Il 22 settembre scorso, in occasione della II Giornata Nazionale della Neurologia, la Società Italiana di Neurologia (SIN) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sulle malattie del sistema nervoso. Utilizzando i suoi canali social, la Società ha risposto alle domande generiche provenienti dagli utenti e ha dato importanti consigli.
Primo fra tutti, adottare uno stile di vita sano per prendersi cura del proprio cervello e poi affidarsi subito a un neurologo. Ciò vale per la Malattia di Alzheimer e di Parkinson, per l’Ictus cerebrale, la Sclerosi Multipla, l’epilessia, le malattie neuromuscolari, l’emicrania, i disturbi del sonno. Queste sono alcune delle malattie del sistema nervoso che, secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpiscono ben 1 miliardo di persone nel mondo. Troppe, se si considera che per queste malattie la ricerca ha fatto passi in avanti nello sviluppo di metodi per individuare marcatori biologici. Marcatori che consentono di identificare le malattie in una fase precoce.
Malattie del sistema nervoso, non sottovalutare i sintomi
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In Italia, oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 di disturbi del sonno, 1.200.000 di demenza. Di queste, 720mila sono affette da Alzheimer, 800mila sono i pazienti con conseguenze invalidanti da ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180mila nuovi casi. Inoltre, 400mila sono colpiti dalla malattia di Parkinson, 130mila da sclerosi multipla e 100mila da malattie neuromuscolari.
Di fronte a questi numeri poco confortanti, Alfredo Berardelli, presidente della SIN, ha raccomandato di proteggere il «proteggere il nostro cervello. Ciò significa modificare errate abitudini di vita di cui siamo spesso inconsapevoli. Non solo, non si devono inoltre sottovalutare sintomi e manifestazioni che possano indicare un disturbo che il neurologo sa invece subito riconoscere. La diagnosi precoce rappresenta una potente arma di prevenzione perché riconoscendo tempestivamente un disturbo è possibile mettere in atto interventi volti a limitare gravi conseguenze».
I consigli della SIN per alcune patologie neurologiche
Per quanto riguarda l’ictus cerebrale, la SIN rende noto che “il 90% dei casi di ictus potrebbero essere evitati. Basta correggere i principali fattori di rischio che, da soli e più spesso in combinazione tra loro, portano all’evento ictale. Sono ipertensione arteriosa, obesità, diabete, fumo, sedentarietà ed alcune alterazioni cardiovascolari. Il trattamento dell’ipertensione dimezza il rischio di ictus, la perdita di peso lo fa calare del 19% e l’abbandono del fumo del 12%”. Trattamenti che riducono anche il rischio di sviluppare demenza o Malattia di Alzheimer. Per questi ultimi, si consiglia l’attività fisica aerobica moderata, almeno 3 ore alla settimana per 25 settimane consecutive.
Anche la dieta mediterranea ha un valore protettivo e così l’allenamento mentale con attività come la lettura, lo studio di una nuova lingua o di uno strumento musicale. Le attività cognitive implicano la continua creazione di nuove reti neuronali”.
Sclerosi multipla e malattie neuromuscolari
Nei pazienti con sclerosi multipla, malattia neuroinfiammatoria e neurodegenerativa del sistema nervoso centrale a patogenesi autoimmune, è fondamentale una corretta diagnosi sin dalle fasi iniziali. È necessario “associare alle terapie uno stile di vita sano che preveda una dieta regolare e mediterranea”, ribadisce la SIN. Bisogna astenersi da “abitudini che promuovono meccanismi infiammatori del sistema immunitario come l’assunzione di alcol e fumo”. Consigliati, invece, “lo svolgimento di una regolare attività fisica con la maggior esposizione possibile alla luce solare e la supplementazione con vitamina D”.
La prevenzione delle malattie neuromuscolari, invece, richiede percorsi articolati e mirati. Oggi è possibile “prevenire sia le forme acquisite come la neuropatia diabetica sia varie forme genetiche come la SMA (atrofia muscolare spinale) mediante screening neonatale. È richiesto, dunque, l’intervento di Centri neuromuscolari esperti in grado di offrire percorsi di diagnosi e cura multidisciplinari”, conclude SIN.