Nei rifugi delle Dolomiti ci sarà la possibilità di misurare la pressione arteriosa, per capire se il nostro corpo sta reagendo bene alla permanenza in alta montagna. L’idea è dell’azienda Ulss 1 delle Dolomiti, che punta ad una campagna di misurazione della pressione in quota. L’obiettivo è sensibilizzare sulla prevenzione, in occasione della Giornata mondiale dell’ipertensione.
Si potrà procedere con le misurazioni in due rifugi alpini: Semenza e Dal Piaz, situati a circa 2.000 metri di quota, a partire dal 16 luglio. Qui un’équipe sanitaria valuterà gli stili di vita del soggetto richiedente e misurerà la pressione arteriosa; per i visitatori dei rifugi, ovviamente, l’adesione al progetto sarà su base volontaria. I dati raccolti saranno inseriti in un database nazionale, gestito in ambito accademico, e serviranno per studiare la riduzione del rischio ipertensivo in quota.
L’iniziativa nasce nell’ambito di una collaborazione ormai consolidata tra il Dipartimento di prevenzione, la Società italiana di medicina di montagna ed il Cai.
Pressione arteriosa, attenzione a chi va in montagna
Indice dei contenuti
La pressione arteriosa è la forza che il sangue esercita sulle pareti delle arterie. La “sistolica” è la massima pressione durante la contrazione del cuore; la pressione “diastolica” è invece la minima. I valori normali per un adulto sono di 120/80 mmHg (millimetri di mercurio). Valori superiori indicano ipertensione; mentre valori inferiori possono indicare ipotensione.
La pressione arteriosa si misura soprattutto per valutare la salute cardiovascolare. Una pressione arteriosa troppo alta può impedire la frequentazione delle zone in altitudine, perché tende ad aumentare in quota. Quando infatti una persona si trova ad alta quota, il corpo cerca di compensare la ridotta pressione atmosferica; cuore e polmoni vengono messi sotto sforzo per migliorare l’ossigenazione dei tessuti. Chi soffre di ipertensione quindi, recandosi a quote vicine ai 2.500 metri, può aggravare la propria condizione; si può verificare infatti un innalzamento della pressione stessa oppure ipossia (scarso apporto di ossigeno ai tessuti dell’organismo).
In ogni caso, chi decida di soggiornare ad alta quota ed abbia preoccupazioni riguardo alla pressione arteriosa o alla propria salute in generale, dovrebbe consultare un medico prima del viaggio.
La Giornata mondiale dell’ipertensione
La Giornata Mondiale dell’ipertensione quest’anno si è tenuta il 17 maggio. Il tema è stato proprio quello della misurazione della pressione sanguigna, per la quale è stata redatta anche una guida con tutte le informazioni utili ed un corso gratuito online. Lo scopo della Giornata, indetta nel 2005 dalla World Hypertension League (WHL) “è quello di comunicare al pubblico l’importanza dell’ipertensione e delle sue gravi complicanze mediche; e di fornire informazioni sulla prevenzione, la diagnosi e il trattamento. Per fare ciò è necessaria la cooperazione degli operatori sanitari, dei media, delle organizzazioni di volontariato e del governo di ogni Paese“.
L’ipertensione è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Infatti può mettere sotto stress il cuore ed i vasi sanguigni, aumentando il rischio di malattie cardiache, ictus e altre complicanze. Soffre di ipertensione circa il 40% degli adulti nel mondo Occidentale. Per prevenire le malattie cardiovascolari, è necessario mantenere uno stile di vita sano: ne fanno parte una dieta equilibrata e l’attività fisica regolare, allo stesso tempo evitando abusi di alcol e fumo.
Anche in Italia c’è una giornata dedicata che è quella promossa dalla Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare): la Giornata Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare. Giunta alla terza edizione, si è tenuta lo scorso 12 maggio.
L’altro progetto: i defibrillatori sulle Dolomiti
Anche un altro progetto di prevenzione, sempre legato all’alta montagna, si è recentemente concluso. Il progetto “Dolo Defi” ha puntato a creare una rete di defibrillatori automatici esterni (Dae) sulle montagne, addestrando le persone al loro uso. L’Azienda ULSS n.1 Dolomiti ha affiancato nel progetto l’Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca ODV, che è capofila (Lead Partner) e l’Österreichisches Rotes Kreuz, Landesverband Tirol, Bezirksstelle Osttirol, che è il secondo partner.
“In particolare, l’Alto Adige, Belluno e Osttirol hanno verificato la possibilità di fare molto a questo riguardo nella zona di confine, che è da sempre un’apprezzata meta escursionistica e ricreativa per gli abitanti del luogo e soprattutto per i turisti” – riporta una nota.
“Il progetto Dolo Defi rappresenta un esempio dei confini che non sono più separazione, ma una ‘cerniera’ che unisce e apre alla comunicazione, alla conoscenza e alla cooperazione; su questa convinzione si è sviluppata in questi anni la collaborazione tra le aree confinanti della Provincia di Belluno (Italia), dell’Osttirol (Austria) e dell’Alta Pusteria (Italia), che ha trovato nei programmi europei Interreg l’occasione per tradurre le idee in progetti concreti“.