Colpisce 3 bambini su 10 in età scolare ed è la prima causa di assenze scolastiche in tutto il mondo. Parliamo del dolore addominale, il disturbo più comune curato dai pediatri.

Si tratta di una condizione benigna che nella maggior parte dei casi si risolve entro due anni dal consulto medico. Non va, tuttavia, trascurata, poiché può avere risvolti negativi sulla qualità di vita del bambino e della sua famiglia.

Per saperne di più su questo disturbo, la Società Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (ESPGHAN) ha promosso una campagna sanitaria in tutta Europa. Si è avvalsa della collaborazione delle Società Pediatriche Generali e delle Società Nazionali di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (PGHAN).

In Italia, invece, la campagna è stata realizzata in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria (SIP). Non ha fatto mancare la sua partecipazione la Società Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica (SIGENP).

Una campagna per sensibilizzare il grande pubblico

La Società Italiana di Pediatriarende noto che il dolore addominale funzionale “interessa bambini e ragazzi da 4 a 18 anni. È caratterizzato da un dolore localizzato prevalentemente intorno all’ombelico, che si manifesta per almeno quattro giorni al mese e per almeno due mesi consecutivi. Il dolore addominale può associarsi a mal di testa, stordimento, stanchezza, dolore agli arti e nausea. Pur non avendo una causa organica, comporta frequentemente l’esecuzione di indagini non necessarie, visite mediche ripetute, giorni di scuola persi, depressione e ansia”.

Per favorire la comprensione di questo problema, i pediatri distribuiranno volantini, poster, brochure e un fumetto nelle varie lingue europee.

«Lo scopo di questa campagna – dichiara Sanja Kolacek, portavoce ESPGHAN – non è soltanto educativo, bensì di sensibilizzazione del grande pubblico».

«Questa campagna è un progetto importante per migliorare la conoscenza della problematica con percorsi diagnostici ottimizzati», afferma il Presidente SIGENP Claudio Romano.

Evitare procedure diagnostiche invasive e non necessarie

Il professor Marc Benninga, gastroenterologo pediatrico ed esperto ESPGHAN, ha spiegato che il dolore addominale funzionale «è molto diffuso in tutto il mondo. A volte è intermittente, ma spesso compromette la qualità della vita. Questi bambini manifestano più ansia, depressione e hanno una qualità di vita inferiore».

È importante evitare la sovradiagnosi e il rischio che il bambino sia sottoposto a procedure diagnostiche invasive e non necessarie. Nonostante non vi sia una causa organica, l’individuazione tempestiva della condizione, il sostegno e le rassicurazioni al bambino e alla sua famiglia si rivelano fondamentali.

 I pediatri ricordano che la diagnosi deve prevedere:

  • Dolore di tipo episodico o continuo che dura almeno quattro giorni al mese per almeno due mesi.
  • Dolore che si presenta non soltanto in concomitanza con l’alimentazione o il ciclo mestruale.
  • Non soddisfare i criteri relativi ad altri disturbi gastrointestinali funzionali e non corrisponde a un’altra condizione medica.

Parlare del problema con i bambini e i ragazzi

Sulla problematica interviene anche la presidente della Società Italiana di Pediatria, Annamaria Staiano. «È importante incoraggiare i bambini e i ragazzi a continuare a svolgere le normali attività: andare a scuola, fare attività fisica, uscire con gli amici. Ciò può distrarli e alleviare i sintomi. È importante, inoltre, aiutarli a mantenere un buon ritmo del sonno e una corretta alimentazione. E rassicurarli sul fatto che il dolore non ha una causa grave ed è temporaneo. Il dolore addominale funzionale può essere causato dallo stress e, a sua volta, provocarlo. Il consiglio, quindi, è parlare con i bambini e i ragazzi di ciò che crea loro preoccupazioni e ansie».