Colesterolo nella norma, pressione perfetta, glicemia sotto controllo. Molte donne che non sono considerate a rischio si ammalano ugualmente di infarto o ictus. La risposta arriva da uno studio internazionale: il ruolo dell’infiammazione nascosta e della proteina C reattiva.
Infiammazione e infarto: perché alcune donne senza fattori di rischio si ammalano lo stesso?
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Un’ampia ricerca del Mass General Brigham di Boston, pubblicata sull’European Heart Journal, ha esaminato oltre 12.500 donne apparentemente sane. Non avevano i classici fattori di rischio cardiovascolare, eppure nel corso della vita hanno sviluppato infarto o ictus.
Gli studiosi hanno scoperto che la chiave potrebbe essere l’infiammazione silente, misurabile con un semplice esame del sangue: la proteina C reattiva ad alta sensibilità (hsCRP).
Cosa sono le donne “SmuRF-less”?
I medici parlano di “SmuRF-less” per indicare chi non presenta i cosiddetti fattori di rischio modificabili standard, detti appunto SMuRF (Standard Modifiable Risk Factors). Si tratta di colesterolo alto, ipertensione, diabete e fumo. Lo studio ha dimostrato che l’infiammazione interna aumenta comunque il rischio cardiovascolare in modo significativo, anche nelle zonne SmuRF-less.
Infiammazione e infarto: qual è il ruolo dell’infiammazione?
L’infiammazione cronica, anche se non visibile con esami di routine, può danneggiare i vasi sanguigni nel tempo. Questo processo accelera la formazione di placche aterosclerotiche e rende più probabile la rottura delle arterie. Nello studio, le donne con valori di hsCRP superiori a 3 milligrammi per decilitro avevano un rischio aumentato del 77% di malattia coronarica, del 39% di ictus e del 52% di eventi cardiovascolari maggiori.
Infiammazione e infarto: cos’è la proteina C reattiva (CRP)?
La proteina C reattiva è prodotta dal fegato come risposta a processi infiammatori. Esistono due tipi di test: la CRP standard, utile per individuare infiammazioni acute come infezioni o artrite, e la CRP ad alta sensibilità (hsCRP), capace di rilevare anche minime infiammazioni croniche. È proprio questo esame che si sta rivelando un alleato nella prevenzione cardiovascolare, soprattutto femminile.
Quali sono i fattori di rischio modificabili per ictus e infarto?
Nonostante l’importanza dell’infiammazione, i fattori classici restano fondamentali. Il controllo della pressione arteriosa, della glicemia e del colesterolo è la prima linea di prevenzione. Anche smettere di fumare riduce drasticamente il rischio di infarto e ictus.
Altri elementi modificabili includono sedentarietà, sovrappeso, dieta ricca di grassi saturi, consumo eccessivo di alcol e stress cronico. Intervenire su questi aspetti può prevenire la maggior parte degli eventi cardiovascolari.
Perché lo studio è importante per le donne?
Secondo Paul Ridker, coordinatore dello studio, le donne sono spesso sottodiagnosticate e sottotrattate. Molti protocolli di prevenzione si basano su dati maschili e trascurano differenze biologiche e ormonali. Identificare precocemente le donne a rischio con un semplice esame del sangue significa offrire una prevenzione personalizzata già a 40 anni, invece di intervenire quando la malattia si manifesta in età avanzata.
Tabella di approfondimento: fattori di rischio cardiovascolare
Categoria | Fattori principali | Azioni di prevenzione |
---|---|---|
Modificabili | Ipertensione, colesterolo alto, diabete, fumo, sedentarietà, obesità, dieta scorretta, abuso di alcol, stress | Stile di vita sano, farmaci quando necessari |
Non modificabili | Età, sesso, familiarità, genetica | Screening regolari, consapevolezza del rischio |
Nuovi marcatori | Infiammazione cronica (hsCRP), lipoproteina(a) | Esami specifici, prevenzione personalizzata |
Come cambia la prevenzione con l’hsCRP?
Integrare l’hsCRP nei controlli di routine potrebbe rivoluzionare la prevenzione. Non servirebbe farlo ogni anno, ma una misurazione in età adulta può identificare donne da monitorare con più attenzione.
A queste pazienti i medici potrebbero consigliare terapie preventive mirate: dall’uso precoce delle statine a programmi di attività fisica intensiva, fino a controlli cardiologici regolari.
FAQ su infarto, ictus e prevenzione femminile
Le donne sono meno a rischio degli uomini?
No, anzi. Dopo la menopausa il rischio femminile raggiunge e supera quello maschile.
Cosa significa hsCRP alta?
Valori superiori a 3 mg/dl indicano uno stato di infiammazione cronica e un rischio cardiovascolare più alto.
Serve controllare sempre la proteina C reattiva?
No, ma un test in età adulta può identificare donne a rischio che altrimenti non sarebbero seguite.
Quali abitudini riducono l’infiammazione?
Alimentazione ricca di frutta, verdura e fibre, attività fisica regolare, sonno adeguato e gestione dello stress.
Gli uomini dovrebbero fare il test hsCRP?
Anche gli uomini possono trarne beneficio, ma lo studio ha evidenziato un impatto particolarmente rilevante nelle donne “SmuRF-less”.