meduse

Meduse e tracine (note anche come pesce ragno) possono essere facilmente incontrate nei nostri mari. E le loro punture sono i possibili effetti collaterali di una giornata in spiaggia. Si spera sempre di rilassarsi quando si è in vacanza, ma purtroppo a volte possono accadere degli imprevisti e possono verificarsi proprio incidenti come questi. Non solo scottature per l’eccessiva esposizione ai raggi solari, ma anche punture di animali.

Vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando e come intervenire in caso di puntura di medusa o di tracina. Quando non è stato possibile evitare il contatto, perché non ci siamo accorti della loro presenza o perché, come può avvenire con le meduse, la corrente del mare ce le ha spinte addosso, i rimedi ci sono, ed anche le giuste norme di comportamento da adottare.

Meduse e anemoni, occhio ai tentacoli urticanti

Meduse e anemoni di mare, pur essendo animali diversi, sono simili per le loro proprietà urticanti e per gli effetti che causano sull’uomo. Le meduse si muovono nell’acqua spinte dalle correnti marine e si nutrono di plancton, gli anemoni sono invece simili a piante marine perché vivono attaccate a scogli e fondali ma in realtà sono degli abili predatori di pesci e possono persino nutrirsi con la luce solare. Inoltre gli anemoni di mare sono anche molto attraenti per la loro bellezza e per il loro caratteristico dolce ondeggiare al ritmo delle correnti.

La caratteristica in comune di meduse e anemoni di mare, sono le estremità dei tentacoli. Ci sono infatti delle cellule che a contatto con la pelle umana danno un effetto urticante, perché liberano del veleno. La sensazione, al primo contatto, è di un forte bruciore; poi possono presentarsi delle piccole vescicole e ustioni di secondo grado.

Evitare le meduse e cosa fare in caso di puntura

In Italia si possono incontrare meduse in tutte le località di mare, perché preferiscono i mari dalla temperatura mite; si possono trovare però con maggiore prevalenza nel Salento, in Sardegna e nella laguna di Venezia.

Cosa fare se mi imbatto in una medusa? Da lontano può essere osservata in sicurezza, ma se si teme che possa avvicinarsi troppo, meglio evitare di mettersi a favore di corrente ed allontanarsi. Avvisare anche gli altri bagnanti della sua presenza. Se la medusa punge, non deve essere estratta dall’acqua e abbandonata sulla battigia: sarebbe maltrattamento di animali, punibile penalmente. Sono alcuni dei consigli del Wwf.

Come intervenire in caso di puntura? Uscire subito dall’acqua e rimuovere, con un panno morbido e bagnato con acqua di mare o salata, eventuali pezzi di tentacoli rimasti attaccati alla pelle. Non usare acqua dolce, perché le vescicole potrebbero scoppiare e rilasciare ulteriore veleno; non usare ghiaccio (facilita l’azione delle tossine), né urina o ammoniaca. La situazione potrebbe peggiorare. Rimuovere le vescicole (che possono risultare anche poco visibili), passando delicatamente il bordo di una carta di credito o il retro della lama di un coltello sulla zona irritata. Una volta pulita la zona, si può usare acqua calda di mare o salata per eseguire spugnature dall’alto, facendo gocciolare l’acqua sulla parte senza usare mani, panni o spugne; la parte irritata si può anche immergere nell’acqua calda salata per dare sollievo. Poi rivolgersi al medico per valutare eventuali terapie a base di cortisone, cicatrizzanti o antistaminici.

In caso si manifestino sintomi più gravi – quali gonfiore e orticaria diffusi, capogiri o perdita di coscienza – chiamare i soccorsi o portare la persona punta al pronto soccorso più vicino.

Tracina o pesce ragno, come comportarsi in caso di puntura?

La tracina è un pesce che si nasconde sotto la sabbia, ed in particolare per l’uomo è possibile incontrarlo a riva. Generalmente il contatto avviene con la pianta del piede, perché mentre si entra in acqua si può calpestare il pesce accidentalmente.

Il dolore della puntura di tracina è molto forte. Quando si calpesta il pesce, infatti, quest’ultimo apre di scatto la sua pinna dorsale – composta da spine velenose – e il risultato è il rilascio delle tossine nella pelle. Spesso chi è punto non riesce a muovere l’intera gamba dal dolore e si possono manifestare anche sintomi quali vertigini, nausea e vomito. Tremori e sincope nei casi più gravi.

Come comportarsi in caso di puntura di tracina? Intanto bisogna controllare che nessun pezzo di aculeo sia rimasto incastrato nella carne. Successivamente, è possibile versare acqua calda sul piede punto per inibire la tossina e contrastare il veleno; se possibile, è utile anche spremere la parte punta per cercare di far uscire almeno in parte il veleno. Rivolgersi al medico per eventualmente assumere farmaci antidolorifici.