omofobia

Oggi, 17 maggio, è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. In questa data arriva il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Serve “attenzione sulle violazioni alla dignità della persona motivate con orientamenti sessuali diversi dal proprio. Occorre educare a una cultura della non discriminazione, per costruire una comunità che metta al bando ogni forma di prevaricazione radicata nel rifiuto delle differenze. Il rispetto dei diritti di ogni persona, l’uguaglianza fra tutti i cittadini, sancita dalla nostra Costituzione e dagli ordinamenti internazionali che abbiamo fatto nostri, non sono derogabili“.

Il Capo dello Stato afferma che “solidarietà e responsabilità sono alla base della nostra comune convivenza. Solo la comprensione reciproca può portare alla piena accettazione di tutto ciò che è “altro” da sé e al riconoscimento di ciascuna individualità. Il messaggio di questa giornata è l’invito a rinnovare l’impegno al rispetto dell’altro e delle sue scelte: elementi alla base del vivere collettivo“.

La Giornata di oggi serve a porre l’accento proprio sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. E infatti i docenti e le scuole di ogni grado, sono invitati ad approfondirli con i propri studenti, nell’ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa.

L‘Italia non ha ancora una legge sul tema ed è uno dei pochi Paesi rimasti. Il Ddl Zan è ancora fermo dopo la bocciatura dello scorso ottobre in Senato. Si attende ora una nuova calendarizzazione in commissione.

Omofobia, perché proprio la data del 17 maggio?

La data del 17 maggio è associata alla Giornata Internazionale contro l’omofobia, perché è stato in questo giorno del 1990 che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. La giornata è stata indetta con la risoluzione del Parlamento Europeo del 26/04/07.

Si trattò di un passaggio storico, perché riconosceva finalmente che l’orientamento sessuale è parte dell’identità stessa dell’individuo e che non si tratta in alcun modo di una patologia o di una devianza. Perché è importante celebrare questa giornata ancora oggi, a distanza di oltre 22 anni? Perché ci sono ancora troppi pregiudizi da combattere. Violenze, soprusi, discriminazioni e odio da eliminare.

Nel mondo, più di 2 miliardi di persone vivono in paesi in cui l’omosessualità è illegale” – ha spiegato l’alto rappresentante a nome dell’Unione europea, Josep Borrell. “In 11 giurisdizioni le relazioni consensuali fra persone dello stesso sesso sono ancora passibili di pena capitale. Se negli ultimi 10 anni abbiamo riscontrato segni di progresso a livello globale, continuano a esistere tuttavia discriminazione ed esclusione a causa dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, e stiamo assistendo a un preoccupante arretramento per quanto riguarda i diritti delle persone LGBTI. I livelli di violenza contro queste persone sono anch’essi allarmanti, anche se ampiamente sottosegnalati“.

Attenzione ai giovani. “A causa del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere i giovani, in particolare, devono affrontare il rifiuto delle loro famiglie, l’abbandono della propria casa, e molestie on-line e off-line. Il 2022 è l’Anno europeo dei giovani: i giovani devono essere accettati e valorizzati per quello che sono. Dobbiamo adoperarci per costruire società pacifiche e inclusive, dove ciascuno possa crescere e vivere appagato e sentirsi sicuro. L’Unione europea è al fianco di tutte le persone LGBTI e non scenderà a compromessi“.