Ha compiuto da pochi giorni la veneranda età di 50 anni il programma delle Nazioni Unite sulla salute sessuale e riproduttiva. Si tratta del programma HRP (Human Reproduction Programme) istituito nel 1972, ed è lo strumento principale del sistema dell’ONU per la ricerca sulla riproduzione umana grazie al contributo di ricercatori, scienziati, operatori sanitari e medici, ma anche di responsabili politici, rappresentanti della comunità e consumatori. Insomma tutti gli stakeholder sono coinvolti allo scopo di identificare e affrontare le priorità della ricerca per migliorare la salute sessuale e riproduttiva delle persone. Il programma speciale ha già generato prove e linee guida.
“Stiamo guardando a un futuro in cui parlare di salute sessuale non sia un tabù, non sia stigmatizzato, non sia considerato inappropriato per nessuna cultura” – ha affermato la dott.ssa Pascale Allotey, direttrice di HRP. “La salute sessuale e riproduttiva dovrebbe essere considerata parte di un pacchetto di copertura sanitaria universale essenziale. La salute è politica e la salute sessuale e riproduttiva è politica, ma con solide prove, possiamo dimostrare perché questi problemi sono fondamentali per gli esiti sanitari in tutto il mondo“.
I risultati più importanti del programma HRP
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“Per 50 anni – ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS – il programma di riproduzione umana ha svolto un ruolo inestimabile nel promuovere e proteggere l’accesso ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva. Il suo ruolo è ora più importante che mai. L’OMS è orgogliosa di ciò che abbiamo raggiunto insieme negli ultimi 50 anni e rimaniamo fermamente impegnati a lavorare con voi negli anni a venire“.
L’Organizzazione mondiale della Sanità, in una nota, cita ed elenca i lavori e i risultati più importanti conseguiti dal programma HRP dell’Onu. Tra questi ci sono, in ordine cronologico:
1978 – Prove sulla sicurezza dei contraccettivi orali;
1980 – Pubblicazione del primo manuale di laboratorio dell’OMS per l’esame e la lavorazione del seme umano per indagare sui problemi di fertilità maschile (oggi è alla sesta edizione);
1998 – Prove sull’efficacia della contraccezione d’emergenza, con un impatto sulle normative in molti Paesi e l’inclusione nell’elenco dei farmaci essenziali dell’OMS;
2003 – Prima linea guida dell’OMS sull’aborto basata sulle prove portate dal programma HRP; l’impatto è stato quello di aprire la strada ai Paesi nell’offerta di servizi sanitari di qualità per donne e ragazze;
2010 – Garvidanza e HIV: lo studio HRP Kesho Bora ha mostrato l’efficacia della prevenzione dell’infezione perinatale del virus, grazie ad una combinazione di farmaci antiretrovirali durante la gestazione;
2020 – L’HRP Outbreak Working Group (istituito nel 2016) esplora l’impatto delle pandemie sulla salute sessuale e riproduttiva, comprese le questioni relative alla gravidanza; il gruppo contribuisce alla ricerca e alle linee guida dell’OMS; esaminati Ebola, Zika, COVID-19 e Mpox;
2023 – HRP pubblica il rapporto “Stime sulla prevalenza dell’infertilità: 1990-2021“, sottolineando l’importanza della cura della fertilità per milioni di persone in tutto il mondo.
Salute sessuale e riproduttiva, il problema dell’infertilità
L’infertilità è uno dei problemi maggiori per la salute sessuale e riproduttiva: colpisce milioni di persone. La stima è che, a livello globale, soffra di infertilità una persona su sei. E l’infertilità non discrimina: può colpire persone ricche o povere, donne e uomini di ogni provenienza, in maniera indifferente. Le persone possono soffrire di infertilità indipendentemente da dove vivono e da quali risorse che abbiano.
Cosa si intende per infertilità? Si tratta di una malattia del sistema riproduttivo maschile e/o femminile che si definisce nel mancato raggiungimento di una gravidanza dopo un minimo di 12 mesi di rapporti sessuali regolari non protetti.
La chiave di volta è l’accesbilità alle cure. “Comprendere l’entità dell’infertilità è fondamentale per lo sviluppo di interventi appropriati, per monitorare l’accesso a cure per la fertilità di qualità e per mitigare i fattori di rischio e le conseguenze dell’infertilità” – si legge nel rapporto. “L’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva è il modo miliore per per le persone di aumentare le possibilità di avere figli. Tuttavia, nella maggior parte dei Paesi, questi i servizi sono inadeguati“.