Compie 36 anni oggi il telefono verde Aids, strumento essenziale di informazione ed assistenza continuativa per la popolazione. Il 20 giugno di 36 anni fa, in piena crisi globale per la scoperta della nuova malattia fu attivato per dare risposta alle tantissime domande di giovani e meno giovani che temevano l’infezione.
Era infatti il 1981 quando furono riportati i primi casi in letteratura, anche se le prime diagnosi ci furono già negli anni Settanta del ‘900. La prima diagnosi di Aids in Italia ci fu nel 1982. Da allora sono stati 72.034 casi di Aids finora (dato aggiornato al 31 dicembre 2021).
L’Italia ha anche un portale governativo dedicato ad HIV/AIDS. L’Italia ha inoltre aderito agli obiettivi indicati dalle principali agenzie internazionali attraverso il proprio Piano Nazionale di interventi contro l’HIV e AIDS (PNAIDS). Mettere fine all’epidemia globale di AIDS entro il 2030 è l’obiettivo comune.
Telefono Verde Hiv, Aids e IST: come funziona?
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Gli operatori rispondono al numero 800 861061, sia in italiano che in lingua inglese, dalle 13 alle 18 dal lunedì al venerdì. Un esperto in materia legale è presente il lunedì e il giovedì tra le 14 e 18. La chiamata è sempre gratuita e anonima. Durante la pandemia da Covid-19, il numero verde Aids ha fornito anche numerose informazioni su norme di comportamento e su come raggiungere altri servizi legati prettamente al nuovo coronavirus.
Il Telefono Verde Aids tratta anche delle altre infezioni sessualmente trasmesse (IST), come quelle da Trichomonas vaginalis (Tv). Quest’ultimo è un protozoo flagellato, responsabile dell’infezione sessualmente trasmessa più diffusa nel mondo, per la quale però in Italia non è obbligatoria la notifica alle autorità competenti. Quindi si può monitorare soltanto attraverso sistemi di sorveglianza generici per le infezioni sessualmente trasmesse, come appunto lo è il Telefono Verde Hiv, Aids e IST. Nella maggior parte dei casi è asintomatica.
Infezioni da HIV, in Italia 1.770 nuove diagnosi
Le nuove diagnosi di infezione da HIV in Italia sono state 1.770 nel 2021. Il dato è aggiornato al novembre 2022 ed è riportato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS); l’incidenza nella popolazione è pari a 3 diagnosi ogni 100.000 residenti, al di sotto della media europea di 4,3. E dal 2016 la diminuzione dei casi, anche negli stranieri, sembra essere costante. Si può osservare il trend in calo nel seguente grafico, estratto dalla Relazione al Parlamento del Ministro della Salute Orazio Schillaci, sullo stato di attuazione delle strategie attivate per fronteggiare l’infezione da HIV.
L’età della diagnosi è mediamente tra i 30 e i 39 anni (7,3 casi) e tra i 25 e i 29 anni (6,6, casi) e i nuovi casi si verificano soprattutto nel genere maschile, ed in misura 3-4 volte superiore alle donne in quelle specifiche fasce di età. Le infezioni sono tramesse maggiormente per via sessuale, in particolare nell’ordine: maschi che fanno sesso con maschi (MSM), maschi eterosessuali e femmine eterosessuali.
Relativamente all’Aids, ossia la malattia conclamata a seguito dell’infezione da Hiv, i nuovi casi in Italia sono stati invece 382. Il dato è aggiornato al maggio 2022, e l’incidenza è di 0,6 casi su 100.000 residenti. I decessi correlati alla malattia sono circa 500 all’anno.
Anche nel caso dell’Aids, la maggioranza dei malati è di genere maschile. Sulla totalità delle oltre 72mila diagnosi dagli anni Ottanta ad oggi, ben il 77% è maschio (55.537 persone); le infezioni trasmesse da madre a figlio sono 814 (1,1%).
European Testing Week: la settimana europea dei test
Come ogni anno, anche nel 2023 sono due gli appuntamenti con la settimana europea dei test per la scoperta dell’infezione da HIV. E riguarda non soltanto i test per scoprire il virus Hiv ma anche quelli che causano le epatiti. Il primo si è tenuto a maggio (dal 15 al 22). Il prossimo appuntamento utile è la seconda settimana prevista per il 2023, che va invece dal 20 al 27 novembre. Si tratta dell’undicesima edizione.
“L’obiettivo – spiegano gli organizzatori delle ETW – rimane lo stesso: unire le organizzazioni partner in tutta Europa per una settimana per aumentare l’accesso ai test e promuovere la consapevolezza sui benefici dei test precoci per l’epatite e l’HIV. Ogni organizzazione offre volontariamente il proprio tempo per organizzare le proprie attività della Testing Week e creare incredibili dimostrazioni di uno sforzo congiunto per aumentare la consapevolezza dei test a tutti i livelli organizzativi“.