“Amianto a Trieste: profili sanitari e risarcitori” è il titolo del convegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto che si è tenuto oggi nella sala Luttazzi del Magazzino 26 di Trieste. Durante l’incontro, si è fatto il punto sulle bonifiche realizzate in Friuli Venezia Giulia a 30 anni dalla legge che lo ha messo al bando. Analizzati i dati sui casi di mesotelioma, e si è visto che sono in aumento. Ricordate le vittime dell’amianto.
Il convegno, che fa parte della manifestazione culturale del Comune: “Una luce sempre accesa“, è stato moderato dalla giornalista Silvia Stern. “Il Friuli Venezia Giulia ha pagato a caro prezzo l’utilizzo che le aziende hanno fatto negli anni del minerale killer. Nei cantieri navali (Monfalcone e Trieste), nelle acciaierie, come nei porti, tra cui quello di Trieste, l’amianto ha mietuto e continua a mietere migliaia di vittime“. Lo ha detto il Presidente dell’ONA Ezio Bonanni.
Parliamo comunque di una regione all’avanguardia nelle bonifiche e che è divenuta capofila in Italia per la rimozione dell’amianto. Ad oggi ci sono 15.360 siti contaminati segnalati su una superficie di 3,5 milioni di mq, dei quali 14.060 punti scoperti, grazie all’utilizzo dei droni, per 3,5 milioni di metri quadrati di amianto. 450 punti sono stati bonificati ma 361 sono in pessime condizioni. In Regione si riescono a rimuovere, infatti, 10mila tonnellate di amianto l’anno, con una media di 15 nuovi piani al giorno. Sul territorio operano 83 imprese specializzate, con 600 “tecnici” formati dalla Regione negli ultimi 5 anni.
Il convegno: interventi e dati. Mesoteliomi in aumento
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Trieste provincia, 133 casi in più di mesotelioma
Diffusi anche gli ultimi dati dei casi di mesotelioma aggiornati al 2021. Se il VII rapporto ReNaM registra 1346 casi tra il 1993 e il 2018, si devono aggiungere 133 casi analizzati dall’INAIL tra il 2019 e il 2021, di cui ben 53 nella sola provincia di Trieste. In particolare, in riferimento alla Regione sono stati 40 i casi nel 2019, 40 nel 2020 e 53 nel 2021. A Trieste, invece, 17 nel 2019, 18 nel 2020 e di nuovo 17 nel 2021.
Secondo le rilevazioni ONA e sulla base del confronto con i dati INAIL, risulta che i casi di tumore del polmone da amianto sono stati oltre 3000, con un impatto di circa 2700 decessi. Per le altre patologie, purtroppo bisogna aggiungere 900 decessi. Si arriva così in totale a circa 5000 morti per malattie asbesto correlate, oltre a più di 10.000 vittime con patologie invalidanti.
Una cerimonia in memoria delle vittime
Durante l’incontro di oggi si è svolta anche una cerimonia per ricordare le vittime. Consegnate targhe alle famiglia. Presente anche Santina Pasutto, Presidente dell’AEA – Associazione esposti amianto del Friuli Venezia Giulia, vedova di Roberto Persich, ex autista della nettezza urbana del Comune deceduto a causa di un mesotelioma pleurico maligno. Alla sua famiglia e a quella del Prof. Bianchi, è stata consegnata una targa in ricordo del loro caro. Un riconoscimento a parte, infine, all’ex presidente AEA, il Capitano Ferruccio Diminich, che si è speso nella battaglia con la sua grande determinazione.
“Molto si è fatto nel Friuli Venezia Giulia nella terapia e cura, oltre che nella bonifica” – ha aggiunto Bonanni. “Trieste, il centro dell’Europa, è stata la città che tra le prime ha preso atto, anche grazie al compianto prof. Claudio Bianchi, del rischio amianto e ha assunto misure di tutela della salute“.
“Il nostro impegno, a Trieste come nel resto d’Italia, prosegue – ha concluso il presidente ONA – in circa 25 anni di un percorso compiuto insieme, in questo momento non posso dimenticare migliaia di vittime, anche quelle di Trieste e del Friuli Venezia Giulia, in particolare voglio ricordare Aurelio Pischianz, indimenticabile ed indimenticato presidente dell’AEA”.
L’Ona continua a lavorare incessantemente per aggiornare la mappatura, anche attraverso l’App Amianto. Si può richiedere assistenza tramite lo sportello online o il numero verde gratuito 800034294.