Come affrontare i rischi legati alla trasmissione di virus emergenti come Dengue e Chikungunya? Il convegno “Preparazione e Contrasto alle arbovirosi endemiche ed epidemiche in Italia”, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha fatto luce sull’argomento. Negli ultimi anni è aumentata la possibilità che si sviluppino in diversi paesi europei, inclusa l’Italia, focolai di malattie che prima erano solo importate. Questo soprattutto per effetto della ripresa dei viaggi internazionali e per la diffusione degli insetti vettori (tra cui la zanzara tigre). Ed anche per l’aumento delle epidemie in paesi a clima tropicale e sub-tropicale.
Il convegno ha riunito gli esperti nazionali (Ministero della Salute, Izs, ISS) e delle Regioni e ha fornito i numeri aggiornati della sorveglianza sulle arbovirosi. Dall’inizio dell’anno al 30 giugno 2025, sono 68 i casi confermati di infezione umana da virus Dengue e 22 quelli da virus Chikungunya. I casi sono tutti associati a viaggi all’estero.
Dengue e Chikungunya, in Italia casi importati
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Le Arbovirosi rappresentano un gruppo di malattie importanti per la sanità pubblica e necessitano di un vero approccio’ One Health’ per la prevenzione ed il controllo.
Il convegno dell’ISS si pone, pertanto, come un momento di scambio e confronto con operatori sanitari di diverse discipline per condividere dati, evidenze ed esperienze.
Lo scopo è fare il punto sulla stagione in corso. Non solo, gli esperti sono pronti a preparare il periodo agosto-novembre. In questo lasso di tempo, oltre alla arbovirosi endemiche, è anche più elevato il rischio di osservare focolai autoctoni.
Intanto, in questi mesi del 2025, la maggior parte delle infezioni di Dengue sono state contratte in Centro e Sud America e nel Sud Est Asiatico. I casi di Chikungunya in Italia sono stati contratti in Madagascar e nell’isola Reunion e in Sry Lanka.
I 4 casi confermati di virus Zika sono importati. Tra le arbovirosi endemiche, al 30 giugno 2025, sono stati segnalati 12 casi di TBE e 5 casi di infezione da Toscana virus.
Limitare i rischi prevenendo l’esposizione ai vettori
Ad oggi, il principale strumento preventivo contro la diffusione delle arbovirosi è la riduzione dell’esposizione ai vettori durante il periodo favorevole alla trasmissione.
Per quanto riguarda le zanzare, è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che possano riprodursi facilmente.
Si consiglia di:
- Usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto.
- Utilizzare delle zanzariere alle finestre e soggiornare in ambienti climatizzati.
- Svuotare di frequente i contenitori con acqua stagnante (per esempio, secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprire quelli inamovibili.
- Trattare tombini e griglie di raccolta delle acque in giardini privati e spazi condominiali con larvicidi a partire da aprile-maggio, per tutta la stagione estiva.
- Cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.
- Svuotare spesso le piscinette per i bambini quando non sono usate.
- Fare attenzione alle ore di maggiore attività delle zanzare, molte delle quali sono più attive all’alba e al tramonto.
I consigli da seguire quando si decide di partire
Prima della partenza:
- Informarsi sui rischi: verificare quali arbovirosi sono endemiche o epidemiche nell’area di destinazione, consultando il sito del Ministero della Salute o dell’Istituto Superiore di Sanità.
- Consultare il medico per valutare eventuali precauzioni aggiuntive o vaccinazioni specifiche.
- Verificare la necessità di vaccinazioni: per alcune aree e patologie (es. encefalite da zecche) potrebbe essere consigliabile o obbligatoria la vaccinazione. Specialmente per chi svolge attività all’aperto o soggiorna in zone rurali.
Cosa fare al rientro:
- Prestare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi, come febbre, dolori articolari, eruzioni cutanee.
- Se si notano sintomi, consultare immediatamente il proprio medico curante, fornendo informazioni dettagliate sul viaggio e sulle eventuali punture di insetti subite.
Segnalare al medico la comparsa di febbre, soprattutto se accompagnata da dolori articolari.