Anziani - ondate di calore

In Italia, dal 2000 a oggi, gli ottantenni sono aumentati di oltre il 50% e sono sempre più autonomi. Talvolta richiedono un minimo di assistenza, specialmente nel mese di agosto, quando i familiari vanno in vacanza e le città si svuotano. Rimangono soli, con molti servizi in meno. È in questo periodo che emerge tutta la loro fragilità.

«Le città si svuotano, i negozi e i circoli ricreativi chiusi per ferie possono rappresentare un rischio di ipostimolazione per gli anziani, intaccandone la socialità». Sono le parole di Paola Parisi, responsabile del Servizio di Psicologia clinica e Neuropsicologia dell’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano. «Il suggerimento – prosegue Parisi – è quello di stimolare il più possibile l’anziano nelle sue potenzialità mentali, sensoriali e sociali». Gli stimoli limitano o rallentano la diminuzione delle suddette potenzialità. Rallentano anche «la perdita delle conoscenze a loro collegate per mantenere il più possibile integro il bagaglio personale».

Agosto, le raccomandazioni per gli anziani soli

Agosto è per gli anziani il mese più difficile dell’anno, in particolare per chi è affetto da patologie neurologiche croniche severe. La solitudine limita la stimolazione e il rischio che si corre è quello di veder diminuite le proprie potenzialità.

«Le stimolazioni vanno svolte a più livelli – continua Parisi – giochi cognitivi (cruciverba o carte da gioco), attività di giardinaggio, orto, cucina, faccende domestiche. Da non sottovalutare anche il beneficio associato ad attività motoria, come piccole passeggiate o frequentare parchi e giardini pubblici».

Gli esperti della Fondazione consigliano agli anziani e a chi si occupa della loro assistenza di:

  • tenere la mente stimolata e in esercizio;
  • svolgere attività all’aperto (nelle ore più fresche);
  • alimentarsi e idratarsi;
  • mantenere fresco l’ambiente domestico;
  • essere tolleranti e rispettare i momenti di ansia e nervosismo (propri e altrui);
  • evitare cambi di abitudini;
  • mantenere il contatto diretto con familiari e amici.

Anziani, attenzione al caldo e alla disidratazione

Oltre alla solitudine e alla noia, l’estate può arrecare problemi di memoria. «Anche le temperature elevate e la disidratazione – proseguono gli esperti della Fondazione Don Gnocchi – possono causare problemi di memoria. Questi sono accompagnati dalla presenza di disorientamento temporale e spaziale. La persona ha difficoltà in luoghi non conosciuti, può perdersi e non essere in grado di ricordare le informazioni».

Attenzione, dunque, a lasciarli uscire da soli, specialmente con le alte temperature. «L’anziano – sottolineano gli esperti – può vagare per ore senza sapere dove si trova e come tornare a casa. Per questa ragione è importante bere frequentemente e nutrirsi con molta frutta e verdura. Se possibile, inoltre, sarebbe meglio che la persona anziana vivesse in un ambiente rinfrescato».

Mantenere i contatti con le persone care

Il caldo e la solitudine possono influire sul comportamento, determinare modificazioni della personalità, rendere più irritabili e provocare agitazione. Ecco perché è necessario mantenere il più possibile una vigilanza attiva e una maggiore tolleranza da parte di chi si prende cura dell’anziano.

«Il paziente anziano con demenza – conclude Parisi – va mantenuto, se possibile, sempre nel proprio ambiente. Trasferendolo presso un altro domicilio si alterano la routine giornaliera e i suoi punti di riferimento. Non bisogna dimenticarsi di mantenere il contatto con le persone care, anche solo con una telefonata, con la possibilità che gli anziani tornino presto ad abbracciarle».