La retinopatia diabetica è la principale complicanza oculare del diabete mellito. Non solo, costituisce anche la prima causa di cecità e disabilità visiva nelle persone in età lavorativa e colpisce una persona con diabete su tre. L’incidenza ha segnato una crescita del 25% negli ultimi 10 anni, ma in Italia solo l’11% dei diabetici esegue un esame annuale del fondo oculare.
«La retinopatia diabetica sta esplodendo nel mondo di pari passo con la crescente prevalenza della pandemia di diabete». Così Francesco Bandello, presidente dell’Associazione Pazienti Malattie Oculari. «Oggi, in Italia contiamo un milione di diabetici che soffrono di retinopatia, un dato che potrebbe essere sottostimato, perché le persone non fanno controlli regolari. Se la retinopatia – continua Bandello – non viene diagnosticata in modo tempestivo, può comportare gravi danni alla vista, fino alla cecità. E costi sanitari e sociali molto alti, oltre a gravi ripercussioni sulla qualità di vita».
Controlli periodici per prevenire la retinopatia diabetica
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Fondamentali per salvare la vista sono la diagnosi e la presa in carico precoce. Per questo, è importante sensibilizzare le persone con diabete sull’importanza di andare dall’oculista, anche in assenza di sintomi, per effettuare un esame del fondo dell’occhio. Fortunatamente, gran parte della perdita visiva da retinopatia diabetica è prevenibile attraverso semplici controlli periodici.
Le associazioni pazienti Diabete Italia, Fand, Associazione Italiana Diabetici e Associazione Pazienti Malattie Oculari, hanno lanciato la campagna “Diabete, proteggi i tuoi occhi”, sostenuta da AbbVie. Campagna che ha visto anche l’organizzazione di alcune giornate di screening gratuiti in ospedale.
«I programmi di screening – dice Stefano Nervo, presidente Diabete Italia – hanno un forte impatto sociale. Infatti, le malattie della retina che possono colpire le persone con diabete restano asintomatiche per molto tempo. Per questo, coloro che soffrono di retinopatia diabetica e di edema maculare diabetico spesso arrivano alla diagnosi tardivamente».
Essenziale eseguire un esame del fondo dell’occhio
È oggi indispensabile realizzare programmi di informazione rivolti sia ai pazienti che al personale sanitario. «La persona con diabete – continua Nervo – deve conoscere la patologia, essere consapevole dei fattori di rischio e delle problematiche ad essa connesse. Deve, inoltre, percepire l’importanza della prevenzione, per consentire la diagnosi e il trattamento precoci e ridurre i tassi di perdita della vista».
La retinopatia diabetica è sottovalutata fino al momento in cui compaiono macchie scure nel campo visivo, visione offuscata e fluttuante, alterata percezione dei colori. Ma, a questo punto, lo stadio è già avanzato. La malattia può essere identificata precocemente grazie all’esame del fondo dell’occhio, semplice, non invasivo e indolore.
Esame del fondo oculare anche in assenza di sintomi
Pur in assenza di una sintomatologia specifica, il consiglio per i diabetici, soprattutto dopo i 40 anni, è di sottoporsi all’esame del fondo oculare.
«La retinopatia diabetica – spiega Emilio Augusto Benini, presidente FAND Associazione Italiana Diabetici – è una malattia ampiamente sotto-diagnosticata. La continua crescita del numero di diabetici rende indispensabile l’istituzione di programmi di screening rivolti a tutte le persone con diabete. Ciò in Italia non è ancora stato predisposto, al contrario di quanto accade in diversi Paesi nel mondo. L’attuale sistema di erogazione dei servizi pubblici oculistici è troppo incentrato sull’ospedale, contribuendo così a generare lunghe liste d’attesa. Ovvero una barriera d’accesso per le cure delle malattie degli occhi. Occorre invertire la tendenza e portare la prevenzione sul territorio, accanto alle persone con diabete».