Ci sarà anche Pegah Moshir Pour all’appuntamento dei prossimi 9 e 10 giugno al Parlamento Europeo per lo European Youth Event (EYE) 2023. Si tratta di un evento che promuove – tra i giovani tra i 16 e i 30 anni – i valori dell’uguaglianza, dell’inclusione e della sostenibilità; “con un forte impegno a favore dell’accessibilità per tutti” – sottolinea l’Ue.
Nel 2022 premiata a Montecitorio con lo Standout Woman Award, e inserita nella lista dei 100 innovatrici e innovatori che hanno fatto la differenza nel 2022 di StartupItalia, l’attivista iraniana ha ricevuto nei giorni scorsi anche il premio “Pietre della libertà” alle Giornate internazionali della libertà. Un’iniziativa nata per ribadire l’importanza e la necessità del rispetto universale verso il prossimo e di valorizzare i singoli come persone, con “il diritto di essere ugualmente diseguali, di essere sé stesse e libere“.
A marzo l’attivista ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi Unibas a Potenza.
Pegah Moshir Pour ospite ad EYE 2023
Il programma dello Eye 2023 prevede molte attività in presenza a Strasburgo e ibride. Il Parlamento Ue il 9 e 10 giugno sarà pieno di giovani per dibattiti, concerti, workshop ed esibizioni artistiche presso l’Eye Village appositamente allestito.
Alla cerimonia ufficiale che inaugurerà la due giorni, ci saranno anche gli alti rappresentanti del Parlamento europeo e delle autorità cittadine. Dagli incontri verranno fuori idee per una Europa giovane e si avrà modo di creare contatti con gli altri partecipanti e di candidarsi per diventare un EYEdea booster.
Alle attività e ai dibattiti parteciperanno esperti, attivisti, influencer e responsabili politici su una ampia gamma di argomenti. Tra loro ci sarà anche la giornalista italiana di origine iraniana, Pegah Moshir Pour, che è anche una attivista per i diritti umani e digitali. Al Parlamento europeo testimonierà l’importanza dei diritti umani; ed in particolare racconterà ciò che sta accadendo in Iran e la sua idea di come si possono cambiare le cose, partendo dal blocco degli accordi della comunità internazionale con il regime. Questo lo indebolirebbe.