Qual è il nesso fra il consumo di cibi grassi prima di un intervento chirurgici e la perdita di memoria? A spiegare la singolare equazione, i ricercatori dell’Ohio State University. Scopriamo di più su questo studio e su come un semplice integratore di omega-3 potrebbe rivelarsi una difesa efficace per il cervello
Occhio ai cibi grassi prima di un intervento chirurgico
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Una nuova ricerca condotta da un team dell’Ohio State University ha rivelato che consumare cibi grassi nei giorni che precedono un intervento chirurgico potrebbe interferire con le funzioni cognitive legate alla memoria. Il fenomeno interessa sia i giovani sia gli anziani.
Quanto all’effetto, può persistere per diverse settimane.
Come mai?
La proteina incriminata
Responsabile di tutto, sarebbe una proteina che stimola la risposta immunitaria.
A spiegarlo, l’autrice senior dello studio, Ruth Barrientos, ricercatrice e e professore associato di psichiatria, salute comportamentale e neuroscienze del College of Medicine.
«Abbiamo dimostrato che una dieta non sana, anche a breve termine, soprattutto a ridosso di un intervento chirurgico (che di per sé causa una risposta infiammatoria) può avere risultati dannosi». «La dieta ricca di grassi da sola potrebbe aumentare l’infiammazione nel cervello». Insomma, i due eventi, in sinergia fanno il resto.
Cibi grassi: dagli esperimenti la “prova del 9”
I ricercatori hanno condotto esperimenti su ratti giovani, adulti e anziani, alimentandoli con una dieta ad alto contenuto di grassi saturi per tre giorni.
Successivamente li hanno sottoposti a una procedura chirurgica.
I ratti del gruppo di controllo, hanno mangiato cibo normale e sono stati anestetizzati, ma non sottoposti a chirurgia. (È importante notare che il laboratorio di ha stabilito che l’anestesia non provoca problemi di memoria nei ratti).
In questo studio, così come in precedenti ricerche su ratti anziani trattati con morfina dopo un intervento chirurgico, il team ha identificato un recettore del sistema immunitario chiamato TLR4, quale responsabile dell’infiammazione cerebrale e dei relativi problemi di memoria derivanti sia dall’intervento chirurgico, sia dalla dieta ad alto contenuto di grassi.
«Il blocco della via di segnalazione TLR4 prima della dieta e dell’intervento chirurgico ha completamente impedito la risposta neuroimmune e i disturbi della memoria. Il che ha confermato questo meccanismo specifico». Questo il commento di Stephanie Muscat, assistente professore clinico di neuroscienze e prima autrice dello studio.
Ma le scoperte non sono finiscono con questa constatazione.
Memoria: effetti di dieta e chirurgia
I ricercatori hanno testato due tipi di memoria:
- la memoria contestuale: un processo di base della memoria a lungo temine che si origina attraverso l’interazione di un processo (vede coinvolti l’ippocampo, la corteccia pre-frontale e l’amigdala);
- la memoria emotiva, legata alle emozioni e alla paura, che vede coinvolta l’amigdala.
Risultato?
Come previsto, nei ratti anziani, l’associazione di una dieta ricca di grassi e di un intervento chirurgico ha causato problemi sia alla memoria contestuale sia a quella legata alla paura.
Ma non finisce qui.
La sola dieta ricca di grassi ha compromesso anche la memoria legata alla paura nei ratti anziani. Nei ratti giovani, invece, la combinazione di dieta ricca di grassi e intervento chirurgico ha portato solo a un deficit di memoria legata alla paura, senza influenzare la memoria governata dall’ippocampo.
«Ciò che questo ci dice negli animali anziani, insieme al fatto che stiamo osservando lo stesso deterioramento negli animali giovani dopo la dieta ricca di grassi e l’intervento chirurgico, è che la memoria innescata dalla paura è particolarmente vulnerabile agli effetti della dieta. E noi non si sa perché», spiega Barrientos. Tuttavia il problema si può prevenire…
Proteggere la memoria con gli omega-3
Per evitare disturbi di memoria legati all’infiammazione cerebrale in individui di tutte le età, sarebbe sufficiente assumere DHA, uno dei due acidi grassi omega-3 presenti nel pesce e in altri frutti di mare.
«Il DHA si è dimostrato estremamente efficace nel prevenire questi cambiamenti», affermano i ricercatori.
«Questo risultato è sorprendente e suggerisce che potrebbe essere un potenziale pretrattamento, specialmente per coloro che sanno di doversi sottoporre a un intervento chirurgico e che la loro dieta non è salutare».
Fonti
Stephanie M. Muscat et al, La disfunzione cognitiva post-operatoria è esacerbata dalla dieta ricca di grassi tramite TLR4 e prevenuta dall’integrazione alimentare di DHA, Brain, Behavior, and Immunity (2023).
Materiale fornito dalla Ohio State University