Il 30 marzo è la data che indica la fine del Ramadan, il nono mese dell’anno in cui i musulmani praticano il digiuno dall’alba al tramonto.
Questa osservanza si attua in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto da parte dell’arcangelo Gabriele.
L’evento Iftar a Roma
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In occasione del mese del Ramadan il 17 marzo si è svolta all’Hotel St Regis di Roma la I edizione de “Il Tavolo del Ramadan – Iftar”: un evento che ha unito le massime autorità religiose e numerose rappresentanze diplomatiche straniere in Italia e presso la Santa Sede.
Dopo il tramonto, momento della giornata in cui il digiuno si sospende, illustri ospiti d’onore hanno condiviso il cibo in una tavolata che si è configurata come un importante momento di condivisione.
Tra gli egregi ospiti d’onore: il Segretario di Stato Vaticano, S. E. Cardinal Pietro Parolin: Sua Eminenza, Shaykh Muhammad Bin Abdul Karim Al Issa, Segretario generale della Lega musulmana mondiale e Rav. Joseph Levi, esponente del mondo ebraico e Rabbino capo della Comunità Ebraica di Firenze e Siena. L’evento ha visto la partecipazione di oltre ventidue rappresentanze diplomatiche in Italia provenienti dai 5 continenti. Un progetto promosso dall’Ambasciatrice del Regno del Marocco presso la Santa Sede, S. E. Rajae Naji, con l’organizzazione della Media International Communication Club (Micc).
“condividere il cibo rappresenta, per gran parte delle religioni monoteistiche, un antico valore etico, che piace a Dio e onora gli uomini. I fedeli, nel condividere ‘la Tavola’, riconoscono un’azione piena di un forte significato religioso” ha affermato Nizar Ramadan, editore che ha presentato l’evento e ne ha presieduto il Comitato organizzativo.
Pratica del digiuno nella dieta
Sebbene nel caso del Ramadan il digiuno è legato a profonde motivazioni religiose, ha acquisito negli ultimi anni una crescente attenzione anche nel contesto della salute e del benessere. Diverse ricerche scientifiche e mediche hanno esplorato i benefici, ma anche i rischi, di questa pratica.
Recentemente è molto in voga come pratica dimagrante il digiuno intermittente che alterna periodi di astensione dal cibo e alimentazione. Può variare da 12 ore di digiuno a giorni interi. Un esempio comune è il modello 16/8, dove si digiuna per 16 ore e si mangia durante un arco di 8 ore.
Significato del Ramadan
Il digiuno parziale, come nel caso del Ramadan, consiste nell’astensione da parte dei musulmani da cibo, bevande e fumo dall’alba al tramonto.
E’ parte dei 5 pilastri della religione musulmana, insieme alla testimonianza di fede, preghiera, elemosina e pellegrinaggio alla Mecca.
Deriva dalla radice araba “ar-ramad”, che significa “calore intenso” oppure, secondo una diversa versione, dal verbo ramaḍa ossia “cuocere una capra nella sua pelle” e, quindi, “bruciare”.
Benefici per la salute
Il digiuno, se eseguito correttamente ed ovviamente se non eseguito in modo totale o completo, può avere numerosi effetti positivi sulla salute.
Il corpo brucia le riserve di grasso per ottenere energia, il che può portare alla riduzione della massa grassa.
Può aiutare a migliorare la composizione corporea, favorendo la conservazione della massa muscolare. Alcuni studi suggeriscono che il digiuno intermittente possa migliorare la sensibilità all’insulina, riducendo il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Inoltre, può abbassare i livelli di zucchero nel sangue e migliorare il metabolismo degli zuccheri.
Studi sugli animali suggeriscono che l’astensione non prolungata può aumentare la durata della vita, riducendo il rischio di malattie legate all’età, come il cancro, le malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Anche negli esseri umani, alcuni studi suggeriscono che possa favorire la rigenerazione cellulare e ridurre i segni di invecchiamento.
Altri vantaggi riguardano la riduzione dei marcatori dell’infiammazione nel corpo. L’infiammazione cronica è stata collegata a numerose malattie, tra cui malattie cardiache e malattie neurodegenerative. Il digiuno potrebbe quindi svolgere un ruolo importante nella prevenzione di queste condizioni.
I benefici del Ramadan
Secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, la pratica del Ramadan aiuta a ridurre per il periodo di osservanza, grassi come il colesterolo, gli sfingolipidi e i marcatori infiammatori nel sangue soprattutto nelle persone obese.
Se il digiuno è mal gestito
Ovviamente non praticato correttamente, un digiuno prolungato o mal gestito può portare a carenze nutrizionali. Il corpo potrebbe non ricevere tutte le vitamine, minerali e nutrienti necessari per funzionare correttamente.
L’astinenza dal cibo può portare inoltre a irritabilità, difficoltà di concentrazione e affaticamento.
Un digiuno eccessivo o troppo frequente può inoltre rallentare il metabolismo nel lungo termine, poiché il corpo potrebbe entrare in una modalità di “risparmio energetico”. Questo può portare a una diminuzione della spesa energetica basale e, quindi, ostacolare la perdita di peso.
Le persone con determinate patologie, come il diabete, le malattie cardiache, e i disturbi alimentari, dovrebbero consultare un medico prima di intraprendere qualsiasi tipo di digiuno. Anche le donne in gravidanza o in allattamento, o le persone anziane, potrebbero essere a rischio di complicazioni se praticano il digiuno senza la supervisione adeguata.