La vita inizia con una serie di fondamentali processi di sviluppo, tra cui la formazione dei nefroni, le unità di filtraggio nei reni essenziali per mantenere l’equilibrio idrico e la salute dell’organismo. Tuttavia, per alcuni neonati, questo processo si svolge in modo improprio. Un nuovo studio esplora le implicazioni di questa condizione e le potenziali soluzioni offerte dalla ricerca moderna

Lo sviluppo renale: un processo fondamentale 

Sviluppo renale improprio: a causarlo diversi fattori

Lo sviluppo renale è un processo che avviene durante lo sviluppo fetale e influisce direttamente sulla salute renale a lungo termine. I nefroni, le unità funzionali dei reni, si formano durante la gestazione e giocano un ruolo fondamentale nel filtrare il sangue, eliminare i rifiuti e regolare l’equilibrio idrico ed elettrolitico dell’organismo. Quando questo processo non si svolge correttamente, possono verificarsi problemi nel numero o nella struttura dei nefroni, che provocano la cosiddetta “malattia renale cronica”.

Tra le cause che possono contribuire a questo disturbo: fattori genetici, come mutazioni genetiche che influenzano la formazione dei nefroni. Altre possono includere condizioni mediche della madre durante la gravidanza, come il diabete materno, o fattori ambientali come la malnutrizione.

Quanto alle conseguenze, la condizione ha un impatto devastante sulla qualità della vita e può portare a gravi complicazioni future, tra cui l’ipertensione, un fattore primario di rischio di morte prematura in tutto il mondo. 

Ebbene, mentre le ricerche precedenti si sono concentrate principalmente sui fattori genetici, un nuovo studio condotto dalla Tulane University di New Orleans ha messo in evidenza l’importanza del metabolismo cellulare e dell’alimentazione materna nel determinare il rischio di sviluppare ipertensione in età adulta. Ma andiamo per ordine.

Identificata una molecola chiave 

Gravidanza: integrare acetato di sodio potrebbe essere una soluzione

Attraverso l’analisi dell’RNA, gli autori della ricerca hanno identificato una molecola chiave: l’acetil-CoA. Se presente in quantità insufficiente, essa porta alla produzione ridotta di nefroni. Cosa che provoca appunto delle anomalie nello sviluppo renale. 

Insomma il coenzima può influenzare positivamente il corretto sviluppo delle cellule progenitrici dei nefroni (NPC), considerate le “cellule staminali del rene”. 

Che fare? Secondo Gio Tortelote, del Dipartimento di Pediatria della Tulane University School of Medicineautore, nonché dello studio, l’integrazione di acetato di sodio (una sostanza che si converte in acetil-CoA all’interno delle cellule), nelle madri in gravidanza potrebbe essere una soluzione innovativa per favorire lo sviluppo renale fetale. 

A confermalo un esperimento condotto su un modello animale.

«Questa conoscenza può aiutare a creare nuove linee guida e terapie di salute pubblica volte a garantire un corretto sviluppo fetale», dichiara Tortelote.

Necessità di ulteriori studi 

Anche se la scoperta apre nuove prospettive per la prevenzione e il trattamento delle malattie renali congenite, sono necessari ulteriori studi per confermare l’efficacia e la sicurezza dell’acetato di sodio come supplemento per le madri in gravidanza. Gli studi preclinici futuri saranno essenziali per valutare attentamente l’efficacia e i potenziali rischi associati a questa strategia.

Inoltre, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il legame tra metabolismo cellulare e funzione genica durante lo sviluppo renale.

Fonti

Fabiola Diniz et al, Acetyl-CoA è una molecola chiave per la manutenzione del pool di cellule progenitrici del nefrone, Nature Communications (2023).