Un recente studio condotto dal Duke Cancer Institute ha messo in luce un aspetto inedito e insidioso degli estrogeni nella lotta contro i tumori. Tradizionalmente, questi ormoni sono stati associati alla promozione della crescita del cancro al seno, in particolare nei tumori che presentano recettori per gli estrogeni. Tuttavia, le nuove scoperte suggeriscono che il loro impatto si estende ben oltre le neoplasie ormonodipendenti. A quanto pare, coinvolgerebbero anche forme aggressive di cancro come quelli al seno triplo negativi, il melanoma e il cancro del colon.
Nello specifico, lo studio ha rivelato che gli estrogeni esercitano un effetto soppressivo su un tipo specifico di cellula immunitaria, gli eosinofili. Questa inibizione non solo diminuisce l’efficacia delle immunoterapie, ma sembra anche facilitare la progressione tumorale
Estrogeni e tumori: un connubio inaspettato
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Gli estrogeni, ormoni normalmente associati alla regolazione del sistema riproduttivo femminile, sono stati a lungo riconosciuti come promotori della crescita delle cellule tumorali nel cancro al seno con recettori ormonali. Tuttavia, lo studio pubblicato su Science Advances ha portato alla luce un fatto sorprendente.
A quanto pare, anche i tumori senza recettori per gli estrogeni, come i tumori al seno triplo negativi, sono influenzati negativamente dalla presenza di questo ormone.
Gli estrogeni, infatti, inibiscono la capacità del sistema immunitario di contrastare efficacemente i tumori, diminuendo il numero di eosinofili – un tipo di globuli bianchi che svolge un ruolo fondamentale nel combattere i tumori attraverso un fenomeno noto come eosinofilia tissutale associata al tumore (TATE).
Gli eosinofili, solitamente coinvolti nelle risposte allergiche e infiammatorie, sono stati recentemente riconosciuti come alleati fondamentali nel controllo della crescita tumorale.
Alti livelli di eosinofili nel tessuto tumorale sono associati a prognosi migliori in pazienti affetti da vari tipi di tumori, tra cui quelli del colon, dell’esofago e del fegato. Tuttavia, la presenza di estrogeni sembra ridurre l’attività di queste cellule immunitarie nei tumori, compromettendo la capacità dell’organismo di attaccare le cellule cancerose.
L’Impatto degli estrogeni sull’immunoterapia
Il progresso delle immunoterapie ha rappresentato un cambiamento significativo nel trattamento di vari tipi di cancro, in particolare nel caso del tumore al seno triplo negativo.
Parliamo cioè di una forma particolarmente aggressiva che non risponde ai trattamenti ormonali convenzionali. Tuttavia, l’efficacia delle immunoterapie può essere ostacolata dagli effetti immunosoppressivi degli estrogeni.
Nel corso della ricerca, gli scienziati hanno scoperto che l’utilizzo di farmaci anti-estrogeni può invertire questo effetto.
Sarebbe infatti in grado di ripristinare la capacità del sistema immunitario di attaccare il tumore. L’uso di tali farmaci ha non solo migliorato la risposta immunitaria, ma ha anche rallentato significativamente la crescita dei tumori nei modelli animali.
Questo approccio ha mostrato risultati promettenti non solo nel cancro al seno triplo negativo, ma anche in altri tumori che non dipendono dagli estrogeni per la loro crescita, come il melanoma.
Nuove strade per il trattamento dei tumori
I risultati dello studio suggeriscono che i farmaci anti-estrogeni, spesso usati per trattare il cancro al seno con recettori ormonali positivi, potrebbero avere un’applicazione molto più ampia di quanto si pensasse. Inibendo la segnalazione degli estrogeni, questi farmaci potrebbero aumentare l’efficacia delle immunoterapie in una varietà di tumori, migliorando la prognosi dei pazienti.
Gli autori dello studio stanno pianificando ulteriori ricerche cliniche.
Questi includono test con un farmaco sperimentale chiamato lasofoxifene.
Obiettivo? Determinare se questo approccio possa offrire una soluzione efficace per le pazienti con tumori al seno triplo negativi e altri tumori resistenti ai trattamenti convenzionali.
Gli eosinofili: un alleato sottovalutato nella lotta al cancro
Gli eosinofili, una volta considerati principalmente in relazione alle malattie allergiche, stanno ora emergendo come protagonisti nella risposta antitumorale. Il fenomeno della TATE, cioè la presenza di eosinofili nel tessuto tumorale, è stato associato a una prognosi migliore in diversi tipi di cancro, rendendo queste cellule un possibile bersaglio per nuove strategie terapeutiche.
Tuttavia, l’azione soppressiva degli estrogeni su queste cellule suggerisce che il loro potenziale nel combattere il tumore potrebbe essere compromesso in presenza di alti livelli ormonali.
La modulazione di questa interazione tra estrogeni e eosinofili potrebbe quindi aprire la strada a trattamenti più efficaci e personalizzati.
Prospettive future e applicazioni cliniche
La scoperta del ruolo inibitorio degli estrogeni sugli eosinofili e sulla risposta immunitaria ha implicazioni notevoli per il trattamento del cancro.
Gli studi clinici in programma con lasofoxifene mirano a verificare se l’uso di farmaci anti-estrogeni possa effettivamente potenziare le immunoterapie.
Ovviamente, non solo Neil caso dei tumori al seno triplo negativi ma anche in altre forme di cancro.
Questi progressi rappresentano una speranza per molti pazienti.
Potrebbero infatti offrire la possibilità di trattamenti più efficaci e personalizzati che tengano conto delle complesse interazioni tra ormoni e sistema immunitario.
In conclusione, la ricerca del Duke Cancer Institute ha aperto una nuova strada nella comprensione del ruolo degli estrogeni nel cancro.
Ha ampliato le potenziali applicazioni dei farmaci anti-estrogeni in campo oncologico e posto l’accento sull’importanza di sviluppare trattamenti che considerino le complesse dinamiche del sistema immunitario.