Con circa 80mila decessi prematuri all’anno, l’Italia si colloca al primo posto in Europa per morti causati all’inquinamento atmosferico. Per combattere lo smog che ha invaso le nostre città, è necessario che la popolazione modifichi le sue abitudini. È quanto sostiene la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), preoccupata per i dati sullo smog registrati recentemente a Milano e in tutta la pianura padana.
«Gli effetti diretti dell’inquinamento sulla salute umana interessano diversi apparati ed organi», ha – dichiarato il presidente Sima Alessandro Miani. «Le patologie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte in Italia, seguiti dalle patologie dell’apparato respiratorio. Le polveri sottili e gli ossidi di azoto possono peggiorare lo stress ossidativo e innescare una risposta infiammatoria sistemica a livello dell’apparato vascolare. Ciò può causare aterosclerosi e disfunzione endoteliale, una maggior aggregabilità delle piastrine esitando così in cardiopatia ischemica».
Gli edifici privati tra le prime cause di inquinamento
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Gli effetti infiammatori del particolato si esplicano anche sul polmone e sui neuroni per inalazione e attraversamento della barriera emato-encefalica. Ecco perché è fondamentale agire in fretta per ridurre drasticamente le principali sorgenti emissive dell’inquinamento atmosferico.
«Una delle principali cause di smog nel nostro Paese – ha proseguito Miani – è rappresentata dagli edifici privati, a partire dai riscaldamenti delle abitazioni. E non dal comparto industriale o dalle autovetture private, come erroneamente si pensa. Serve quindi modificare le abitudini quotidiane razionalizzando i consumi energetici, limitando gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento e abbassando le temperature in casa. In questo modo si contribuisce alla lotta all’inquinamento atmosferico».
Come mitigare gli effetti nocivi dello smog
La Sima ha proposto al Governo di mitigare gli effetti nocivi dello smog partendo dagli edifici urbani. Ciò attraverso incentivi volti a facilitare interventi di rivestimento di superfici murarie e vetrate con un “coating” fotocatalitico al biossido di titanio a base etanolo. Quest’ultimo ha dimostrato in studi scientifici di essere attivato da luce naturale a svolgere un’azione di scomposizione e riduzione degli inquinanti atmosferici.
Inquinamento, c’è preoccupazione per la salute dei bambini
Gli alti livelli di polveri sottili e altri inquinanti registrati in questi giorni nella pianura padana hanno destato particolare preoccupazione per la salute dei bambini.
La Società Italiana di Pediatria ha fatto chiarezza sugli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute dei bambini. E anche su ciò che ciascuno di noi può fare per proteggerli. O per contribuire a ridurre l’inquinamento attraverso l’adozione di buone pratiche e corretti stili di vita.
«La soluzione del problema è demandata principalmente a programmi di salute pubblica decisi e guidati dalle istituzioni», ha asserito il presidente della SIP, Annamaria Staiano. «Ma ciascuno di noi può fare la differenza adottando comportamenti virtuosi per aiutare a ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la salute di tutti».
Salute dei bambini e smog, quali gli effetti
Esiste un forte legame tra l’inquinamento atmosferico, generato soprattutto dal traffico, e i problemi di salute respiratoria dei bambini. Lo rileva la Commissione Ambiente della Società Italiana di Pediatria. I bambini sono, infatti, più vulnerabili degli adulti. Questo accade perché il loro organismo è in formazione e anche perché hanno una maggiore predisposizione a respirare con la bocca. Evitano, cioè, il “filtro” nasale.
Gli effetti dell’inquinamento da traffico sulla salute respiratoria dei bambini possono essere acuti, dovuti all’esposizione di breve durata ad elevate concentrazioni di inquinanti. Oppure cronici, quando cioè compaiono dopo una esposizione prolungata a livelli di inquinanti non necessariamente elevati.
Alcuni studi hanno dimostrato che l’esposizione in gravidanza a inquinanti da traffico veicolare è associato ad un amentato rischio di sviluppare asma.
Altri studi hanno dimostrato anche che i bambini residenti sin dalla nascita in aree urbane-metropolitane hanno un aumentato rischio di sviluppare malattie respiratorie.
Come proteggere i più piccoli dall’inquinamento
Il primo consiglio che proviene dagli esperti è quello di frequentare poco le zone trafficate.
Quando i rischi ambientali aumentano, difatti, sarebbe preferibile andare esclusivamente in aree verdi, evitando lunghi transiti in zone particolarmente trafficate. Girare con il passeggino in strade molto trafficate genera sicuramente dei rischi maggiori, in quanto il bambino è all’altezza dei gas di scarico.
Inoltre, è consigliabile muoversi a piedi, in bici o con i mezzi pubblici anche per ridurre il proprio impatto ambientale e quello del nucleo familiare.
Durante l’inverno, con il freddo, il particolato si condensa a formare goccioline di aerosol più facilmente inalabili. Meglio, dunque, stare fuori casa nelle ore più calde, mentre d’estate sono le ore centrali della giornata quelle da evitare. Nei mesi estivi, infatti, i livelli di ozono aumentano nel corso della giornata con l’aumentare della temperatura.