Il 3 maggio è la Giornata nazionale dell’informazione costruttiva. Di cosa si tratta? E perché è importante parlarne? Cerchiamo di rispondere ad entrambe le domande.
La giornata è promossa dal movimento Mezzopieno, una rete eterogenea formata da studenti, comuni e giornalisti nata nel 2005; lo scopo è la promozione della cultura di un’informazione positiva. Che significa un’informazione libera dalle polemiche e dai sensazionalismi, che valorizza le storie costruttive e scoraggia le strumentalizzazioni e le fake news. Una comunicazione gentile.
“Un collettivo di voci unite per un giorno con l’obiettivo comune di superare le logiche che caratterizzano l’informazione tradizionale e che, rimanendo accurate e veritiere, riescano a mettere in luce le soluzioni più che i problemi e a migliorare la capacità dei lettori di costruire la loro libertà di pensare e partecipare al bene del mondo, in una sorta di manifesto allargato e diffuso della positività“. Così si definisce il movimento.
Informazione costruttiva, partecipazione aperta
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La Giornata nazionale dell’informazione costruttiva è aperta alla partecipazione di tutti. Giornalisti, professionisti dell’informazione e della comunicazione, studenti possono pubblicare i propri contenuti positivi su giornali, radio, tv, blog, social network. La manifestazione si svolge in tutta Italia ed i giornalisti e professionisti dell’informazione possono pubblicare i loro contenuti, caratterizzati dai principi della corretta informazione e dalla positività. Per l’occasione ci sarà una mattinata di confronto in diretta nazionale e nel pomeriggio un corso di formazione in modalità mista (in presenza a Milano e in streaming) dedicato alla categoria ma con libero accesso a tutti.
Perché è importante parlarne? Si pensi alle notizie riguardanti la salute, la medicina, la scienza. Abbiamo assistito, ancor prima che al dibattito relativo al Covid, a quello dell’obbligo vaccinale nelle scuole: pro vax e no vax gli uni contro gli altri, in una battaglia che per mesi ha messo a ferro e fuoco soprattutto il web. Con notizie non sempre attendibili e con un forte rischio di perdita di credibilità.
In ambito medico, molto pericoloso è quando ci si imbatte in potenziali truffatori che pur di mantenere il proprio personale rendiconto, non si fanno alcuno scrupolo nel consigliare diete miracolose, o peggio ancora, terapie alternative prive di fondamento scientifico. Consigli che possono avvenire di persona, nel privato di uno studio, come su internet e quindi utilizzando i mezzi di comunicazione.
Come evitare che l’opinionismo e le fake news abbiano maggiore credito della scienza e della corretta informazione?
La buona informazione: fonti attendibili e notizie verificate
Il giornalismo medico-scientifico non è cosa per tutti. Divulgare non è fare giornalismo se non si rispettano determinati criteri, sia scientifici che deontologici. Con una preparazione specialistica, quindi.
Da tempo l’Ordine dei Giornalisti e associazioni ad esso legate, si interrogano su come arginare il fenomeno delle fake news, che riguarda un po’ tutti gli ambiti dell’informazione, anche se nel contesto medico-scientifico naturalmente ha i risvolti più preoccupanti perché le informazioni sbagliate vanno ad incidere direttamente sulla salute delle persone; stimolano le credenze popolari, fanno leva sul coinvolgimento emotivo e spesso raggiungono un grado di viralità che riesce a battere la diffusione dell’informazione corretta.
La Fnomceo ha messo a punto uno strumento a disposizione di tutti: “Dottore ma è vero che…?“, un portale tutto da interrogare, curato da un gruppo di giornalisti e di medici con lo scopo di fare chiarezza su alcuni tra i temi più controversi, ma anche su questioni più semplici e quotidiane.
L’UNAMSI, Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione, si è invece impegnata a tracciare un decalogo anti-bufale a vantaggio di giornalisti, ma soprattutto di cittadini e di pazienti alla ricerca di informazioni sul web. Come evitare di cadere nella rete dei cialtroni? In un video sono riassunte le principali linee guida. La verifica delle fonti su tutte.