Fino al 7 agosto sarà la settimana mondiale dell’allattamento al seno. Con la Breastfeeding Week l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e l’Unicef chiedono ai governi del mondo di sostenere l’allattamento al seno con maggiori risorse; lo scopo è aiutare soprattutto le famiglie più vulnerabili e quelle che vivono in contesti di emergenza, attraverso una informazione corretta e sostegno materno-infantile. Tutte le iniziative e le notizie possono essere seguite sui social attraverso l’hashtag #breastfeeding.
L’allattamento al seno rappresenta infatti una risorsa indispensabile in particolare nei contesti di emergenza, quando l’alimentazione dei neonati è minacciata. Lo hanno sottolineato in una dichiarazione congiunta il direttore esecutivo dell’UNICEF Catherine Russell ed il direttore generale dell’OMS, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Durante le emergenze, comprese quelle in Afghanistan, Ucraina, Yemen, Corno d’Africa e Sahel, l’allattamento al seno garantisce una fonte di cibo sicura, nutriente e accessibile per neonati e bambini piccoli. Offre una potente linea di difesa contro le malattie e tutte le forme di malnutrizione infantile, compreso il deperimento“. Si stima che oltre 820.000 bambini potrebbero essere salvati ogni anno se fossero allattati al seno in modo ottimale.
I punti di forza dell’allattamento al seno
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“L’allattamento al seno funge da primo vaccino per il bambino, proteggendolo dalle comuni malattie infantili” – precisa l’Oms, quindi ha anche una fondamentale funzione protettiva in quei contesti in cui il reperimento delle risorse a livello sanitario è critico.
L’Oms e l’Unicef raccomandano che i bambini siano attaccati al seno materno per trarre nutrimento entro la prima ora dalla nascita: “L’allattamento al seno è uno dei modi più efficaci per garantire la salute e la sopravvivenza del bambino“. Il latte materno infatti è l’alimento ideale, perché la sua composizione varia con la crescita del bambino, è sempre disponibile in modo naturale e può essere dato a richiesta, sempre alla giusta temperatura che è quella corporea della mamma. Inoltre è pulito, sicuro, contiene anticorpi, è nutriente al punto giusto e previene obesità e sovrappeso. Inoltre la pratica dell’allattamento è protettiva anche per la mamma: riduce infatti il rischio di cancro al seno e alle ovaie. Dulcis in fundo, è anche comodo: non è necessario infatti portare con sé biberon, scaldabiberon, kit per la pulizia e molto altro.
Consigli utili per le mamme che allattano al seno
L’allattamento al seno è a richiesta del bambino. Non esistono orari prestabiliti o rigidi. Le poppate possono essere anche ogni due ore, a seconda del desiderio del bambino. Bastano pochi minuti per allattare: soprattutto quando sono molto piccoli, si tratta di un’attività impegnativa e stancante, quindi li aiuta anche ad addormentarsi.
Per favorire l’allattamento al seno, evitare l’uso di biberon e ciucci; evitare anche di somministrare liquidi diversi al bambino, acqua compresa: non ne ha bisogno.
Offrire una sola mammella per poppata; se al termine il bambino avrà ancora fame, si potrà offrire anche l’altro seno. L’indicazione di allattare dieci minuti per ogni seno è ormai superata. Il neonato infatti è molto autonomo: si attaccherà spontaneamente quando ne avrà voglia e si staccherà dal seno quando sarà sazio; non servono forzature.
E’ bene che la mamma controlli sempre che la posizione del bambino sia corretta mentre lo allatta: questo aiuta a prevenire dolore al seno, ingorgo mammario e mastite. L’areola del seno deve essere contenuta all’interno della bocca del neonato, con la parte superiore visibile, ed il suo labbro inferiore deve essere rivolto all’esterno. Per evitare microlesioni che possono portare a ragadi, non staccare il neonato dal seno prima che abbia finito la poppata; il secondo motivo è perché riceva anche la parte più grassa del latte.
Non serve lavare il seno prima e/o dopo la poppata: l’areola si disinfetta naturalmente grazie alle ghiandole presenti sul seno; basterà quindi la normale igiene della mamma.
Per quanto riguarda l’alimentazione della mamma, può mangiare ciò che vuole senza particolari limitazioni, fermi restando i principi della sana nutrizione. Divieto assoluto, invece, su alcol e fumo; se si hanno difficoltà a smettere, è bene rivolgersi ai servizi dedicati sul territorio perché entrambi possono nuocere alla salute del neonato, oltre che a quella materna.
Le richieste di OMS e Unicef per l’allattamento al seno
Oggi è purtroppo ancora lontano l’obiettivo Oms del 50% dei neonati allattati esclusivamente al seno per i primi sei mesi di vita; il raggiungimento di questa percentuale dovrebbe arrivare entro il 2025, mentre allo stato attuale siamo a meno del 44%. L’ideale sarebbe alimentare al seno della madre il bambino sin dalla nascita ed eclusivamente con latte materno fino al compimento di sei mesi di vita; poi continuare fino ai due anni (ed anche oltre, volendo), con una alimentazione con cibi complementari sicuri e adeguati.
Oms e Unicef formulano dunque delle richieste precise, ma anche molto semplici da attuare, ai governi e alla società civile perché l’allattamento al seno sia sostenuto concretamente. Il loro appello è rivolto a istituzioni pubbliche e ai privati. Per le due organizzazioni bisogna intensificare gli sforzi per:
- investire in politiche e programmi di sostegno all’allattamento al seno, soprattutto in contesti fragili e insicuri alimentari;
- fornire le giuste competenze agli operatori sanitari e nutrizionali per educare e sostenere, a loro volta, le madri;
- proteggere gli operatori sanitari dalle forti influenze del marketing poco etico, “adottando e attuando pienamente il Codice internazionale di commercializzazione dei sostituti del latte materno, anche in contesti umanitari;
- aiutare le madri ad avere il tempo, lo spazio e il supporto per allattare, favorendo politiche a misura di famiglia.