Migliorare l’assistenza a lungo termine è l’obiettivo dell’Oms/Europa e della Commissione europea, che si sono unite per migliorare nell’Ue l’accesso a questi servizi. All’interno della Regione Europea, sono 135 milioni le persone che vivono con disabilità. Quasi 1 anziano su 3 non è in grado di soddisfare autonomamente i propri bisogni primari.
«L’accesso a un’assistenza di buona qualità, integrata e a lungo termine – evidenzia l’Who Europa – è essenziale. Ciò affinché queste persone mantengano la loro capacità funzionale, godano dei diritti umani fondamentali e vivano con dignità».
Il partenariato intende anche fornire un supporto a chi si prende cura dei disabili. Con l’invecchiamento della popolazione, si prevede che la domanda di assistenza a lungo termine aumenterà. Tra pochi anni, la regione europea dell’OMS si presume avrà più anziani (65 anni e più) che bambini e adolescenti. Circa 2 anziani su 3, inoltre, avranno bisogno di cure e sostegno.
Investire di più nei sistemi sanitari europei
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La pandemia di Covid-19 ha messo in luce la fragilità dei sistemi di assistenza e l’inidoneità dei servizi di assistenza a lungo termine. Nell’Unione europea, le prime ondate della pandemia hanno provocato circa 200mila decessi tra i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine.
«Le lezioni della pandemia sono chiare, ma siamo meglio preparati ora ad affrontare una sfida di queste dimensioni?». È quanto si chiede Natasha Azzopardi-Muscat, direttore delle politiche e dei sistemi sanitari nazionali dell’Oms/Europa.
«Dobbiamo investire di più nei nostri sistemi sanitari, anche nel modo in cui forniamo assistenza a lungo termine a coloro che ne hanno bisogno. Migliorare l’accesso e la qualità dell’assistenza nelle nostre comunità sarà fondamentale. Oltre a ciò, si devono sostenere gli operatori sanitari, indipendentemente dal fatto che siano membri della famiglia, volontari o parte della forza lavoro. Siamo orgogliosi di questa nuova partnership con l’Unione europea», conclude Azzopardi-Muscat.
Assistenza a lungo termine, accordo europeo per migliorarla
Con il nuovo partenariato, Oms/Europa e Commissione europea si sono impegnati ad attuare una riforma dell’assistenza a lungo termine nei Paesi dell’Unione. Contribuiranno anche a monitorare i progressi per una migliore copertura dei servizi, un’assistenza più accessibile e un migliore coordinamento.
«Molte sfide dell’assistenza a lungo termine non sono solo nazionali o europee, ma globali», dice Katarina Ivanković Knežević, direttrice per i diritti sociali e l’inclusione presso la Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione Europea. «Siamo quindi felici di unire le forze con l’Oms. Basandoci ovviamente sulla loro vasta esperienza nel sostenere le riforme verso l’assistenza integrata e nell’adattare i sistemi sanitari alle esigenze di una popolazione che invecchia. Il partenariato strategico con l’Oms è un passo avanti verso la garanzia dell’accesso a un’assistenza a lungo termine accessibile e di alta qualità per tutti».
Sostenere chi assiste quotidianamente anziani e disabili
L’assistenza nella Regione Europea è fornita in gran parte dalle famiglie e dalle comunità locali, coadiuvati dalle figure dei cosiddetti caregiver. La partnership sosterrà anche loro, sviluppando una serie di strumenti che potranno aiutarli mentre si prendono cura degli altri. Nonostante il loro faticoso lavoro, i caregiver spesso affrontano condizioni di lavoro difficili, oneri di assistenza eccessivi e stress cronico. Si deve evidenziare, inoltre, che le donne costituiscono l’80% della forza lavoro dell’assistenza formale.
«Oggi milioni di donne che si occupano dei familiari sacrificano opportunità di lavoro, tempo libero e, troppo spesso, la propria salute», fa notare Azzopardi-Muscat. «È questo un investimento intelligente, soprattutto se vogliamo creare economie del benessere che mettano al centro della ripresa economica la qualità della vita delle persone».