Il trattamento del prolasso genitale ha avuto per molto tempo un approccio vaginale o laparotomico. Negli ultimi anni, la chirurgia protesica laparoscopica è diventata progressivamente il riferimento, permettendo di ottenere correzioni più accurate e minori tassi di recidiva. Ma anche una minore degenza ospedaliera e un più rapido recupero funzionale, a fronte di un minor tasso di complicazioni ed effetti indesiderati.
Oggi, la tecnica di Dubuisson costituisce il nuovo approccio chirurgico per il prolasso genitale. Si tratta di una scelta mininvasiva, sicura ed efficace. È adeguata a garantire il mantenimento del benessere psichico, riproduttivo e sessuale della donna in età fertile che desidera conservare l’utero. Oppure a garantire il ripristino di una normale anatomia pelvica in donne con prolasso di cupola vaginale post-isterectomia.
Correzione del prolasso genitale con la colposacropessi
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Ad oggi, lʼintervento di chirurgia protesica maggiormente eseguito per la correzione del prolasso vescico-vaginale è la colposacropessi. Consiste nel fissare la vagina correttamente riposizionata nella sua sede anatomica, al promontorio sacrale, mediante lʼinterposizione di una protesi chirurgica biocompatibile. Nonostante sia stata comprovata la sua efficacia, tale tecnica può presentare dei rischi, connessi soprattutto all’approccio chirurgico all’area sacrale (neurologici, vascolari, ureterali).
Per questo motivo, nuove tecniche di sospensione protesica alternative stanno emergendo con l’obiettivo di evitare tali rischi.
Tra queste, la Sospensione Laterale degli organi pelvici, descritta dal Prof. Dubuisson nel 1998 sta dimostrando la sua non inferiorità rispetto alla Colposacropessi. Presenta anche il vantaggio di non richiedere l’accesso all’area sacrale.
La tecnica di Dubuisson corregge il prolasso genitale
La tecnica di Dubuisson nasce per la correzione combinata del prolasso di vescica, di utero o volta vaginale. Correzione che si ottiene attraverso il posizionamento di una protesi in polipropilene titanizzata pre-sagomata a T, che viene ancorata all’utero o alla cupola vaginale. Le braccia laterali della protesi vengono sviluppate in un tunnel peritoneale a livello della parete addominale anteriore. Si i fissano alla fascia dei muscoli obliqui dell’addome, con tecnica “tension-free”.
I principali vantaggi della tecnica di Dubuisson consistono nell’evitare la dissezione a livello del promontorio sacrale, con tutti i rischi che ne conseguono. Riduce, inoltre, i tempi operatori e consente la conservazione dell’utero nelle donne che ne facciano richiesta. Evita di conseguenza la morcellazione dell’utero, riducendo ulteriormente i tempi operatori ed evitando il pericolo di eventuale diffusione intra-addominale di tessuto uterino anomalo.
Si garantisce un orientamento più fisiologico dell’asse vaginale, assicurando così una migliore soddisfazione sessuale alla coppia.
La nuova tecnica disponibile al Sant’Antonio di Gallarate
Il nuovo approccio chirurgico, ovvero la tecnica di Dubuisson, è oggi disponibile anche al Sant’Antonio Abate di Gallarate. Difatti, Giovanni Di Palma, neo-primario della Ginecologia gallaratese, insieme al suo team, ha eseguito di recente la prima Colposospensione laterale alla Dubuisson.
«Questo intervento – dice Di Palma – è solo un primo passo. Si inserisce in una cornice più ampia di potenziamento e riqualificazione dell’offerta diagnostica e terapeutica del nostro presidio ospedaliero. Si prevede, tra le altre cose, il ripristino del servizio di uro-ginecologia. Ciò per far fronte alla crescente domanda di cura conseguente all’aumento delle disfunzioni legate ai difetti della statica pelvica, come il prolasso genitale e l’incontinenza urinaria».