diagnosi precoce in fisioterapia dolore cervicale

Cervicalgia” è il termine medico con il quale si indicano i vari disturbi dovuti alla cervicale, un fastidio muscolo-scheletrico che può persistere anche per mesi. Nei casi peggiori, può protrarsi per anni e diventare cronico

Il dolore cervicale può interessare le ossa, i nervi, i muscoli e gli altri tessuti che si trovano nel tratto delle prime sette vertebre. Deve essere affrontato in modo preciso, richiedendo una visita medica specialistica, comprensiva di analisi e anche di una TAC.

A soffrirne di più sono le donne e, spesso, il dolore può condizionare le attività della loro vita quotidiana. Gli episodi di cervicale tendono, tuttavia, a risolversi nel giro di qualche giorno o settimana. Ma se non sono gestiti nel giusto modo, possono trasformarsi in un disturbo cronico con ricadute periodiche. Di fondamentale importanza si rivelano alcune abitudini, difatti, mantenere sempre una postura corretta può alleviare o prevenire il dolore alle vertebre.

Le cause del dolore cervicale e le posture scorrette

Gli attacchi di cervicale sono spesso molto dolorosi, oggi, però, possono essere tenuti sotto controllo grazie a diversi interventi terapeutici.

Evitare, innanzitutto, colpi di freddo, posture scorrette e sforzi eccessivi, fattori che possono favorire l’insorgenza degli attacchi. Questi si manifestano con una sensazione dolorosa al collo e alle vertebre cervicali della colonna vertebrale.

Il dolore è spesso causato da un problema posturale, come, ad esempio, la posizione sbagliata che si assume davanti al computer. In questo caso, è utile rieducare il collo con l’aiuto di un fisioterapista, che opererà con esercizi idonei a tonificare la muscolatura del collo. In questo modo, si aumenterà la resistenza, si potrà mantenere una corretta postura di collo e busto e si favorirà l’allungamento della muscolatura. Ciò ridurrà la sensazione dolorosa pure a livello dei nervi.

Anche il massaggio eseguito da mani qualificate può moderare i sintomi della cervicalgia e la frequenza degli episodi.

Quando la cervicalgia è causata da un trauma

Nei casi in cui il dolore è causato da traumi, gli specialisti consigliano di eseguire impacchi freddi nella zona cervicale. La crioterapia risulta particolarmente indicata perché produce un effetto analgesico sulla parte interessata dal disturbo. Dopo alcuni giorni dal trauma, gli impacchi freddi possono essere sostituiti da docce e impacchi di acqua calda sul collo.

Buoni effetti si possono ottenere con la fisioterapia, che allevia il dolore, evitando il ricorso ai farmaci. Inoltre, è necessario svolgere con regolarità alcuni esercizi specifici, seguendo alcune regole: la prima raccomandazione è di praticare l’attività fisica lentamente. Bisogna evitare, pertanto, i movimenti veloci e gli scatti bruschi che potrebbero aggravare il disturbo.

Ci si può aiutare, inoltre, indossando un collare cervicale morbido, specialmente se il dolore è stato determinato da un colpo di frusta o da strappi muscolari. Di notte si consiglia di appoggiare il capo su un cuscino ortopedico specifico per questo problema.

Quali farmaci sono indicati per la cervicale

Gli episodi di cervicale possono essere trattati con gli antinfiammatori. Questi sono farmaci che “spengono” l’infiammazione ed eliminano il dolore. I più utilizzati sono i fans, ovvero i farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’acido acetilsalicilico o l’ibuprofene. I cortisonici dovrebbero, invece, essere somministrati solo nei casi più gravi e per un periodo di tempo limitato, poiché possono causare sgraditi effetti collaterali.

La terapia dovrà protrarsi al massimo per 10 giorni, non oltre, soprattutto se il trattamento è a base di cortisonici. Sarà il medico curante, tuttavia, a decidere se prolungare la cura, anche in assenza di dolore.

In aggiunta a questi farmaci, si possono prescrivere anche i miorilassanti, che riducono le contratture muscolari spesso associate alla cervicalgia.

Ogni terapia deve essere rigorosamente seguita per il tempo stabilito anche se il dolore scompare, poiché potrebbe persistere l’infiammazione sottostante.