Sono state pubblicate sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) le nuove Linee guida per la diagnosi e il trattamento del melanoma uveale.

Prodotte da AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti) in collaborazione con SISO (Società Italiana di Scienze Oftalmologiche), hanno tra le finalità quelle di indicare i comportamenti corretti. Finalità in linea con le attuali conoscenze sulla patologia, da applicare alla diagnosi, al trattamento di pazienti affetti da melanoma uveale e melanoma uveale metastatico.

Attraverso una revisione delle evidenze e delle Linee guida pubblicate in letteratura si confrontano le diverse modalità di trattamento previste per il melanoma uveale. Tali modalità, che possono essere radioterapiche e/o chirurgiche, rappresentano lo standard di cura e sono applicate secondo le indicazioni fornite dai sistemi di classificazione disponibili.

Il melanoma uveale, malattia rara e pericolosa

Il melanoma uveale è una malattia rara che, con il melanoma cutaneo, condivide soltanto l’origine dai melanociti.

Interessa entrambi i generi in ugual misura, tra i 50 ed i 70 anni.

L’incidenza varia da <1 a >9 casi per milione di popolazione per anno.

In Europa, l’incidenza mostra un gradiente che aumenta dal sud al nord. Si traduce in una incidenza minima di < 2 casi per milione in Spagna e nell’Italia del sud. E un massimo di >8 casi per milione in Irlanda, Norvegia e Danimarca.

Il tumore ha una elevata tendenza a dare metastasi, con conseguente elevata mortalità. Le metastasi mostrano un tropismo d’organo, localizzandosi nel fegato in oltre il 90% dei casi.

Nuove raccomandazioni dalle Linee guida

«Dopo un’attenta valutazione sono state pubblicate le nuove Linee guida sulla diagnosi e il trattamento del melanoma uveale». Così Cinzia Mazzini, responsabile scientifica per l’oncologia oculare di AIMO e coordinatrice, insieme ad Antonietta Blasi, del panel multidisciplinare che ha partecipato alla redazione del documento.

«L’obiettivo è introdurre nuove raccomandazioni. O rafforzare quelle in uso, definendo quanto è necessario per l’individuazione delle metastasi nei pazienti a più alto rischio e gli intervalli di sorveglianza». «Infine – conclude l’esperta AIMO – si valutano le terapie proposte per il trattamento del melanoma uveale metastatico “alla luce della disponibilità dei nuovi farmaci immunoterapici».

L’AIMO, Associazione Italiana Medici Oculisti

AIMO, nata a Roma nel 2010, è un’associazione che riunisce circa 1500 iscritti tra oculisti e medici specializzandi in oculistica. Essi esercitano la professione in Italia e appartengono a diverse categorie.

Tra di loro, ci sono, infatti, universitari, ospedalieri, convenzionati, specialisti ambulatoriali e libero professionisti.

Tutte le categorie sono rappresentate nel Consiglio Direttivo. L’A.I.M.O. è iscritta nel Registro delle persone giuridiche ai sensi del D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361.

L’Associazione non ha scopo di lucro e si prefigge soprattutto di tutelare la figura morale e professionale del medico oculista in un’ottica di trasparenza. E anche di coinvolgimento dei soci e contenimento dei costi.

In particolare, l’AIMO si prefigge di promuovere l’aggiornamento scientifico-professionale. E di favorire il collegamento di tutti i medici oculisti ovunque esercitino la professione. Ma anche di promuovere e affiancare ogni iniziativa per il miglioramento delle condizioni di carriera, giuridiche e culturali dei medici oculisti.