Attualmente, i parti cesarei rappresentano più del 20% delle nascite a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), questa percentuale è destinata a salire fino a toccare la quota di un terzo di tutte le nascite nei prossimi dieci anni.
Sebbene i cesarei possano essere fondamentali per salvare vite in situazioni mediche complesse, il loro ricorso eccessivo può comportare rischi intrinseci per le madri e i neonati.
Un recente studio pubblicato su Nature Medicine ha sperimentato l’efficacia della Labor Care Guide, la linea guida di OMS
Parti cesarei: la linea guida Labor Care Guide
Indice dei contenuti
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) affronta la questione dei parti in buona salute, mettendo in evidenza un preoccupante trend degli ultimi venti anni.
L’attenzione si concentra sull’abuso di pratiche mediche, come l’infusione di ossitocina per accelerare il travaglio o il ricorso al taglio cesareo.
Pratiche che in passato si utilizzavano per evitare pericolose conseguenze sulla salute di mamma e figlio.
Un allarme importante che evidenzia la necessità di una riflessione critica sulle procedure mediche utilizzate durante il parto, in situazioni che non comportano rischi reali.
Labor Care Guida, la linea guida di OMS, rappresenta un passo significativo nel ridefinire l’approccio all’assistenza durante il travaglio e il parto.
Nello specifico, si focalizza sull’empowerment delle donne e sulla riduzione di interventi medici non necessari.
Le 56 raccomandazioni basate su prove scientifiche, offrono indicazioni chiare su quali cure siano necessarie durante il travaglio e subito dopo il parto.
Punti chiave di Labor Care Guide
Le linee guida promuovono l’importanza di avere un compagno accanto durante il travaglio, garantire cure rispettose e una comunicazione efficace tra le donne e gli operatori sanitari.
Mirano altresì a preservare la privacy e la riservatezza, e consentire alle donne di prendere decisioni autonome riguardo alla gestione del dolore, alle posizioni durante il parto e alla naturale spinta al bambino per facilitare la nascita.
Un elemento chiave sottolineato dall’OMS è l’unicità di ogni parto, con una durata della prima fase attiva che può variare da donna a donna.
L’organizzazione enfatizza che, per ridurre gli interventi medici non necessari, il solo rallentamento del tasso di dilatazione cervicale non dovrebbe essere una ragione automatica per accelerare il processo di travaglio o di nascita.
In aggiunta, il direttore del Dipartimento di Salute e Ricerca Riproduttiva dell’OMS, Ian Askew, sottolinea l’importanza di rispettare le preferenze delle donne durante il parto.
Anche quando gli interventi medici sono richiesti o necessari, coinvolgere attivamente le donne nel processo decisionale è fondamentale per garantire che l’esperienza del parto soddisfi i loro obiettivi e favorisca un ambiente positivo.
Troppi parti cesari inutili: il monito di OMS
L’OMS riconosce la diffusione di interventi non necessari nel parto a livello globale, con ripercussioni che vanno dai Paesi a basso reddito a quelli ad alto reddito.
Il divario economico aumenta, le risorse scarse vengono ulteriormente sottoposte a pressione, e le donne rischiano di sperimentare cure irrispettose e non dignitose, violando i loro diritti umani.
Con circa 830 donne che muoiono ogni giorno a causa di complicanze legate alla gravidanza o al parto in tutto il mondo, l’OMS riafferma che la maggior parte di queste morti potrebbe essere prevenuta con cure di alta qualità durante la gravidanza e il parto.
Le linee guida puntano quindi a creare un cambiamento significativo nella pratica clinica, favorendo un approccio più centrato sulla donna e consapevole dell’importanza di un’assistenza rispettosa e dignitosa durante il parto.
Ma veniamo al nuovo studio.
Efficacia del Labor Care Guida
I ricercatori del Burnet Institute di Melbourne, Australia, hanno esaminato proprio l’efficacia della linea guida Labor Care Guide (LCG) dell’OMS.
Un approccio che mira a migliorare l’assistenza alle donne durante il travaglio e, al contempo, ridurre l’eccessivo ricorso ai cesarei quando non sono strettamente necessari.
La sperimentazione della guida ha dimostrato risultati promettenti.
Gli studiosi hanno infatti osservato un calo significativo nei cesarei non necessari, sottolineando l’efficacia di un approccio più attento e personalizzato alla gestione del parto.
La sfida ora è implementare queste scoperte su scala globale. La Labor Care Guide potrebbe diventare una risorsa fondamentale per operatori sanitari, strutture ospedaliere e sistemi sanitari di tutto il mondo.
Lo studio si intitola “Effetti della Guida all’assistenza al lavoro dell’OMS sul taglio cesareo in India. Uno studio pilota pragmatico, a gradini, randomizzato a cluster”.
Il primo randomizzato al mondo sulle linee guida dell’OMS.
Vediamo di cosa si tratta.
La sperimentazione pilota: meno parti cesari
I ricercatori hanno condotto la sperimentazione pilota in quattro ospedali indiani per valutare l’implementazione della nuova strategia LCG, rispetto alle cure di routine.
«LCG è stato pubblicato dall’OMS per migliorare le cure cliniche e di supporto per le donne che partoriscono in tutto il mondo. Sebbene sia stato sviluppato per allinearsi alle migliori prove disponibili, fino ad ora non eravamo sicuri dei suoi effetti sulle donne e sui loro bambini».
A spiegarlo, il direttore del co-programma del Burnet Institute per la salute materna, infantile e dell’adolescenza e autore principale dell’articolo, Joshua Vogel.
«Negli ultimi decenni c’è stata una tendenza generalizzata da parte degli operatori sanitari ad eseguire più interventi durante il parto.
Questo è dimostrato dagli alti tassi di cesarei, dall’aumento del travaglio con farmaci e dall’episiotomia che vediamo in molti Paesi».
«Se utilizzati al momento giusto, i tagli cesarei possono migliorare i risultati di salute, ma spesso si ricorre a questa procedura senza una chiara necessità medica.
La nostra ricerca ha dimostrato che applicare correttamente le linee LCG, porta a riduzioni dei tassi di taglio cesareo, senza danni aggiuntivi.
Uno studio come questo, genera prove critiche che possono rassicurare le donne, le loro famiglie, gli operatori sanitari e i politici che l’utilizzo del LCG nel loro contesto non causerà danni imprevisti».
Si spera che la ricerca collaborativa tra Burnet, ospedali internazionali, università e gruppi di ricerca in India e Argentina possa guidare gli studi futuri e iniziare a invertire la tendenza mondiale all’aumento dei tassi di taglio cesareo.
Fonti
Joshua P. Vogel et al, Effetti della Guida alla cura del lavoro dell’OMS sul taglio cesareo in India. Uno studio pilota pragmatico, a gradini, randomizzato in cluster, Nature Medicine (2024).
Materiale fornito dal Burnet Institute
OMS Labor Care Guide