L’interazione tra l’ormone dell’amore, l’ossitocina, e il “hormone of champions”, il testosterone, al centro di un singolare studio sulle dinamiche sociali. Gli scienziati dell’Università Ebraica di Gerusalemme hanno esplorato come i due ormoni influenzino il comportamento umano durante il “gioco del pollo” che simula il conflitto tra gruppi. Risultato? L’ossitocina fa il tifo per la squadra, mentre il testosterone è pronto a scendere in campo
L’ormone dell’amore e l’ormone della guerra: ossitocina vs testosterone
Indice dei contenuti
Ossitocina e testosterone. La psicologia sociale ha da sempre sostenuto che quando siamo in gruppo, manifestiamo il comportamento tipico del “branco” . «Gli individui compiono regolarmente azioni che sono costose per loro stessi, ma promuovono gli interessi del proprio gruppo, spesso anche a spese dei gruppi rivali».
Così esordisce Salomon Israel, coautore dello studio. «Vediamo continuamente esempi di tale comportamento, sia in campo sportivo, sia politico ma nei conflitti etnici, religiosi o nazionali».
Ma cosa c’è dietro questo comportamento? È esattamente ciò che i ricercatori si sono proposti di scoprire, portando il gioco del conflitto tra gruppi in laboratorio.
«Siamo stati ispirati da ricerche precedenti, che suggerivano ruoli indipendenti di ossitocina e testosterone – ormoni associati alle relazioni intergruppo e all’aggressività cooperativa – nel modellare il comportamento durante il conflitto intergruppo». Ad affermarlo, Boaz Cherki, uno dei ricercatori coinvolti nello studio.
«Tuttavia, a nostra conoscenza, il modo in cui i due ormoni interagiscono doveva ancora essere testato. Questi ormoni esercitano effetti contrastanti su vari comportamenti sociali, portandoci a ipotizzare che la loro influenza combinata potrebbe contenere la chiave per comprendere le dinamiche intergruppo».
Cerchiamo di capire meglio…
Il gioco del pollo
Per il test, il laboratorio si è trasformato in una sorta di set cinematografico, in cui i ricercatori erano i registi e gli esseri umani i protagonisti di una scena molto particolare. Il copione? Un adattamento scientifico del famoso “gioco del pollo”, ispirato alla chicken run. Parliamo della prova di coraggio del film Gioventù bruciata con James Dean del 1955, in cui due ragazzi facevano una corsa automobilistica lanciando simultaneamente le auto verso un dirupo.
Se il film vedeva tra i protagonisti solo gli uomini, per questo nuovo studio, i ricercatori hanno deciso di includere anche le donne. Il perché è presto spiegato: volevano osservare la partita da due prospettive diverse.
«La versione classica del gioco del ‘pollo’ mette due piloti uno contro l’altro in rotta di collisione», ha spiegato Israel. «Il primo a deviare è il ‘pollo’ e perde mentre chi tiene la rotta è considerato il vincitore. La tensione nel gioco nasce perché entrambi i giocatori hanno un forte incentivo a evitare di essere etichettati come il pollo, ma se nessuno dei due devia si troveranno ad affrontare una situazione catastrofica».
Basta un pizzico di ormone e…
Ma cosa succede quando si aggiunge un pizzico di ossitocina e testosterone alla miscela? È proprio questa la domanda che Israel, Cherki e il loro team si sono posti.
In un esperimento “doppio cieco“, i 204 partecipanti, divisi equamente per sesso, hanno ricevuto un gas placebo oppure ossitocina.
«Abbiamo combinato questo gioco decisionale sperimentale con due metodi biologici chiave», ha spiegato Israel. «In primo luogo, abbiamo chiesto ai partecipanti di fornire campioni di saliva durante lo studio, in modo da poter valutare i cambiamenti nei loro livelli di testosterone durante l’esperimento. In secondo luogo, i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a prendere puff nasali contenenti 24 unità internazionali dell’ormone ossitocina o placebo- Il che ci ha permesso di per testare causalmente l’effetto dell’ossitocina somministrata per via nasale sul loro comportamento».
Una guerra tattica
Prima di ogni round, ogni partecipante prendeva una decisione: investire nella propria squadra o tenersi stretto il tesoro personale.
«Ogni round è una battaglia tattica», rimarca Cherki. «Investi nella tua squadra e spera che il numero di alleati superi quello dei tuoi avversari. Ma se sbagli, rischi di rimanere a mani vuote».
Durante il gioco, i partecipanti hanno potuto comunicare le proprie intenzioni attraverso segnali visivi, simulando le dinamiche del mondo reale. Questo ha consentito ai ricercatori di osservare da vicino come le persone interagivano e prendevano decisioni in un contesto di conflitto tra gruppi. Risultato?
Svelato il ruolo di ossitocina e testosterone
I risultati sono stati sorprendenti: hanno mostrato un’interazione significativa tra ossitocina e testosterone negli uomini, con l’ossitocina che sembrava mitigare l’aggressività indotta dal testosterone verso i gruppi rivali. Tuttavia, questa dinamica non è stata osservata nelle donne. Cosa che ha evidenziato le differenze di genere nell’interazione tra ormoni e comportamento sociale.
Oltre agli aspetti scientifici, è importante notare il contesto in cui è stato condotto lo studio. Israele, una terra caratterizzata da conflitti intergruppo, offre un terreno fertile per la ricerca su questi argomenti. Gli autori dello studio non solo mirano a comprendere i meccanismi biologici del comportamento sociale, ma anche a esplorare le radici della cooperazione e del conflitto tra gruppi in contesti reali. Cosa diceva Darwin?
«Le teorie evoluzionistiche, risalenti a Darwin, suggeriscono che tali atti di altruismo parrocchiale – il favore del proprio gruppo – siano emersi durante gli antenati umani perché fornivano un vantaggio per la sopravvivenza del gruppo».
Fonte:
Boaz R. Cherki et al, L’ossitocina intranasale interagisce con la reattività del testosterone per modulare l’altruismo parrocchiale. Communications Psychology (2024). DOI: 10.1038/s44271-024-00066-9