SSN

Il 18 dicembre prossimo i medici incroceranno le braccia per protestare contro la Legge di Bilancio 2024. E per difendere e rilanciare il Sistema Sanitario Nazionale (SSN).

«Il lavoro delle nostre Colleghe e dei nostri Colleghi non è più una missione, è diventato un calvario. E il 18 dicembre il nostro non è uno sciopero temerario, come invece in queste ore ha incredibilmente affermato qualcuno. È una legittima e doverosa protesta, che segue le altre avvenute sin da metà novembre, nell’ambito di una mobilitazione ancor più vasta. Il fine è la difesa e il rilancio del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN)».

Così Alessandro Vergallo per l’AAROI-EMAC, Roberta Di Turi per la FASSID, Aldo Grasselli per la FVM, Benedetto Magliozzi per la CISL MEDICI. Questi, in occasione dello sciopero, hanno spiegato i motivi della mobilitazione, contestando in primis la Legge di Bilancio 2024.

Le ragioni dei “no” alla Legge di Bilancio 2024

I sanitari contestano alla Legge di Bilancio 2024 il mantenimento del tetto alle assunzioni di nuovo personale e l’assenza di misure per stabilizzare i precari. Ma anche l’ennesimo sottofinanziamento del Fondo Sanitario Nazionale e del prossimo CCNL e il mancato riconoscimento della specificità del lavoro dei professionisti.

Secondo le sigle sindacali dei medici, tutto questo «testimonia la mancanza di volontà di ridurre la fuga dal pubblico impiego nel SSN Pubblico. Quest’ultimo ancora una volta è stato spogliato del suo patrimonio economico e professionale. Mentre viene favorito il lucro dei grandi gruppi privati e l’ingrasso delle cooperative attraverso il caporalato dei gettonisti. Nulla si è fatto, infine, per rimuovere l’iniquo differimento della restituzione del TFS/TFR ai pubblici dipendenti che vanno in quiescenza».

Intanto, i tentativi di emendare gli espropri alle pensioni “di vecchiaia” penalizzano chi ha già pagato i riscatti di laurea e specializzazione.

Non ci piace dover ricorrere allo sciopero, per il quale comunque non solo rispetteremo regole che nel pubblico impiego sono le più rigide in assoluto, ma stiamo anche dando indicazioni affinché siano garantite sia tutte le attività previste dai contingenti minimi per le emergenze, sia, per nostra iniziativa a favore dei cittadini, le attività lavorative dei Colleghi dedicate ai pazienti fragili (grandi anziani, oncologici, etc.).

Ribadire la preziosità del SSN quale sistema solidale

«Il 18 dicembre – dichiara Alessandro Vergalloè il giorno per protestare contro una manovra iniqua e inaccettabile. Ma anche l’occasione migliore per dimostrare quanto il lavoro delle nostre Colleghe e dei nostri Colleghi sia indispensabile per garantire la salute delle persone. Ci fermiamo per tutelare la Sanità Pubblica, per un’adeguata valorizzazione anche stipendiale del lavoro dei suoi professionisti. Per reclamare in generale il diritto alla salute della popolazione di questo Paese. Per impedire che la sanità pubblica continui ad essere una mangiatoia per il lucro delle Cooperative. Esse trattengono anche ai danni dei gettonisti un pizzo che in media è il 15% della loro remunerazione.

«Abbiamo più volte ribadito la preziosità del SSN quale sistema solidale e universalistico a beneficio di tutti – afferma Roberta di Turil’intera filiera assistenziale è stata resa possibile grazie agli operatori sanitari».

Manovra finanziaria inadeguata, a rischio i diritti

Il finanziamento pubblico del SSN negli anni è andato assottigliandosi (a favore del privato). Ora è il momento, secondo i sindacati, di porre in essere un grande progetto di rivalutazione e riorganizzazione del SSN.

«La delusione per la legge di bilancio che tradisce le aspettative sull’azione di Governo è molto profonda», spiega Grasselli. «Il taglio sino al 25% delle pensioni di alcune fasce di lavoratori è un crimine contro il sistema di welfare e contro i cittadini. Un vero e proprio “pizzo di stato” pagato affinché gli evasori fiscali non debbano essere disturbati dal Governo Meloni che li coccola insieme alle Banche. Alle quali non tassa gli enormi extra profitti. L’art. 33 della Legge di bilancio deve essere soppresso».

«Diritti e interessi sono messi a rischio da una manovra finanziaria inadeguata. E priva di risorse sufficienti a sostenere e rilanciare il nostro sistema di tutela della salute», sostiene Magliozzi.