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In vista delle vacanze, gli italiani si organizzano per portare con sé il proprio animale domestico. Cane e gatto viaggeranno quindi con i propri padroni: sono 6 milioni gli italiani che partiranno con il quattro zampe di casa.

Circa il 50% dei proprietari, prima di scegliere la meta delle vacanze, tiene in considerazione le esigenze del proprio “pet”: 6 padroni su 10 si informano sull’ammissione degli animali domestici nelle strutture ricettive e il 24,4% ha dichiarato di scegliere mete raggiungibili in auto, mentre 5,4 milioni scelgono luoghi vicini alla loro residenza. Inoltre 11,2 milioni di proprietari sono disposti a pagare somme aggiuntive per offrire maggiori servizi all’animale.

Per l’estate 2022 gli alloggi preferiti dai padroni di animali sono alberghi, agriturismi, hotel e B&B. Queste strutture ricettive sono state scelte da 2,3 milioni di italiani (38,5%). Lo riporta una indagine condotta dall’istituto di ricerca EMG Different su commissione del portale web Facile.it.

Vacanze e sicurezza, in tanti scelgono l’assicurazione

Per le vacanze molti scelgono di portare con sé il proprio animale, ma dal punto di vista della sicurezza come ci si muoverà? A fronte dei 5 milioni di italiani che hanno sottoscritto in passato polizze assicurative, sono ancora 8,4 milioni coloro che non conoscono questa possibilità.

Per essere operativa – va chiarito subito – la polizza deve riguardare un animale domestico regolarmente iscritto all’anagrafe Asl e dotato di microchip.

A seconda degli accordi con l’assicurazione scelta, l’animale può essere protetto da incidenti durante il viaggio in auto; oppure possono essere coperte le spese sanitarie in caso di visita dal veterinario; oppure ancora si possono considerare le spese di ricerca in caso di smarrimento. Gli imprevisti possono essere molti e devono essere valutati tutti con attenzione, anche in base al tipo di animale e al suo carattere.

Cani, quegli amici “traditi” dopo il Covid

L’estate però rileva anche un problema di abbandoni. Con la pandemia c’è stato un vero e proprio boom di adozioni di cani: 3,4 milioni di italiani hanno preso un amico a quattro zampe tra il 2020 e il 2021; un numero molto alto, che corrisponde al 21,6% dei proprietari. Un amore eterno? Non si direbbe, perché ben 117mila cani sono stati restituiti o affidati ad un altro padrone non appena terminate le restrizioni del Covid.

Molte di queste persone lo hanno addirittura confessato apertamente: “Il 28,3% di chi ha preso un cane negli ultimi 2 anni – si legge in una nota di Facile.it – ha detto di averlo fatto appositamente per alleggerire il lockdown e circa 196mila individui hanno ammesso di averlo preso solo per aggirare i limiti alla mobilità imposti dal Governo in quel periodo (5,7%). La ragione principale per cui i proprietari hanno rinunciato alla compagnia del cane adottato durante la pandemia è che, una volta finito il lockdown, si sono resi conto che l’animale diventava troppo complesso da gestire e quindi non lo volevano più (63%); in altri casi, invece, la decisione è arrivata a seguito di danni materiali causati da Fido (37%)“. Il fenomeno è stato più rilevante nel Nord Ovest del Paese.

Il campione utilizzato per quest’ultima parte dell’indagine riguarda 1.000 rispondenti nel mese di maggio 2022 (rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 74 anni per sesso, età, regione, classe d’ampiezza demografica dei comuni).

I numeri dell’abbandono e la campagna 2022

Secondo i dati regionali sul randagismo, aggiornati al 2021 e pubblicati dal Ministero della Salute, gli ingressi nei canili sono stati 101.309; 72.115 di questi nei canili sanitari, mentre 29.194 nei canili rifugio. Sono state invece 33.981 le adozioni di cani e 78.609 le sterilizzazioni di gatti. I numeri più alti li fanno registrare il Lazio con 12.542 ingressi nei canili (a fronte di 4.693 adozioni); la Campania con 11.902 ingressi (5.526 adozioni) e la Puglia con 9.457 ingressi (che ha però un numero molto alto di adozioni: ben 6.259).

Il Ministero della Salute anche quest’anno ha promosso una campagna contro l’abbandono degli animali, mettendo anche a disposizione dei padroni un riferimento sulle strutture sanitarie, da utilizzare in caso di necessità mentre si è fuori città con il proprio amico peloso. Si tratta dell’anagrafe delle strutture veterinarie.

Nonostante i numeri siano leggermente in calo rispetto agli anni precedenti – si legge in una nota – si deve tuttavia registrare il triste fenomeno della “restituzione” nei canili di molti animali, da parte di famiglie che li hanno adottati durante il lockdown e che poi, finita l’emergenza Covid, li hanno restituiti.

È importante sottolineare che gli animali vaganti sul territorio possono essere causa di incidenti stradali e di degrado ambientale sia nel contesto urbano sia nelle campagne, senza tralasciare anche i notevoli costi di gestione che devono affrontare le strutture di ricovero per animali abbandonati“. Inoltre, l’abbandono di animali costituisce reato (757 cp).