acque inquinate

L’acqua è essenziale per il corpo umano a tutte le età e in tutte le stagioni. Consente, infatti, non solo di assimilare minerali, vitamine e altre sostanze, ma anche il trasporto dei nutrienti alle cellule e l’ossigeno al cervello. Favorisce, inoltre, i processi digestivi e la rimozione di tossine e scorie metaboliche. Ecco perché se ci chiediamo quanto, cosa e quando bere, la risposta non può essere che una sola, cioè l’importante è bere.

Due litri di acqua al giorno è la quantità consigliata, da declinare, tuttavia, a seconda della forma fisica della persona, della temperatura esterna, dell’età

«L’importante è bere pur senza avvertire il senso di sete». Lo dichiara Luca Lucentini, direttore del Centro nazionale per la sicurezza delle acque dell’Istituto superiore di sanità (Iss). «Anche una leggera disidratazione crea alterazioni delle nostre performance fisiche e psichiche».

Acqua in bottiglia o dal rubinetto, qual è più sicura?

Il dubbio che l’acqua del rubinetto non sia buona da bere, assale, prima o poi, quasi tutti.

«In bottiglia o dal rubinetto, tutte le acque potabili sono controllate e sicure», spiega Lucentini, «nessuna presenta indicazioni terapeutiche specifiche sulla salute. L’unica regola è bere e non ci sono controindicazioni a questo. Fermo restando precisi consigli del medico in patologie specifiche».

«La convinzione, falsa, che acque ricche di calcio possano contribuire alla formazione di calcoli renali è ancora radicata. Ma è un falso mito e ce ne sono altri». Difatti, sottolinea Lucentini, «la formazione dei calcoli è legata al metabolismo degli ossalati che derivano dagli alimenti, non dall’acqua. Invece, la ricchezza di calcio e magnesio, che determina la “durezza delle acque”, per l’uomo è associata a una diminuzione del rischio cardiovascolare. E questa è la prima causa della mortalità in Europa».

Gli esperti sfatano i falsi miti sull’oro bianco

Oltre a quello sul rischio di calcoli per l’uso di acque ricche di calcio, persistono ancora falsi miti sull’acqua. Secondo gli esperti, non hanno alcun fondamento le regole su quando bere, se prima, durante o dopo i pasti.

È pericoloso, invece, «il falso mito di bere poco per non aumentare la cellulite e la ritenzione idrica», precisa Lucentini. «È vero esattamente il contrario: più si beve più si aiuta l’eliminazione dell’acqua. Anche l’idea che l’acqua effervescente faccia ingrassare è falsa. È solo questione di gusto». 

Minerale o naturale, è solo una questione di gusto

L’acqua potabile è un diritto fondamentale dell’uomo e deve essere garantito in quantità, qualità e prezzi accessibili a tutti. Invece, «le acque in bottiglia sono un bene di consumo legate a regole di mercato», ricorda l’esperto. «Non ci sono differenze sulla sicurezza e tutte apportano sali minerali con benefici sulla salute, sia per quanto riguarda la termoregolazione, sia sulle funzionalità fisiche».

Le acque minerali naturali devono essere, per legge, estratte da fonti profonde protette, la cui stabilità chimica deve essere accertata. Difatti, nel bicchiere deve arrivare la stessa acqua con le caratteristiche note.

E se la scelta dell’acqua è una questione di gusto, è, però, sempre consigliabile leggere l’etichetta e la composizione delle minerali. Meglio evitare di scegliere un’acqua povera di sali minerali e renderla tale con dispositivi domestici.

 .