La frutta secca è uno degli alimenti gettonati per le feste natalizie, ma dovrebbe essere consumata tutto l’anno. A Natale c’è però un consumo privilegiato, tra una partita di carte e l’altra, la frutta secca si usa persino come segna-caselle per la tombola; oltre che come stuzzichino veloce. Datteri, prugne secche, pistacchi, noci e nocciole, un vero toccasana per la salute.
La frutta secca infatti è una fonte concentrata di nutrienti essenziali; come proteine, fibre, vitamine (come la vitamina E e alcune del gruppo B) e minerali (come il magnesio, il potassio e lo zinco). Molti tipi di frutta secca sono ricchi di antiossidanti; essi aiutano a combattere lo stress ossidativo nel corpo, riducendo il rischio di malattie croniche e invecchiamento precoce. Gli acidi grassi omega-3 presenti in alcune varietà, infatti, possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo cattivo (LDL); nonché a migliorare la salute del cuore.
Un altro aspetto, interessante soprattutto per chi ha qualche problema con la gestione del peso corporeo, è che nonostante la frutta secca sia calorica, essa può essere un’aggiunta salutare a una dieta bilanciata. La combinazione di proteine, fibre e grassi salutari può infatti contribuire a una sensazione di sazietà, aiutando a controllare il peso. Tra le malattie croniche che la frutta secca può tenere a bada, c’è anche il diabete: noci e mandorle, in particolare, possono contribuire a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue grazie al loro contenuto di fibre e proteine.
Frutta secca, datteri e noci buoni per il corpo
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Oltre alle informazioni che già conosciamo, altri due studi aggiungono notizie positive su datteri e noci.
Secondo uno studio pubblicato su Nutrients, infatti, le noci sarebbero in grado di migliorare i livelli di grassi e di insulina nel sangue, anche senza una dieta ipocalorica. Con conseguenze positive sul girovita. Coinvolti 84 soggetti di età compresa tra i 22 e i 36 anni, in sovrappeso oppure obesi, con trigliceridi alti, pressione alta ed elevanti livelli di zucchero nel sangue. I ricercatori del Vanderbilt University Medical Center hanno esaminato la variazioni, facendo consumare ai partecipanti, due volte al giorno, un grammo di noci non salate oppure un grammo di uno snack con la stessa quantità di calorie, sodio, proteine e fibre. Alla fine della sperimentazione le donne che avevano consumato noci presentavano una differenza media del girovita di -2,20 cm rispetto al gruppo dello snack; nonché una tendenza alla riduzione del grasso viscerale. Gli uomini del gruppo noci, invece, una riduzione dei livelli di insulina nel sangue.
L’influenza dei datteri invece è stata oggetto di studio dell’Università della Georgia, con una pubblicazione sul British Journal of Nutrition. Lo studio ha evidenziato che il consumo di datteri potrebbe ridurre il rischio di cancro al colon grazie all’alto contenuto di fibra e polifenoli. Inoltre, potrebbero sostenere la salute delle ossa, infatti sono una fonte di minerali tra cui fosforo, potassio, calcio e magnesio; oltre ad essere una fonte di vitamina K.
La frutta a guscio aiuta le funzioni cognitive
Anche il consumo di noci è stato giudicato positivamente. Ad esso infatti uno studio spagnolo ha associato buoni cambiamenti nella funzione cognitiva generale, a distanza di due anni dall’inizio di una somministrazione cadenzata da un minimo di 3 volte a settimana. E questo vale soprattutto per gli over 55.
Per lo studio sono stati coinvolti 6.630 individui tra i 55 e i 75 anni, dei quali il 48% donne, con almeno tre condizioni riconducibili a sindrome metabolica.
In pratica si è visto che il consumo di frutta secca può ritardare il declino cognitivo negli anziani, anche in un periodo relativamente breve.