E’ iniziato il progetto di ricerca “Spectra-BREAST”, con l’obiettivo di migliorare la chirurgia conservativa della mammella in seguito ad un tumore al seno. Troviamo la notizia nel sito del CNR – Consiglio nazionale per le Ricerche.
European Innovation Council finanzierà il progetto, della durata di 4 anni, per un importo di 3 milioni di euro. Lo scopo è di sviluppare uno strumento in grado di elaborare informazioni per i chirurghi in tempo reale sulla presenza di cellule cancerogene residue nel momento della resezione, contenendo in questo modo il rischio di recidiva e la necessità di ripetere le operazioni.
Le realtà coinvolte in “Spectra-Breast”
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In prima fila troviamo l’IRCCS Maugeri di Pavia, in collaborazione con NIREOS (Italia) e l’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifn). Partecipano esperti in imaging iperspettrale e spettroscopia. Il Politecnico di Milano fornirà le competenze ingegneristiche in ottica e robotica. RiverD è l’azienda specializzata nell’uso della spettroscopia Raman in medicina. L’Universidad Politécnica de Madrid (UPM) sarà impegnata nello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale.
Le tappe della ricerca
Il progetto si suddivide in tre tappe: una prima riguarderà lo Sviluppo della tecnologia e durerà 18 mesi. La seconda sarà impiegata per l’addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale per il riconoscimento delle cellule tumorali. Infine ci sarà la Validazione clinica, condotta da ICS Maugeri su un campione di circa 100 pazienti.
La storia della chirurgia conservativa
L’approccio conservativo della mammella colpita da cancro al seno è un approccio relativamente recente. A seconda del grado di gravità del tumore, la mastectomia rimane comunque un’opzione tra le più sicure. Tuttavia la possibilità di mantenere il più possibile integro il corpo femminile, permette di aiutare le donne nel processo di guarigione e a contenere per quanto possibile l’impatto psicoemotivo.