Circa 20 milioni di italiani soffrono a causa di malattie della pelle. Si tratta di un terzo della popolazione del Belpaese. I problemi di tipo dermatologico sono di diversa natura e gravità. Psoriasi, eczemi, melanoma o altre patologie cutanee, prevalentemente di tipo cronico, accompagnano e compromettono la salute e qualità di vita dei cittadini. Per questo motivo, è nato l’Intergruppo parlamentare sulle malattie dermatologiche e la salute della pelle.
«La crescente prevalenza di queste patologie e l’innalzamento dell’età media della popolazione sono oggi un tema di sanità pubblica di prima grandezza. Sono indispensabili ulteriori risposte sanitarie e assistenziali, che possono e devono derivare da adeguati, urgenti e incisivi provvedimenti legislativi», ha spiegato la senatrice Daniela Sbrollini, co-presidente dell’Intergruppo parlamentare insieme al senatore Renato Ancorotti.
Un passo importante per la dermatologia
Indice dei contenuti
Il nuovo Intergruppo è stato presentato nel corso di una conferenza stampa in Senato, presso la Sala Nassiriya. Sono stati illustrati i punti fondamentali del patto di legislatura sottoscritto dai parlamentari di diversa appartenenza politica, che ne fanno parte.
«Troppo spesso l’ambito sanitario della dermatologia non ha trovato spazio adeguato nell’agenda sanitaria del Paese. Rappresenta una sfida non meno urgente rispetto ad altre condizioni mediche», ha sottolineato il senatore Ancorotti.
Ha aggiunto: «Con questo patto di legislatura intendiamo assumere un impegno per incidere su molteplici fronti. Terremo nella massima evidenza le diverse istanze in convergenza con l’attività di governo, le autorità sanitarie, la comunità scientifica, le associazioni dei pazienti e le organizzazioni civiche».
Malattie della pelle, i pilastri di intervento
L’Intergruppo parlamentare baserà la sua attività su questi pilastri:
- Riconoscere la natura cronica delle diverse malattie dermatologiche come parte integrale del Piano Nazionale Cronicità, assicurando un flusso di risorse e attenzione.
- Avviare un progetto nazionale di prevenzione primaria focalizzato sulle malattie dermatologiche più diffuse, attraverso campagne informative e screening precoce.
- Creare e finanziare campagne di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza e l’educazione in materia di salute della pelle.
- Allocare fondi specifici per la ricerca avanzata in dermatologia con l’obiettivo di sviluppare nuovi trattamenti e soluzioni preventive.
- Eliminare le disparità nell’accesso ai trattamenti dermatologici. Garantire che ogni cittadino, indipendentemente dalla sua posizione geografica o condizione economica, possa beneficiare delle migliori cure disponibili.
- Promuovere studi e iniziative che esplorino l’effetto dei cambiamenti ambientali e dell’inquinamento sulla salute della pelle, per formulare strategie preventive e normative ad hoc.
Malattie della pelle, troppo spesso sottovalutate
Soddisfatta Valeria Corazza, presidente dell’Associazione pazienti psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza (APIAFCO) e dell’Alleanza italiana persone con psoriasi. «Se le sofferenze, limitazioni alla quotidianità e complessità che caratterizzano l’accesso a diagnosi e risposte sanitarie incisive fossero conosciute in modo adeguato, probabilmente i pazienti avrebbero visto nuove scelte di politica sanitaria», ha detto.
«Avrebbero visto profilarsi una nuova era assistenziale per questa patologia. È questo lo spirito con il quale noi pazienti guardiamo all’impulso che questo Intergruppo parlamentare potrà dare rispetto alle risposte che noi pazienti attendiamo da tanto tempo», ha aggiunto.
«Considerare l’impatto sulla vita dei pazienti»
Anche la comunità scientifica ha accolto con favore la nascita dell’Intergruppo parlamentare. Il professore Francesco Cusano, presidente dell’Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica ADOI, ha ribadito che le malattie dermatologiche includono un «ampio spettro di condizioni».
«Alcune possono essere croniche, recidivanti e infiammatorie – ha spiegato –. Altre possono essere acute o meno gravi. Rispetto a tutte è fondamentale considerare e approfondire non solo gli effetti estetici ed esteriori, ma anche l’impatto esistenziale sulla vita dei pazienti».
«E’ fondamentale per il nostro sistema sanitario adottare un approccio organizzativo-gestionale che sia informato da Linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici aggiornati. Questi strumenti rappresentano i pilastri per un miglioramento delle cure, un aspetto tanto atteso da pazienti e clinici».
Malattie della pelle, finanziare la ricerca
Anche il professor Marco Ardigò, consigliere della Società Italiana di Dermatologia e Venereologia (SiDeMaST), ha accolto con favore la costituzione di un Intergruppo parlamentare sulle Malattie Dermatologiche e la Salute della Pelle.
«È una importante opportunità», ha detto, «permette di ottimizzare e diffondere in modo omogeneo i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie infiammatorie e neoplastiche della pelle. Una regia istituzionale può garantire un’adeguata distribuzione dei finanziamenti alla ricerca finalizzata a studi ambientali, epidemiologici e patogenetici necessari per approfondire la conoscenza delle malattie cutanee, e di conseguenza allo sviluppo di strategie preventive e terapie avanzate».