Le diete a basso contenuto calorico e il digiuno intermittente sono diventati negli ultimi anni due delle strategie alimentari più discusse e praticate al mondo. Entrambe promettono non solo la perdita di peso, ma anche una serie di benefici per la salute, che includono il rallentamento dell’invecchiamento e la prevenzione di malattie croniche. Tuttavia, mentre molti studi evidenziano gli effetti positivi di queste pratiche, emergono anche potenziali rischi, specialmente in relazione alla rigenerazione cellulare e al possibile aumento del rischio di cancro intestinale. In questo articolo, approfondiremo le origini, i benefici e le controindicazioni di queste due diete, esaminando le ricerche più recenti

Le diete a basso contenuto calorico: origini, benefici e rischi

Diete a basso contenuto calorico: sono caratterizzate da un’assunzione giornaliera di calorie ridotta rispetto al fabbisogno standard

Le diete a basso contenuto calorico, caratterizzate da un’assunzione giornaliera di calorie significativamente ridotta rispetto al fabbisogno standard, hanno radici antiche. Già nel 1935, Clive McCay, un ricercatore della Cornell University di New York, dimostrò che una dieta ipocalorica poteva allungare la vita dei topi. Da allora, numerosi studi hanno confermato che ridurre le calorie senza provocare malnutrizione può prolungare la vita in diversi organismi, dagli insetti ai primati.

I principali benefici attribuiti a queste diete includono la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e obesità. Riducendo l’apporto calorico, il corpo utilizza le riserve di grasso come fonte di energia, portando a una perdita di peso e a un miglioramento della sensibilità all’insulina. Inoltre, alcune ricerche suggeriscono che questo regime possa ridurre l’infiammazione e migliorare la funzione immunitaria, così da contribuire a un invecchiamento più sano.

Tuttavia, la riduzione calorica presenta anche delle controindicazioni. Per molte persone, seguire una dieta così restrittiva può essere difficile da mantenere nel lungo periodo. Può portare a carenze nutrizionali, perdita di massa muscolare e disturbi del comportamento alimentare. Inoltre, un apporto calorico troppo basso potrebbe indebolire il sistema immunitario e ridurre la densità ossea, aumentando il rischio di fratture.

Digiuno intermittente

Il digiuno intermittente alterna periodi di alimentazione a periodi di digiuno

Il digiuno intermittente è una pratica che alterna periodi di alimentazione a periodi di digiuno. Sebbene abbia guadagnato popolarità solo di recente, le sue radici sono antiche e risalgono a pratiche religiose e culturali in tutto il mondo. Negli anni ’80 e ‘90, il dottor Yoshinori Ohsumi, premio Nobel per la medicina nel 2016, scoprì il meccanismo dell’autofagia, attraverso il quale le cellule digeriscono e riciclano i componenti danneggiati durante il digiuno. Questo processo è alla base dei benefici rigenerativi attribuiti al digiuno intermittente.

Quanto ai benefici, essi sono numerosi e includono una maggiore sensibilità all’insulina, riduzione dell’infiammazione e miglioramento della salute cardiaca. Studi condotti dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno dimostrato che questo regime alimentare può aumentare le capacità rigenerative delle cellule staminali intestinali, aiutando l’intestino a riprendersi da lesioni o infiammazioni.

Nonostante questi vantaggi, il digiuno intermittente non è privo di rischi. Una ricerca recente sui topi condotta dai ricercatori del MIT ha rilevato che la rigenerazione cellulare, aumentata durante il periodo di rialimentazione post-digiuno può favorire lo sviluppo di tumori intestinali, specialmente in presenza di mutazioni cancerose. Questo suggerisce che, sebbene il digiuno possa stimolare la rigenerazione, esso può anche accelerare la crescita di cellule precancerose.

Confronto tra i benefici e i rischi

Le diete a basso contenuto calorico e il digiuno intermittente rappresentano due approcci efficaci per migliorare la salute e prolungare la vita. Tuttavia, come tutte le strategie alimentari, devono essere adattate alle esigenze individuali e integrate con uno stile di vita sano e attivo. La ricerca continua a esplorare i meccanismi dietro questi effetti, offrendo nuove prospettive su come possiamo ottimizzare la nostra salute attraverso l’alimentazione.

Fonti

Ömer Yilmaz et al. “La rialimentazione post-veloce a breve termine migliora il fusto intestinale attraverso le poliammine”. Nature, 2024.

Clive McCay, Cornell University, studi sulle diete ipocaloriche.

Yoshinori Ohsumi, Premio Nobel per la Medicina, 2016.