La scoliosi idiopatica adolescenziale è una delle sfide più enigmatiche per medici e ricercatori. Tuttavia, un nuovo studio condotto da Candice Lee, ricercatrice del SingHealth di Singapore (Malesia), svela qualche mistero. La ricerca ha proiettato il suo sguardo sul percorso corticoreticolare del cervello, suggerendo che potrebbe essere la chiave per svelare i segreti della curvatura spinale anomala

Scoliosi: una sfida globale per molti adolescenti 

Scoliosi: zaini troppo pesanti possono incidere

La scoliosi, una condizione caratterizzata dalla curvatura laterale della colonna vertebrale, affligge numerosi adolescenti in tutto il mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si stima che circa 3% degli adolescenti ne siano affetti. Le sue cause rimangono in gran parte sconosciute, anche se zaini pesanti, cattiva postura e pratiche sportive con una sola mano vengono spesso additate come possibili fattori scatenanti. Conosciuta come scoliosi idiopatica dell’adolescente (AIS), la patologia colpisce solitamente individui tra i 10 e i 19 anni. Quanto alle sfide diagnostico-terapeutiche, non sono poche.

Tuttavia, una nuova prospettiva si è aperta grazie a un team del Singapore General Hospital (SGH) e del National Neuroscience Institute (NNI). I ricercatori hanno infatti intrapreso un’indagine nel cervello in cerca di risposte. 

Il collegamento inatteso: scoliosi e il percorso corticoreticolare

Utilizzando una tecnologia avanzata di risonanza magnetica cerebrale chiamata DTI (Diffusion Tensor Imaging),gli scienziati hanno esaminato il percorso corticoreticolare nei pazienti affetti da scoliosi idiopatica dell’adolescente (AIS). In questo modo, hanno notato differenze significative rispetto ai coetanei sani. Questo intricato sistema di connessioni cerebrali è fondamentale per il controllo della postura e dell’equilibrio e suggerisce un possibile collegamento tra la mente e la manifestazione fisica della scoliosi.

Il professore associato Reuben Soh, consulente senior del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica di SGH e primo coautore dello studio, chiarisce alcuni aspetti interessanti.

«Vediamo pazienti di appena 10 anni e spesso i genitori hanno l’idea sbagliata che siano cattive abitudini o fattori di stile di vita a causare la scoliosi. Abbiamo intrapreso questo studio per cercare di scoprirne la vera ragione. Così facendo, speriamo di poter curare meglio i pazienti e supportare loro e le loro famiglie nella gestione della condizione».

Focus sullo studio: una nuova prospettiva dall’interno del cervello

Nello studio condotto nel 2020 su 34 partecipanti, le scansioni cerebrali hanno rivelato differenze significative nei percorsi corticoreticolari tra coloro affetti da scoliosi idiopatica dell’adolescente (AIS) e coloro senza la condizione. In particolare, i percorsi cerebrali nei pazienti con AIS mostravano misurazioni quantitative asimmetriche, collegati ai lati destro e sinistro del tronco cerebrale, e un ingrandimento del ponte nel tronco encefalico, la parte inferiore del cervello connessa al midollo spinale. Al contrario, nei partecipanti senza AIS, i percorsi mostravano misurazioni quantitative simmetriche e il ponte non era ingrandito.

Il professor Lo Yew Long, consulente senior del Dipartimento di Neurologia dell’NNI@SGH e autore senior dello studio ci aiuta a comprendere meglio le dinamiche. «Questa scoperta suggerisce che la scoliosi è fondamentalmente correlata al nostro cervello e al midollo spinale. Potrebbe portare cambiamenti nel modo in cui l’AIS viene diagnosticato o trattato. Ad esempio, potrebbero essere potenzialmente impiegati interventi neurologici per prevenire il peggioramento della curvatura della colonna vertebrale. Ciò potrebbe includere l’uso di campi magnetici o basse correnti elettriche per stimolare o modulare l’attività cerebrale».

Affrontare la scoliosi: prospettive e trattamenti

Scoliosi: i sintomi comprendono una curvatura anomala della colonna vertebrale, spalle, fianchi e vita irregolari

I sintomi della scoliosi idiopatica dell’adolescente comprendono una curvatura anomala della colonna vertebrale, spalle, fianchi e vita irregolari. Circa il 5-10% dei pazienti affetti da AIS richiede un intervento chirurgico complesso alla colonna vertebrale. Questo perché la condizione può causare danni ai nervi o problemi respiratori.

Sebbene non esista una cura definitiva, nella maggior parte dei casi in cui la curvatura della colonna vertebrale non è grave e non comporta rischi di progressione ulteriori. I pazienti possono infatti gestire la loro condizione attraverso la fisioterapia. Le cliniche specializzate per la scoliosi offrono un team di fisioterapisti appositamente formati. Nello specifico, aiutano i pazienti a raggiungere una migliore mobilità e simmetria muscolare attraverso l’esercizio e il rafforzamento del core, che a sua volta contribuisce a ridurre il grado di curvatura della colonna vertebrale.

L’autore corrispondente dello studio, il professor Chan Ling Ling, consulente senior del Dipartimento di Radiologia Diagnostica e del Dipartimento di Neuroradiologia presso SGH, aggiunge ulteriori dettagli. «Guardando al futuro, speriamo di condurre ulteriori studi su un gruppo più ampio che incorpori la genomica e utilizzi metodi più avanzati di modellizzazione MRI di diffusione. Ciò potrebbe consentirci di identificare potenzialmente coloro che sono a rischio di sviluppare AIS o la sua progressione. Ci consentirebbe persino di comprendere meglio perché le donne sono più suscettibili a sviluppare questa condizione».

Lo studio è pubblicato sulla rivista Clinical Radiology.

Fonte

R.C.C. Soh et al, Il rombencefalo e la via cortico-reticolare nella scoliosi idiopatica dell’adolescente. Clinical Radiology (2024).

Materiale fornito da SingHealth