La Camera ha dato il via libera con 253 voti positivi, 117 contrari e 1 astensione all’articolo 2 della legge sull’eutanasia.
Ma nel dettaglio cos’è l’eutanasia? Una parola molto spesso ascoltata ma pochi sanno cosa di preciso cela. Per eutanasia si intendono tutti gli interventi medici che attraverso la somministrazione diretta di un farmaco, interrompono le funzioni vitali del paziente. Naturalmente, sarà il paziente stesso a fare richiesta per ricevere questo specifico trattamento.
Fino ad oggi, il suicidio assistito in Italia era illegale, ma qualcosa inizia a muoversi proprio dalla Camera.
Eutanasia come funziona in Italia?
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Ultimamente il tema sull’Eutanasia è stato particolarmente preso di mira anche in Italia. Nel nostro Paese sono più di vent’anni che se ne parla malgrado questo dibattito sia da sempre vicino ai molteplici pazienti in fase terminale.
Il suicido assistito prende forma nella politica italiana nel 1984, grazie all’intervento del parlamentare Loris Fortuna che diede voce alle sofferenze dei malati terminali chiedendo la fine del prolungamento delle loro terapie.
Questa proposta di legge disciplinare venne seguita da altre sentenze simili, che però non vennero mai prese in considerazione dal Parlamento italiano. Nel 2001 con il caso Welby, affetto da distrofia fascioscapolomerale, si riaprì il dibattito sul diritto di autodeterminazione. Discussione che ebbe fine nel 2006 con l’accoglimento delle volontà della vittima.
Un altro caso che ha fatto particolarmente scalpore è stato quello di Eluana Englaro. La donna, rimasta in stato vegetativo per 17 lunghi anni, dopo aver subito un grave incidente stradale, è deceduta solo nel 2009 grazie al provvedimento del disegno di legge varato dal Senato.
La campagna “Eutanasia Legale” viene presentata infine nel 2013, dopo l’ennesima sollecitazione nei confronti del Parlamento, insieme ad una raccolta firme durata 6 mesi che coinvolse anche l’interessamento dell’allora presidente della Camera Laura Boldrini. Nel 14 dicembre 2017 si arrivò finalmente alla legge sul testamento biologico.
I dettagli della norma sull’eutanasia
La finalità della norma, colonna portante della legge, è quella di sostenere chiunque voglia porre fine alle proprie sofferenze in una situazione di patologia terminale, come per esempio il mesotelioma, attraverso il supporto e il controllo del Servizio sanitario nazionale.
Quindi, nel complesso:
L’atto deve essere il risultato di una volontà attuale, libera e consapevole di un soggetto pienamente capace di intendere e di volere.
È necessario che il paziente vittima di una condizione di sofferenze fisiche intollerabili possa essere libero di richiedere assistenza medica, al fine di porre fine volontariamente e autonomamente alla propria vita.
Ad ogni modo le strutture del Servizio sanitario nazionale debbono operare nel rispetto dei seguenti principi fondamentali:
- tutela della dignità e dell’autonomia del malato;
- tutela della qualità della vita fino al suo termine;
- adeguato sostegno sanitario, psicologico e socio-assistenziale alla persona malata e alla famiglia.
La legge, inoltre, ha approfondito anche un ulteriore aspetto presente nell’articolo 6 che potrebbe escludere la punibilità per il medico curante ed il personale sanitario coinvolto nell’esecuzione della procedura di morte medicalmente assistita.
La novità più importante arriva con la fine dell’obbligo del doppio certificato. Infatti in presenza di specifiche condizioni può spettare al medico di base, o ad uno specialista, certificare la patologia irreversibile e con prognosi infausta e decidere se e con quali modalità procedere con l’accelerazione della morte del paziente, dietro sua richiesta, tramite farmaci letali.
Claudia Chiapparino