Al policlinico Gemelli di Roma sono in funzione dei nuovi manichini iperrealistici – i Simbodies della Accurate – ad uso dei medici. Serviranno ad apprendere manovre mediche, chirurgiche e rianimatorie. La loro caratteristica, oltre alla simulazione medica è anche quella di provocare un alto impatto emotivo; lo scopo è permettere ai nuovi camici bianchi di imparare, sì, ma in condizioni simili a quelle reali. Quindi anche in emergenza e con situazioni stressanti dal punto di vista emotivo.
I manichini sono situati nel Gemelli Training Center e funzionano con l’ausilio della realtà virtuale, mediante ologrammi generati da un software. A presentarli alla stampa è stato nelle scorse ore il professor Raffaele Landolfi, direttore dello stesso Gemelli Training Center e da Luca Argentero, che su Rai Uno veste i panni del “Doc“.
“La simulazione è il futuro dell’educazione in medicina, sempre più tecnologica” – ha sottolineato il professor Giovanni Scambia, direttore scientifico di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e ordinario di Clinica ostetrica e ginecologia all’Università Cattolica. “Qualunque centro che si proponga di fare educazione pre e post-laurea ad alto livello non può non avere questi strumenti. L’impegno di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS è di potenziare in maniera straordinaria queste facilities“.
Manichini iperrealistici per ridurre al minimo gli errori
“L’obiettivo è formare i giovani medici in maniera sempre più moderna ed efficace, tenendo conto sia dell’emotività che bisogna imparare a gestire in situazioni emergenziali, sia dell’importanza del saper lavorare in squadra“. Lo ha spiegato il policlinico universitario in una nota, sottolineando l’importanza del lavoro in team e del saper fare ancora prima di mettere le mani su un paziente in carne ed ossa. Lo scopo è infatti anche quello di evitare il più possibile errori nell’esecuzione delle procedure, nonché di evitare manovre non strettamente necessarie attraverso la pratica.
“Al Gemelli utilizziamo da tempo dei ‘manichini’, per l’apprendimento pratico di una serie di manovre” – ha spiegato il professor Landolfi. “La straordinaria novità che presentiamo oggi è l’applicazione di queste tecniche in contesti di simulazione avanzatissima; consentono l’apprendimento in condizioni difficili, emergenziali, come in caso di traumi, di incidenti stradali o di catastrofi naturali e non (incendio in ospedale, amputazioni d’emergenza), lavorando in squadra con altre persone. Condizioni che mettono alla prova la tenuta psicologica e l’efficienza del lavoro del medico in condizioni ‘difficili’ insomma. Manichini iperrealistici sui quali lavorare con la realtà virtuale, attraverso degli appostiti ‘occhiali’, per realizzare esperienze immersive di grande impatto. Con la sensazione di trovarsi a operare un paziente vero“.