Vitamina C-ricerca mesotelioma- Atrofia muscolare spinale

Mesotelioma pleurico al centro di una ricerca scientifica internazionale che coniuga immunoterapia e chemioterapia.  Con la diagnosi di un mesoteliomatumore aggressivo che ha origine dalle cellule del mesotelio: rivestimento degli organi interni -, inizia un percorso in salita. Per il malato, per i suoi cari. La speranza sta nel capire la tipologia, il grado, e in tutto ciò che ancora si può fare.

In questo la ricerca scientifica ha un ruolo fondamentale, anche solo per allungare un tempo che all’improvviso diventa breve.

Mesotelioma, sono 31.572 le vite spezzate

Il mesotelioma della pleura è il più diffuso, soprattutto tra gli uomini. Parlano i dati diffusi dal ReNaM: 21.410 il totale degli uomini colpiti dal mesotelioma pleurico (tra il 1993 e il 2018 in Italia) contro le 8.013 donne.

A seguire il mesotelioma peritoneo, anch’esso con una maggiore incidenza negli uomini: 1.177  a fronte delle 818 donne. Stesso numero di casi, 91, per uomini e donne con il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo. Più raro il mesotelioma del pericardio con un totale di 63 casi (42 uomini e 21 donne).

Di certo le 31.572 vite, spesso uccise dal mesotelioma, negli anni presi in esame: conferma la presenza di una pandemia che non si arresta. Al contrario è destinata a crescere.

Ricerca mesotelioma, epidemia in crescita: perché?

Il perchè è facilmente deducibile considerando che:

  • l’età in cui maggiormente insorge è tra i 55 e i 75 anni;
  • la causa della sua insorgenza è legata all’inalazione delle fibre di amianto;
  • il periodo di latenza varia dai 15 ai 30 anni (anche 50);
  • la legge 257 che ne proibiva l’utilizzo risale al 1992 ma nel corso degli anni non state effettuate tutte le dovute bonifiche dei siti contaminati.

Lo spiega in modo chiaro l’avv. Ezio Bonanni, presidente nazionale dell’Osservatorio Nazionale Amianto, nel suo libro “Come curare e sconfiggere il mesotelioma ed ottenere tutele previdenziali e il risarcimento danni“.

Il picco dei decessi sarà raggiunto nella terza decade degli anni 2000 e poi solo a partire dal 2030 ci sarà un progressivo decremento dovuto alla messa al bando dei materiali di amianto con la L. 257/92. Invece, nel resto del pianeta, i casi continueranno ad aumentare in seguito al perdurante utilizzo di tali minerali (si deve considerare che c’è un consumo di circa 2mln di tonnellate di amianto ogni anno)” scrive Bonanni.

Ricerca scientifica, mesotelioma pleurico al centro

Finanziato dalla dalla Canadian Cancer Society (CCS) e supportato dalla Merck, lo studio accademico IND.227 è condotto da gruppi cooperativi, promosso dal Canadian Cancer Trials Group con partner in Italia (INT-Napoli) e Francia (IFCT).

Per il mesotelioma pleurico, il più diffuso e letale, lo studio internazionale ha proposto un innovativo trattamento capace di prolungare la sopravvivenza dei pazienti con mesotelioma pleurico avanzato

I dati hanno, infatti, dimostrato l’efficacia dell’uso del farmaco immunoterapico pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia con platino e pemetrexed. Lo ha affermato Quincy Chu: uno degli sperimentatori principali dello studio per IND.227, medico oncologo presso il Cross Cancer Institute e il Canadian Cancer Trials Group (CCTG).

L’aggiunta di pembrolizumab alla chemioterapia con platino e pemetrexed – ha spiegato Chu – ha determinato un miglioramento significativo della sopravvivenza globale, della sopravvivenza libera da progressione e del tasso di risposta obiettiva rispetto alla sola chemioterapia con platino e pemetrexed, indipendentemente dall’espressione di PD-L1, e rappresenta pertanto una nuova opzione terapeutica per i pazienti con mesotelioma pleurico avanzato”.

Quando viene diagnosticato, il mesotelioma pleurico è già in una fase avanzata e incurabile perché si sviluppa dopo un lungo periodo di latenza. Dunque la ricerca scientifica rappresenta quella concreta speranza che non è mai disgiunta dall’inviolabile diritto alla salute.

ONA, ecco l’App gratuita per le tue segnalazioni

Ma se parliamo di diritto alla salute, bisogna osservare la realtà e denunciare sempre ciò che viola le regole a tutela del benessere di tutto il pianeta. Quanti siti contenenti amianto sono ancora presenti nel nostro Paese? Più di 34 mila.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’avv. Ezio Bonanni, hanno dato vita ad un’App gratuita con la i cittadini possono segnalare la presenza di amianto in modo semplice e veloce.

Inoltre L’Osservatorio Vittime del Dovere e l’ONA possono offrire assistenza e tutela legale a tutti coloro che hanno bisogno di maggiori informazioni sull’amianto e i suoi rischi; in particolare a coloro che sono esposti e che hanno subìto esposizione in passato ad amianto o altre sostanze nocive.

Puoi chiedere una consulenza gratuita chiamando il numero verde 800.034.294.