Arriva il test rapido per le patologie respiratorie: un’innovazione italiana che può cambiare la diagnosi delle malattie dei polmoni
Un team di ricercatori dell’Università di Trieste ha sviluppato un test diagnostico innovativo, rapido ed economico, capace di analizzare la salute dei polmoni in pochi minuti. Il metodo, basato sulla risonanza magnetica nucleare a basso campo (LF-NMR), permette di valutare lo stato di infiammazione e la funzionalità respiratoria analizzando un semplice campione di espettorato.
L’invenzione potrebbe rivoluzionare la diagnosi e il monitoraggio delle malattie respiratorie croniche, come la broncopatia cronico ostruttiva (BPCO), l’asma e la fibrosi cistica.
Test rapido per le patologie respiratorie: un metodo veloce, economico e non invasivo
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Il test sviluppato a Trieste utilizza la risonanza magnetica a basso campo, una tecnologia già nota in altri ambiti scientifici ma mai applicata in modo sistematico alla diagnostica respiratoria.
Il paziente fornisce un campione di espettorato, che viene poi analizzato con uno strumento portatile. In pochi minuti il sistema misura il comportamento degli atomi di idrogeno dell’acqua presenti nel muco, traducendo il segnale in parametri clinici.
Il risultato indica la viscosità, l’elasticità e la struttura interna del muco. Questi dati sono direttamente collegati allo stato di salute dei polmoni e aiutano i medici a decidere se modificare la terapia o approfondire con ulteriori esami.
La procedura è semplice, non richiede personale altamente specializzato e può essere eseguita durante una visita ambulatoriale. È rapida, ripetibile e priva di rischi per il paziente.
Come funziona la risonanza magnetica a basso campo
A differenza delle tradizionali risonanze magnetiche ad alto campo, che richiedono apparecchiature costose e strutture ospedaliere dedicate, la risonanza magnetica a basso campo utilizza magneti meno potenti.
Questo consente di ottenere strumenti più leggeri, economici e facilmente trasportabili. L’analisi si basa sulla risposta dei nuclei di idrogeno alle onde radio, che forniscono informazioni sulla composizione e sulla struttura del campione biologico.
Nei tessuti respiratori e nei fluidi come il muco, queste variazioni rivelano alterazioni legate a infiammazione, infezioni o ostruzioni. La precisione del metodo permette di monitorare nel tempo i cambiamenti della malattia e di valutare l’efficacia delle terapie in corso.
Test rapido per le patologie respiratorie: le applicazioni cliniche
Il nuovo test è pensato per i pazienti affetti da malattie respiratorie croniche produttive, cioè patologie in cui si forma muco denso e difficile da eliminare.
La fibrosi cistica e la BPCO sono due esempi emblematici. In entrambe le condizioni, il muco ostruisce le vie respiratorie e facilita le infezioni ricorrenti.
Grazie al test sviluppato a Trieste, sarà possibile controllare in modo rapido la qualità e la densità del muco, individuando precocemente eventuali peggioramenti.
Lo strumento potrebbe anche essere utile per chi soffre di asma, dove le infiammazioni alterano la fluidità delle secrezioni bronchiali.
Test rapido per le patologie respiratorie: una scoperta nata dal dialogo tra discipline
Come spiega il professor Mario Grassi, ordinario di Principi di ingegneria chimica all’Università di Trieste, l’idea è nata da un confronto tra ingegneri, chimici e medici.
“La tecnologia della risonanza magnetica a basso campo – racconta Grassi – è già diffusa nel controllo della qualità in ambito alimentare. Abbiamo intuito che le sue potenzialità potevano essere estese al campo medico, con vantaggi immediati in termini di costi e tempi”.
La dottoressa Michela Abrami, coautrice della ricerca, sottolinea che l’approccio interdisciplinare è stato decisivo per trasferire una tecnologia industriale nel mondo della medicina.
Il risultato è un sistema economico, portatile e di facile utilizzo, in grado di portare la diagnostica di laboratorio direttamente al letto del paziente.
Il progetto e i centri di ricerca coinvolti
Il test è frutto della collaborazione tra diversi istituti di ricerca italiani ed europei.
I campioni di espettorato vengono forniti dall’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, dall’Unità di Pneumologia dell’Ospedale di Cattinara, dall’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso e dal Department of Radiology dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam.
