La trombosi venosa rappresenta una delle patologie cardiovascolari più pericolose e diffuse al mondo, eppure è ancora poco conosciuta dal grande pubblico. Con la conclusione della campagna di sensibilizzazione a Napoli, promossa da LEO Pharma in collaborazione con ospedali e associazioni di pazienti, l’obiettivo è stato chiaro. Aumentare la consapevolezza sulla tromboembolia venosa (TEV), una condizione potenzialmente letale che coinvolge circa una persona su quattro nel mondo. La giornata ha coinvolto medici, rappresentanti delle associazioni e pazienti, uniti nella lotta contro la disinformazione e nella promozione della prevenzione
Cos’è la Tromboembolia Venosa (TEV)
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La tromboembolia venosa è la formazione di un coagulo (trombo) all’interno delle vene, che può impedire il normale flusso sanguigno. La TEV si manifesta in due forme principali. La trombosi venosa profonda (TVP), che si verifica quando il trombo blocca una delle vene profonde, solitamente nelle gambe; e l’embolia polmonare (EP), che si sviluppa quando un coagulo, originatosi in un’altra parte del corpo, raggiunge i polmoni tramite il flusso sanguigno. L’EP, in particolare, è un’emergenza medica che può risultare fatale.
Sintomi e diagnosi
I sintomi della trombosi venosa profonda possono essere subdoli, ma i segnali più comuni includono dolore o gonfiore a una gamba, calore e arrossamento della pelle nella zona interessata. In caso di embolia polmonare, i sintomi sono invece più evidenti e gravi. Improvvisa mancanza di respiro, dolore toracico, aumento della frequenza cardiaca e, nei casi estremi, tosse con sangue o svenimento. La diagnosi precoce è essenziale per prevenire complicazioni letali, ma spesso è ritardata a causa della scarsa conoscenza dei sintomi.
La diagnosi si basa su esami clinici e strumentali, tra cui ecografie Doppler, scintigrafie e, in casi più complessi, angiografie. Una volta accertata la presenza di un trombo, il paziente viene sottoposto a un piano terapeutico che può includere farmaci anticoagulanti e, in alcune situazioni, interventi chirurgici o terapie per rimuovere il coagulo.
Fattori di rischio della tromboembolia
Molteplici fattori aumentano il rischio di sviluppare una tromboembolia venosa. Tra i principali vi sono l’ospedalizzazione e il periodo di immobilizzazione che ne segue, il cancro, la gravidanza e alcune terapie ormonali. La presenza di una storia familiare di TEV e l’obesità possono anch’essi costituire un rischio, rendendo fondamentale il monitoraggio in presenza di questi elementi. «Purtroppo, nella popolazione manca ancora la consapevolezza della frequenza e gravità del problema nonché la conoscenza dei sintomi». Ad affermarlo, il Prof. Marcello Di Nisio, Referente Nazionale per la Giornata Mondiale della Trombosi.
Trattamenti e nuove terapie
Il trattamento della TEV si basa generalmente su farmaci anticoagulanti, che riducono la capacità del sangue di coagulare e, quindi, la possibilità che si formino nuovi trombi. Per i pazienti oncologici, categoria particolarmente a rischio, le Linee Guida AIOM 2024 raccomandano l’uso di eparine a basso peso molecolare (EBPM), in particolare tinzaparina sodica, un farmaco che si è dimostrato efficace nella prevenzione delle recidive di tromboembolia venosa. Questo trattamento è inoltre indicato nei pazienti con insufficienza renale, grazie alla sua minore dipendenza dalla funzionalità renale, riducendo il rischio di sanguinamento rispetto ad altre EBPM.
La campagna di sensibilizzazione
Per sensibilizzare il pubblico sulla TEV, LEO Pharma ha promosso una campagna informativa in diverse città italiane. A Napoli, all’Ospedale Cardarelli e in collaborazione con la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), la campagna ha visto la partecipazione di medici, pazienti e volontari, con un focus particolare sui rischi di TEV nei pazienti oncologici. Eventi simili si sono tenuti a Roma, Pescara e in Lombardia, dove sono stati distribuiti materiali informativi e organizzati stand informativi. Fabio Presutti, Direttore Medico di LEO Pharma, ha dichiarato: «Sosteniamo con orgoglio la Giornata mondiale della trombosi, collaborando con le associazioni di pazienti per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa grave patologia».
Prevenzione: l’importanza della conoscenza e dell’aderenza terapeutica
Il successo delle terapie anticoagulanti dipende dall’aderenza costante del paziente al trattamento. È essenziale che i pazienti non interrompano i farmaci senza il parere del medico, poiché ciò potrebbe aumentare il rischio di recidiva. La sensibilizzazione su questi aspetti è fondamentale per ridurre la mortalità e le complicazioni associate alla TEV.
Come ha ricordato il Prof. Di Nisio, la condizione richiede interventi immediati per evitare gravi conseguenze: «La tempestività dell’intervento medico è di fondamentale importanza, così come la prevenzione in presenza di fattori di rischio come l’ospedalizzazione e il cancro».