La peste suina africana ha di recente provocato molti danni in Italia. Ed il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è stato chiamato a rispondere al question time alla Camera dei Deputati. Così è stato fatto il punto sugli aiuti di Stato alle aziende colpite. Il virus della PSA infatti non costituisce un pericolo sanitario per le persone. Non è infatti trasmissibile all’uomo (anche se resta buona norma separare sempre la carne cruda); ma le aziende produttrici italiane e gli allevamenti hanno subìto i danni dell’infezione.
Il virus colpisce i suini domestici e selvatici, ed è spesso mortale per gli animali colpiti. Il patogeno inoltre è incapace di stimolare la formazione di anticorpi neutralizzanti, il che rende quasi impossibile la realizzazione di un vaccino.
L’interrogazione rivolta al Ministro riguardava i tempi di emanazione del decreto di ripartizione delle risorse. I fondi stanziati dalla legge di bilancio per il 2023riguardano le aziende faunistico-venatorie e le aziende agri-turistico-venatorie; proprio per il risarcimento dei danni causati dalla peste suina africana.
Peste suina africana, mille casi in tutta Italia
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In base al bollettino nazionale, curato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, il numero di animali positivi alla PSA per regione e provincia dal 01/01/2022 al 08/07/2023, riguarda 993 casi nei cinghiali e 10 focolai nei suini.
Sottolinea invece l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), che è centro di monitoraggio nazionale che, “ad inizio maggio 2023, malattia confermata in Calabria in alcuni cinghiali; nel comune di Reggio di Calabria e a distanza di pochi giorni in due allevamenti semibradi di suini nel comune di Africo, in provincia di Reggio Calabria. Nello stesso mese, confermata la presenza della malattia in Campania, in alcune carcasse di cinghiale“. I casi dunque continuano a crescere nonostante l’istituzione di alcune zone di contenimento.
La PSA si diffonde soprattutto mediante il contatto diretto tra suini infetti e sani; ma può anche essere trasmesso da attrezzature e mangimi contaminati e da vettori come ad esempio le zecche. I sintomi della malattia sono febbre alta, debolezza, mancanza di appetito, sanguinamento interno ed esterno. Non esiste una cura specifica per la peste suina.
Lollobrigida: “Piano adottato con decreto di giugno”
Il ministro Lollobrigida ha spiegato quali sono stati i passi del governo finora. “Per mitigare gli impatti della fauna selvatica abbiamo collaborato con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, all’elaborazione di un piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, previsto dall’articolo 19 ter della Legge faunistico venatorio, come modificata dalla legge di bilancio del 2023; ottenuta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni, il piano è stato infine adottato con il decreto ministeriale 13 giugno 2023“.
La palla passa ora alle Regioni. “Spetta ora alle Regioni entro il 28 dicembre 2023 aggiornare i piani regionali di interventi urgenti al fine di renderli coerenti con i contenuti del piano straordinario” – ha specificato il ministro dell’Agricoltura. “Sono così introdotte misure straordinarie per il contenimento e per il prelevamento della fauna selvatica a tutela anche dell’incolumità pubblica“.
Le zone interessate da focolai di PSA subiscono sempre notevoli perdite economiche. Non solo per il decesso degli animali, ma anche a causa delle restrizioni agli spostamenti di maiali, cinghiali selvatici e loro prodotti; oltre al costo delle misure di controllo per le amministrazioni locali.
Rafforzati i poteri del commissario. E intesa con la Francia
“Quanto invece alle misure di più immediato contrasto alla peste suina africana, ricordo che l’articolo 29 del recente decreto legge 75, il Governo ha fortemente rafforzato le attribuzioni del Commissario straordinario nominato per il contenimento e contrasto alla peste suina, con l’obiettivo di giungere in tempi brevi alla completa eradicazione della peste suina. (…) In aggiunta è rimesso al Commissario il compito di individuare le aree di stoccaggio degli animali catturati, abbattuti e dell’eventuale smaltimento delle carcasse. Aggiungo che abbiamo istituito con il Ministero dell’Agricoltura francese, al confine con il Piemonte, un gruppo tecnico finalizzato a verificare e realizzare uno scambio di informazioni sulle attività di contenimento poste in essere dai due Stati e di collaborazione sulla ricerca scientifica“.
Inoltre, in virtù di un accordo con il Ministero della Difesa ci sarà anche l’aiuto dell’esercito nell’ambito dello smaltimento e dell’analisi strategica rispetto a questi eventi.