Tra i partner figura anche il centro di ricerca PROTOS di Trieste, attivo nello sviluppo di dispositivi medici e biopolimeri per uso diagnostico.
L’integrazione tra clinica, biochimica e ingegneria ha permesso di ottimizzare la tecnologia e validarne l’efficacia su diversi campioni di pazienti.
Verso un software per la lettura automatica dei dati
Il gruppo di ricerca triestino sta sviluppando anche un software dedicato, chiamato SOFT NMR, che analizzerà in modo automatico i segnali acquisiti dallo strumento.
Il programma, ancora in fase di sperimentazione, consentirà ai medici di visualizzare in tempo reale l’andamento dei parametri respiratori e di confrontarli con la storia clinica del paziente.
Il professor Gabriele Grassi, docente di Biochimica clinica e biologia molecolare all’Università di Trieste, spiega che l’obiettivo è quello di “rendere la diagnosi più rapida e personalizzata, migliorando la qualità della vita dei pazienti e ottimizzando l’uso delle risorse sanitarie”.
Un passo avanti nella lotta alle malattie respiratorie
Le patologie respiratorie croniche colpiscono milioni di persone in Europa e rappresentano una delle principali cause di invalidità e morte.
La BPCO, in particolare, è la terza causa di mortalità nel mondo secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La diagnosi precoce e il monitoraggio continuo sono fondamentali per rallentare la progressione della malattia.
Il test di Trieste si inserisce in questa prospettiva. Permette di controllare l’evoluzione della patologia in modo rapido, non invasivo e a basso costo, riducendo la necessità di indagini più complesse e costose.
I vantaggi per il sistema sanitario
Oltre a migliorare la qualità della cura, il nuovo metodo può avere un impatto significativo anche sul sistema sanitario.
La possibilità di eseguire test in ambulatorio o in strutture territoriali riduce i tempi di attesa e i costi legati alla diagnostica ospedaliera.
L’approccio “point-of-care”, cioè direttamente vicino al paziente, può semplificare il monitoraggio delle malattie croniche, migliorando la continuità assistenziale.
Questo tipo di innovazione rientra nella strategia europea per la medicina di prossimità e la digitalizzazione della diagnostica.
Test rapido per le patologie respiratorie: prospettive future e possibili sviluppi
Nei prossimi mesi il team di Trieste avvierà nuove campagne sperimentali per validare il test su larga scala.
Il passo successivo sarà la miniaturizzazione dello strumento, con l’obiettivo di realizzare dispositivi ancora più portatili e integrabili nei centri di cura.
La ricerca, sostenuta da fondi pubblici e partnership internazionali, punta anche a esplorare l’applicazione del metodo a patologie polmonari rare e pediatriche.
Il nuovo test per la diagnosi respiratoria
| Caratteristica | Descrizione |
|---|---|
| Tecnologia utilizzata | Risonanza magnetica a basso campo (LF-NMR) |
| Tipo di campione | Espettorato del paziente |
| Tempo di analisi | Pochi minuti |
| Costi di esecuzione | Bassi |
| Vantaggi | Rapido, non invasivo, portatile |
| Principali patologie analizzate | BPCO, fibrosi cistica, asma |
| Partner di ricerca | Università di Trieste, Burlo Garofolo, Ca’ Foncello, Erasmus MC, PROTOS |
FAQ – Domande frequenti sul nuovo test respiratorio
Che cos’è la risonanza magnetica a basso campo?
È una tecnologia che usa campi magnetici ridotti per analizzare i tessuti biologici in modo rapido e non invasivo.
Quanto tempo richiede il test?
Solo pochi minuti. Il risultato può essere disponibile durante la stessa visita.
Per quali malattie è utile?
Per le patologie respiratorie croniche come BPCO, asma e fibrosi cistica.
Serve personale specializzato per eseguirlo?
No. Lo strumento è semplice da usare e può essere gestito da personale sanitario formato.
Il test sostituisce la spirometria o la TAC?
No. È uno strumento complementare che aiuta a monitorare le condizioni del paziente e a ridurre la necessità di esami invasivi.
Quanto costa?
Il costo è contenuto rispetto agli esami radiologici tradizionali, grazie alla semplicità della tecnologia e alla rapidità di analisi.
Dove sarà disponibile?
Il test è in fase di validazione. Dopo le prove cliniche potrà essere introdotto negli ospedali e nei centri di pneumologia.
