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Oculisti a congresso per migliorare l’assistenza per le malattie oftalmiche in Italia. Si è chiuso da poco il XX Congresso internazionale Soi, Società Oftalmologica Italiana, in programma a Roma dal 25 al 27 maggio. La parola d’ordine, neanche a dirlo, “prevenzione”. Ma anche accesso alle cure per tutti, riduzione delle liste di attesa, visite con la diagnostica per immagini: sono questi i punti sui quali battono di più oggi gli oculisti italiani.

I temi trattati nel congresso, oltre a quelli legati ai problemi organizzativi e strutturali della sanità pubblica, hanno riguardato le patologie più diffuse. Si tratta della cataratta e della miopia nei bambini.

Oculistica, la Cenerentola della sanità pubblica italiana

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Il dott. Piovella (foto: SOI)

Gli oculisti chiedono maggiori risorse per la loro specialità. “C’è bisogno di un cambiamento organizzativo capillare e radicale – spiega il dottor Matteo Piovella, presidente SOI – ed anche di informare meglio tutti i cittadini, così da renderli pazienti consapevoli. Tuttavia, ancora oggi, fin dall’istituzione del SSN, l’oculistica è considerata una specialità di tipo elettivo. Resta la Cenerentola della Sanità pubblica: l’Oftalmologia italiana pubblica può contare solo di un 4% di apparecchiature e dispositivi medici all’avanguardia, a fronte di una necessità stimata dell’80%“.

Piovella è stato appena ricofermato presidente Soi per il quarto mandato consecutivo e resterà in carica fino a dicembre 2026. Tra i suoi obiettivi di mandato, su tutti il superamento dell’assistenza oftalmologica di tipo “elettivo”, cioè non prioritario. Questo infatti impedisce l’accesso alle risorse del PNRR. Inoltre, sostiene che sia necessario l’arrivo nel Ssn di nuove tecnologie (oggi sono solo il 4%) e l’allargamento della possibilità a tutti i 7.000 medici oculisti di eseguire le terapie salva vista per contenere la diffusione della cecità da maculopatie; oggi invece possono essere erogate burocraticamente da solo 250 oculisti.

Procedere inoltre ad “aggiornare con la diagnostica per immagini l’organizzazione delle visite medico oculistiche superando la grave criticità delle insostenibili liste di attesa senza ridurre la sicurezza e la qualità degli interventi reintegrando l’assistenza anestesiologica necessaria“. Infine, sostenere e diffondere i risultati della chirurgia rifrattiva del cristallino – evoluzione del classico intervento di cataratta – che oggi consente di eliminare i difetti di vista.

Cataratta, occhi “nuovi” con un cristallino artificiale

Per quanto riguarda la cataratta, è stata illustrata la necessità di ricorrere a metodiche chirurgiche di ultima generazione. Oggi infatti durante l’intervento si può inserire un cristallino artificiale che può eliminare tutti i difetti di vista e la presbiopia; la persona in questo modo potrà tornare a svolgere moltissime attività senza occhiali e lenti a contatto: guidare l’auto, leggere, usare il pc.

Secondo i dati dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, la cataratta è la prima causa di cecità e ipovisione nel mondo. In Italia colpisce circa l’8% della popolazione tra i 70 e i 74 anni, il 12% tra i 75 e gli 80 anni e il 17% degli over 80.

Sono 650mila i pazienti che in Italia, in un solo anno, si sono sottoposti ad un intervento di cataratta; ma solo lo 0.6% di loro ha usufruito del cristallino artificiale che elimina i difetti della vista, sia da lontano che da vicino.

Miopia nei bambini, oculisti: “Non demonizzare tecnologia”

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La miopia è in aumento” – evidenzia Piovella. “L’età più a rischio è tra i 7 e i 13 anni, periodo in cui è necessario fare dei controlli e seguire alcune indicazioni di educazione visiva. Innanzitutto, interrompere l’utilizzano di un device, che sia un tablet, uno smartphone o un pc, un minuto ogni 20. Stessa regola anche durante la Didattica a distanza: i docenti devono invitare i propri allievi a guardare verso un punto lontano per almeno un minuto ogni 20 trascorsi con lo sguardo diretto ad uno schermo, così da creare una condizione di riposo per gli occhi. Anche ai genitori consigliamo di effettuare lo stesso“.

Secondo gli oculisti, però, non bisogna demonizzare la tecnologia. Basta infatti fare pause a sufficienza, a tutela della salute degli occhi, e regolare la luminosità per adattarle alle esigenze dei singoli individui ed alle condizioni di utilizzo.

Gli occhi dei bambini possono essere tenuti sotto controllo sin dai primi momenti di vita. La valutazione ortottica o studio della motilità oculare si effettua, ed è importante farla. Con questo esame infatti sia diagnosticano o si escludono anomalie dell’apparato neuromuscolare degli occhi (es. visione doppia; strabismo; ambliopia; paralisi dei muscoli oculari).

La prima visita oculistica si esegue alla nascita; la seconda entro i tre anni d’età. Ne servono altre poi in età scolare, orientativamente il primo giorno di scuola e tra gli 8 e i 13 anni per monitorare la comparsa miopia. Dai 40 anni bisognerebbe andare dall’oculista ogni due anni; e dai 60 anni una volta all’anno.