Alzheimer

Le demenze, tra queste l’Alzheimer, sono al centro di numerose ricerche nazionali e internazionali. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre 55 milioni di persone convivono con la demenza, che colpisce maggiormente gli anziani.

Alzheimer, 78 mln di malati nel 2030

I dati evidenziano che c’è una crescita su base giornaliera. Infatti le previsioni parlano di 78 milioni entro il 2030. Secondo l’osservatorio demenze dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia circa 1.100.000 persone soffrono di demenza (di cui il 50-60% sono malati di Alzheimer, circa 600mila persone) e circa 900.000 con disturbo neurocognitivo minore (Mild Cognitive Impairment). A questi numeri si aggiungono i 3 milioni di persone direttamente o indirettamente coinvolte.

Nel Rapporto mondiale sull’Alzheimer 2022 della McGill University, tra le questioni chiave messe a punto quella di “affrontare i sintomi e i cambiamenti comunemente associati alla demenza e agli interventi farmacologici e non farmacologici che possono aiutare le persone affette da demenza a i loro caregiver”.

Ricerca, l’arte come cura per la demenza

Una strada creativa e colorata che si apre come luogo di cura per i malati di Alzheimer è quella dell’arte. Tra i promotori c’è l’Airalzh Associazione Italiana Ricerca Alzheimer – che in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer dello scorso 21 settembre ha lanciato una campagna a sostegno della ricerca sull’Alzheimer legata ai disegni di Anna, scomparsa a 93 anni dopo aver convissuto per 18 anni con questa malattia. Lo ha fatto in modo creativo e colorato lasciando numerosi scritti e disegni.

Alzheimer, i disegni e i colori di Anna

Un materiale estremamente prezioso che i figli di Anna hanno donato ad Airalzh per contribuire alla ricerca sulla malattia. Infatti, i disegni possono essere annoverati tra gli approcci alternativi nel controllo dei disturbi comportamentali.

Flavia, una dei cinque figli di Anna, ha spiegato che “durante tutta la sua vita, mamma non aveva mai disegnato né scritto e ci chiedevamo da che cosa derivasse quel nuovo passatempo. Con l’insorgere della malattia aveva cambiato completamente la personalità, iniziando a disegnare dalla mattina alla sera. Anche il suo carattere era mutato: da serio e poco affettuoso si era trasformato in baci, abbracci, canti continui e, nonostante i suoi problemi nel deambulare, voleva fare lunghissime camminate. Ricordo che aveva cominciato ad invitarci a ridere, anche senza un apparente motivo, ed era alla ricerca continua di colori, partendo dai vestiti. Le stesse tonalità che si ritrovano nei suoi disegni”.

L’intervento del Prof. Paolo Caffarra

Sulle opere di Anna interviene il Prof. Paolo Caffarra, membro del Consiglio Direttivo di Airalzh Onlus, che parla di nuovi percorsi nella cura dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer.

I disegni di Anna rappresentano la possibilità di esplorare nuovi percorsi nella cura dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer. I disegni, anche se prodotti in modo compulsivo, come in questo caso, possono essere un approccio alternativo nel controllo dei disturbi comportamentali – spiega il Prof. Caffarra -. I pazienti tendono a concentrare la loro attenzione sulla scelta dei soggetti da dipingere e sui colori, spesso vivaci, traendone un senso di benessere, di tranquillità e di soddisfazione per l’opera compiuta. Disegnare diventa per loro l’occupazione principale della giornata. Quasi a compensare la perdita di memoria, poiché tutto ruota attorno ad un fiore, ad un volto o a tratti curvilinei come arcobaleni”.

La campagna a sostegno dell’Alzheimer

Alcuni dei disegni di Anna sono riportati sulla cover di saponette create appositamente per la campagna a sostegno della ricerca sull’Alzheimer. Infatti, dal 14 al 27 settembre, in una rete di circa 300 Supermercati e Ipermercati Coop, si possono acquistare le saponette con le stampe di Anna. E per ogni saponetta, 1 euro sarà devoluto ad Airalzh e, quindi, per la ricerca.