globuli rossi

Come un Cavallo di Troia, i globuli rossi diventano il vettore della proteina Spike del virus SarsCoV2 responsabile del Covid, per indurre la risposta immunitaria dell’organismo. In pratica la proteina virale si trova nascosta all’interno della membrana dei globuli rossi.

Si tratta della sperimentazione eseguita dai ricercatori della McMaster University in Canada. Per ora soltanto su cavie (topi). La risposta immunitaria – si è visto – è stata efficace e priva di effetti collaterali. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Plos One.

Globuli rossi anche contro eventuali nuove varianti

L’idea è dunque di far diventare i globuli rossi “travestiti” una innovativa piattaforma per creare facilmente altri vaccini contro il Covid. Una modalità che permetterebbe di aggiornare con una certa comodità il vaccino, in caso di comparsa di nuove varianti. Con quali vantaggi? Provocando reazioni immunitarie meno drastiche ed ottenendo una copertura più lunga rispetto ai vaccini che sono attualmente disponibili.

Abbiamo sviluppato un metodo con cui possiamo innescare una risposta immunitaria senza utilizzare materiale genetico e siamo inoltre in grado di sintetizzare queste particelle in poco tempo“, ha spiegato il primo autore dello studio, Sebastian Himbert. Questa tecnica potrebbe essere utile anche per lo sviluppo di nuove terapie.

In questo video, tratto dal sito dell’università canadese che ha dato il via libera alla ricerca, gli studiosi spiegano come funziona la tecnica, come ci si è arrivati e quali potrebbero essere i risvolti applicativi.

Allo studio ha partecipato un team multidisciplinare composto da fisici, chimici e immunologi. I globuli rossi sono stati modificati per trasportare loro agenti virali in grado di attivare in sicurezza il sistema immunitario.

È stato esaltante lavorare con fisici, biologi strutturali e immunologi per progettare una piattaforma vaccinale radicalmente diversa” – ha affermato Dawn Bowdish, professoressa di medicina alla McMaster and Canada Research Chair in Aging & Immunity e coautrice del paper scientifico.