La salute mentale nella medicina si concentra sulla diagnosi, il trattamento e la prevenzione dei disturbi mentali e comportamentali. Questi disturbi infatti possono influire sulla capacità di una persona di funzionare adeguatamente nella vita quotidiana, lavorare, studiare e mantenere relazioni interpersonali sane.
La salute mentale è importante perché può contribuire al benessere generale dell’individuo e alla sua capacità di affrontare lo stress e le difficoltà della vita. Inoltre, la salute mentale è strettamente legata alla salute fisica e può influire sulla capacità del corpo di recuperare da malattie o ferite. Il trattamento della salute mentale può includere terapie psicologiche, farmaci, interventi sullo di stile di vita e supporto sociale. La prevenzione dei disturbi mentali può essere promossa attraverso la promozione della salute mentale positiva, l’educazione sulla salute mentale e la riduzione dei fattori di rischio noti.
In generale, la salute mentale richiede l’attenzione e il supporto dei professionisti sanitari, della famiglia, degli amici e della comunità nel suo complesso.
Salute mentale nella medicina: tra pazienti e burnout
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La salute mentale nella medicina può essere guardata da due punti di vista. Dalla parte dei pazienti e dalla parte dei professionisti della salute: personale sanitario e medici.
Per quanto riguarda i pazienti, come sottolinea il Ministero della Salute, “il disturbo mentale è inteso come una sindrome caratterizzata da significativi problemi nel pensiero, nella regolazione delle emozioni, o nel comportamento di una persona, che riflettono una disfunzione dei processi psicologici, biologici o dello sviluppo che compongono il funzionamento mentale. I disturbi mentali sono generalmente accompagnati da sofferenza o difficoltà nelle abilità sociali, occupazionali e altre attività significative.
I determinanti della salute mentale e dei disturbi mentali includono non solo caratteristiche individuali come la capacità di gestire i propri pensieri, le emozioni, i comportamenti e le relazioni con gli altri, ma anche fattori sociali, culturali, economici, politici e ambientali, tra cui le politiche adottate a livello nazionale, la protezione sociale, lo standard di vita, le condizioni lavorative e il supporto sociale offerto dalla comunità. L’esposizione alle avversità sin dalla tenera età rappresenta un fattore di rischio per disturbi mentali ormai riconosciuto e che si può prevenire. Le persone con disturbi mentali sperimentano tassi di disabilità e di mortalità più elevati rispetto alla media“.
Dal punto di vista dei professionisti della salute, invece, vale la pena citare il burnout come principale rischio di salute mentale sul lavoro. Un aspetto sul quale le aziende sanitarie stanno ponendo negli ultimi anni, sempre maggiore attenzione; l’obiettivo è prevenire spiacevoli situazioni nelle strutture sanitarie e negli istituti di cura.
Il burnout: un disturbo psicologico derivante da stress
Il burnout un disturbo psicologico che si manifesta in seguito a uno stress cronico legato al lavoro o ad altre situazioni di pressione prolungata. Esso si presenta come una condizione di esaurimento emotivo, depersonalizzazione (cioè una sorta di distacco emotivo dalle persone e dalle situazioni) e ridotta realizzazione personale.
Lo Stada Health Report 2022 evidenzia un aumento del 10% dei livelli di burnout rispetto all’anno precedente. Si è passati dal 49% al 59%, soprattutto in riferimento alla fascia d’età tra i 18 e i 34 anni e alle lavoratrici di sesso femminile. Il 70% di entrambe le categorie, infatti, ha dichiarato di aver vissuto almeno un episodio.
Il burnout è comune in molte professioni e non si manifesta soltanto nel settore sanitario. Si può verificare infatti anche in ambiti come l’insegnamento e l’assistenza sociale, ed in tutte quelle situazioni di stress prolungato nella vita quotidiana.
Le persone che sperimentano il burnout spesso si sentono esauste, emotivamente distanti dalle altre persone e dal lavoro stesso, e hanno una sensazione di scarsa efficacia nel loro lavoro. Il burnout può essere causato da una serie di fattori, tra cui carichi di lavoro eccessivi, mancanza di controllo sul lavoro, conflitti interpersonali sul posto di lavoro e mancanza di supporto sociale.
Il trattamento per il burnout può includere terapie psicologiche per la riduzione dello stress, cambiamenti nel lavoro e nell’ambiente lavorativo e supporto sociale. La prevenzione del burnout può essere promossa attraverso la promozione di un ambiente lavorativo sano e positivo, il supporto emotivo e l’educazione sulla gestione dello stress.
Il burnout in medicina: prevenzione e interventi
Quello della sindrome da burnout è un fenomeno comune tra i professionisti della salute e della medicina. Queste categorie infatti sono particolarmente esposte al rischio a causa di fattori come carichi di lavoro eccessivi, elevati livelli di stress, mancanza di risorse e supporto, e esposizione a situazioni traumatiche. Può provocare disturbi del sonno, ansia, depressione e malattie cardiovascolari.
Nelle professioni sanitarie e mediche la sindrome da burnout può manifestarsi con stanchezza emotiva, sensazione di svuotamento e disconnessione dal loro lavoro e dai pazienti, con ridotte empatia ed efficacia di comunicazione con i pazienti e le loro famiglie. Ciò può portare a mancanza di informazioni del paziente, errori medici, ridotta qualità dell’assistenza sanitaria e ad insoddisfazione.
La prevenzione del burnout nelle professioni sanitarie e mediche passa da un ambiente lavorativo positivo e sano, da risorse e supporto adeguati; nonché da programmi di formazione sulla gestione dello stress e sulla salute mentale.