Amianto in banca a Roma: alla San Paolo dell’Eur c’era asbesto. E quando un dipendente si è ammalato, all’età di soli 44 anni, l’associazione con la presenza della fibra killer sul luogo di lavoro è stata immediata. E al dipendente della banca hanno dato ragione anche i giudici, perché è di pochi giorni fa la sentenza che conferma la condanna dell’Inail a pagare un indennizzo all’impiegato.
La Corte d’Appello di Roma ha infatti confermato la condanna dell’INAIL a indennizzare il danno da mesotelioma pleurico insorto all’età di 44 anni in un dipendente di Banca San Paolo. L’uomo lavorava presso la filiale di Roma Eur.
Amianto in banca: dipendente a 44 anni con mesotelioma
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Del caso giudiziario si è occupato l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto. E’ proprio l’Ona a raccontare la vicenda in una nota.
“L’Inail, che spesso nega la lesività dell’amianto contro ogni evidenza scientifica – riporta l’associazione – aveva impugnato la sentenza di primo grado, negando che l’amianto potesse essere responsabile dell’insorgenza dell’infermità. Tesi contrastata dall’avvocato Bonanni, il quale già in primo grado aveva dimostrato l’evidenza dell’esposizione da amianto per motivi di servizio. La filiale, infatti, era costituita da una costruzione in amianto, bonificato tardivamente, come evidenziato dal legale, solo nel 2007“.
Avv. Bonanni: “Intervento tardivo per la bonifica”
Nella struttura della banca in cui lavorava il 44enne che si è ammalato di mesotelioma, c’era amianto. L’associazione tra questa tipologia di tumore e la presenza della fibra è ormai assodata. Non c’è una soglia minima che determini l’esposizione, ne basta la presenza. Ed è necessario che si proceda immediatamente a bonifica, perché così prevede la legge.
Spiega Bonanni: “L’impiegato ha svolto servizio dal 2000 per 14 anni presso la filiale San Paolo in Viale dell’Arte e ha respirato le fibre di amianto spruzzato anche nelle travi del soffitto” – sottolinea il legale. “Solo dopo molti anni dall’inizio dell’attività l’amianto venne bonificato. La prova che ho reso al giudice sulla tardività dell’intervento si è rilevata decisiva, come confermato dalla Corte d’Appello. Dopo questa condanna dell’INAIL inizieremo la causa contro la Banca Intesa San Paolo per il risarcimento dei danni differenziali. Purtroppo tra i dipendenti bancari vi è un’alta incidenza di casi di mesotelioma“.
La Corte ha quindi ribadito il diritto al lavoratore a essere indennizzato per i danni subiti, si legge nella sentenza che: “la patologia accertata è causalmente connessa con le vicende lavorative denunciate, cioè di natura professionale”.
Mesotelioma, assistenza ONA per azioni legali e prevenzione
L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, è da sempre al fianco delle vittime d’amianto e agisce per ottenere il riconoscimento dei loro diritti. Per ricevere assistenza è possibile chiamare il numero verde 800.034.294 o rivolgersi allo sportello amianto online: https://www.osservatorioamianto.it/amianto-asbesto/.
Per ulteriori informazioni è possibile documentarsi sulla pubblicazione dell’avv. Bonanni, “Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022“. Oltre alle bonifiche, anche altri strumenti di prevenzione sono importanti, come l’informazione. L’Ona e l’Osservatorio Vittime del Dovere sono molto impegnate in questo senso ed hanno messo a disposizione oltre alla consulenza gratuita, anche l’app amianto per consultare la mappa dei siti contaminati e per fare segnalazioni.