A partire dalla ventesima settimana di gravidanza, le donne con cervice corta hanno un rischio maggiore di parto pretermine. Dal dipartimento di ostetricia dell’Università di Amsterdam, arriva una buona notizia: una terapia a base di progesterone sembrerebbe più efficace del pessario nel ridurre le nascite premature

SOS parto pretermine

Parto pretermine: circa il 10% dei bambini nasce prima della 37ª settimana di gestazione

Il parto pretermine, ossia la nascita prima della 37ª settimana di gestazione, costituisce un serio problema con implicazioni significative per la salute. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 10% dei bambini nati in tutto il mondo (circa 13,5 milioni) viene alla luce in anticipo rispetto alla data prevista. 

Quanto al fenomeno, può essere attribuito a una serie di ragioni, molte delle quali sono ancora oggetto di studio e ricerca.

Quali?

Principali cause del parto pretermine 

  • Condizioni di salute materna: ipertensione, diabete, infezioni e malattie autoimmuni;
  • Stili di vita e fattori ambientali: fumo, uso di droghe, alcolismo ed esposizione a sostanze chimiche dannose;
  • Età della mamma: le donne più giovani di 17 anni o più anziane di 35 anni hanno un rischio leggermente maggiore di parto prematuro;
  • Complicazioni della gravidanza: distacco di placenta, diabete gestazionale, rottura prematura delle membrane e ritardo di crescita intrauterino;
  • Fattori genetici: alcuni studi suggeriscono che ci potrebbe essere una componente genetica nel rischio di parto prematuro.

Rischi per la salute dei bambini nati prematuri

I bambini nati prematuramente possono affrontare una serie di sfide e rischi per la loro salute, a causa dello sviluppo incompleto dei loro organi. 

Essi includono: problemi respiratori, cardiaci, digestivi, neurologici.

In aggiunta, i bambini potrebbero affrontare ritardi nel raggiungimento dei traguardi dello sviluppo motorio, cognitivo e emotivo.

In risposta a questa sfida, la prevenzione delle nascite premature rappresenta una delle principali priorità del dipartimento di ostetricia dell’UMC di Amsterdam. Grazie al progesterone, i medici ritengono che si possa arginare il problema. Prima di addentrarci nella ricerca, cerchiamo di capire chi è il protagonista della storia.

Progesterone: funzioni, produzione e curiosità

Il progesterone è un ormone steroideo prodotto principalmente dalle ovaie nelle donne e in misura minore nei testicoli degli uomini, nonché nelle ghiandole surrenali e nella placenta durante la gravidanza. L’ ormone svolge una serie di importanti funzioni nel corpo umano e ha un ruolo chiave nel mantenimento della salute riproduttiva e del benessere generale.

Quali?

  • Regolazione del ciclo mestruale: aiuta a preparare l’utero per la gravidanza durante la seconda metà del ciclo mestruale, promuovendo lo sviluppo della mucosa uterina (endometrio) in vista dell’impianto dell’ovulo fecondato;
  • Sostentamento: durante la gravidanza, il progesterone è essenziale per mantenere lo sviluppo e il mantenimento della placenta. Aiuta a prevenire le contrazioni dell’utero e il parto prematuro;
  • Regolazione del ciclo del sonno: può influenzare il sonno e la qualità del riposo. Durante il ciclo mestruale, i livelli di progesterone aumentano nella fase luteale, che può essere associata a una maggiore sonnolenza e sonno più profondo;
  • Supporto per la salute delle ossa: è coinvolto nella regolazione del metabolismo osseo e può aiutare a mantenere la densità ossea, proteggendo contro l’osteoporosi e altre condizioni legate alla salute delle ossa;
  • Effetti sul sistema nervoso: alcuni studi suggeriscono che il progesterone possa influenzare il tono dell’umore e l’ansia, e potrebbe avere effetti neuroprotettivi, contribuendo a proteggere il cervello da danni eccessivi; 
  • Ruolo nella libido: può influenzare il desiderio sessuale e la libido, anche se il suo ruolo in questo ambito non è completamente compreso.

Ma veniamo allo studio.

Parto pretermine: progesterone o pessario?

Utero: le donne con cervice corta possono correre il rischio di avere un parto prematuro

Il team di ricerca dell’UMC di Amsterdam si è dedicato allo studio del miglior trattamento per le donne con una lunghezza cervicale inferiore a 25 mm (rilevata durante l’ecografia nel corso della ventesima settimana di gravidanza).

Lo studio ha coinvolto complessivamente venticinque centri distribuiti nei Paesi Bassi. 

Ebbene, le donne con cervice corta hanno ricevuto trattamento con progesterone o con pessario.

Per chi non lo sapesse, il pessario è un dispositivo medico a forma di anello, è di silicone o di altri materiali plastici e viene posizionato dove a livello del collo dell’utero con la funzione di aiutare a mantenerlo chiuso evitandone la dilatazione prima del tempo con la conseguenza di un parto prematuro.

Risultato?

And the winner is…

I risultati emersi dalla ricerca indicano che il progesterone risulta essere più efficace del pessario nel ridurre le nascite premature.

Nessuna differenza significativa è stata riscontrata nelle donne con una lunghezza cervicale compresa tra 25 mm e 35 mm, tra coloro che assumevano progesterone e coloro che utilizzavano un pessario, in termini di complicanze dovute al parto pretermine.

Ecco la spiegazione del dottor Pajkrt, uno dei ricercatori coinvolti nello studio. «Sulla base dei nostri risultati, raccomandiamo di misurare la lunghezza della cervice di tutte le donne incinte durante l’ecografia della 20a settimana. Le donne con una cervice inferiore a 25 mm dovrebbero essere informate sulla possibilità di un trattamento con progesterone».

A lui fa eco Eva Pajkrt, professoressa di ostetricia all’UMC di Amsterdam. «Si tratta di un miglioramento importante che può contribuire alla riduzione delle nascite premature e delle complicazioni associate, come un aumento del rischio di mortalità infantile e problemi di salute a lungo termine per il bambino».

Fonti

Pessario cervicale rispetto al progesterone vaginale nelle donne con una gravidanza singola, una cervice corta e nessuna storia di parto pretermine spontaneo a meno di 34 settimane di gestazione: studio in aperto, multicentrico, randomizzato, controllato, The BMJ (2024).

Materiale fornito dai centri medici dell’Università di Amsterdam