“Nemo” sarà il nuovo centro italiano completamente pubblico dedicato alle patologie neuromuscolari che sorgerà, a settembre, nell’Ospedale Bellaria di Bologna, presso l’Irccs Istituto Scienze neurologiche. Fornirà assistenza ospedaliera e domiciliare a bambini e adulti con malattie neuromuscolari e neurodegenerative, come la sclerosi laterale amiotrofica, l’atrofia muscolare spinale, le distrofie muscolari.
Il nuovo reparto integrerà l’eccellenza della sanità di Regione Emilia Romagna con le competenza nelle patologie neuromuscolari legata al modello Nemo. Ciò garantirà “l’accesso a cure sempre più innovative”, si legge in una nota. “E potenzierà i percorsi ospedale-territorio per rispondere in modo sempre più completo ed efficace alle complesse esigenze dei pazienti con queste patologie. Inizialmente saranno attivati 4 posti letto, che diventeranno 16 entro 3 anni. Sarà anche presente un’area dedicata alla riabilitazione e alla ricerca”.
I modelli di cura si fondano sulla multidisciplinarietà
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La caratteristica di questo modello di cura si basa “sulla multidisciplinarietà, grazie alla presenza nei reparti di professionisti con specialità cliniche differenti”, prosegue la nota. “Professionisti che sono chiamati a operare insieme per garantire la continuità di cura. La presa in carico accompagna la persona e la sua famiglia in tutto il suo percorso di vita e in ogni fase della malattia. Alle camere per la degenza ordinaria si affiancano perciò aree ambulatoriali e di day hospital, aree pediatriche, palestre, aree comuni, giardini e terrazzi”.
Il progetto prevede che ai percorsi di cura ospedalieri si affianchi l’assistenza domiciliare, perché con molte di queste patologie bisogna convivere tutta la vita. Il modello Nemo unisce poi alla diagnosi e alla cura anche l’attività scientifica di ricerca.
Dialogo e sostegno alle famiglie con il nuovo progetto
L’investimento è partito dall’Irccs Istituto Scienze neurologiche di Bologna. Questo è un centro di riferimento regionale per le malattie del sistema nervoso centrale e periferico. Da gennaio sarà anche riconosciuto all’interno dell’Ern, European Reference Network.
«Siamo estremamente orgogliosi – dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri clinici Nemo – di essere partner delle istituzioni emiliano-romagnole. Esse dimostrano coraggio nell’esplorare nuove strade per il bene sociale. Questa nuova opportunità di cura nasce dal dialogo e dalla volontà di essere al fianco delle famiglie, offrendo risposte alle complesse esigenze delle nostre patologie. Celebriamo così la lungimiranza di un territorio che mette a disposizione risorse e strumenti per una visione di società inclusiva. Nemo mette al servizio della comunità la sua esperienza in questa nuova avventura».
Nemo integra le cure ospedaliere con quelle domiciliari
Uno degli aspetti fondamentali dell’investimento è l’attenzione rivolta alla formazione degli operatori dell’Istituto ed erogata dai professionisti Nemo. Questi “trasferiranno competenze cliniche, scientifiche, sociosanitarie e gestionali”, continua la nota. “Un Comitato tecnico-scientifico sarà garante per la qualità delle prestazioni erogate in termini di aderenza agli standard di cura e anche della loro efficacia”.
Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl Bologna, evidenzia l’innovazione dei processi di presa in carico. «Questo è il disegno dal quale nasce la realizzazione di un nuovo centro clinico per le malattie neuromuscolari a Bologna. La capacità di mettere a sistema i servizi territoriali, integrando i percorsi di cura ospedalieri con l’assistenza domiciliare, diventa dunque una delle priorità per garantire la migliore risposta alle famiglie», conclude Bordon.