Doppia patologia oncologica in un paziente esposto da contaminazione ambientale da agenti chimici tossici cancerogeni prodotto dalla ex Pertusola di Crotone. La fabbrica, nata nel 1928, ha chiuso i battenti nel 1999 ed operava nel settore della metallurgia. I pazienti oncologici sottoposti al probabile impatto ambientale della Pertusola di Crotone, secondo l’Ona, devono essere sottoposti a screening tossicologici mirati.
Un ingegnere calabrese ha delegato lo studio legale Ona di Roma dell’avvocato Ezio Bonanni per il riconoscimento del danno esistenziale subìto. Il paziente, infatti, malgrado le sue condizioni critiche, ha effettuato una ricerca su campioni biologici di cancerogeni chimici; identificandone alcuni sovrapponibili a quelli prodotti dalla ex Pertusola, che è parte di un’area definita SIN dal Ministero della Salute nel rapporto Istisan. Sarà pertanto possibile riconoscere il nesso casuale diretto ed esclusivo delle patologie contratte dal paziente che ha subito contaminazione ambientale dalla Montedison di Crotone.
Elementi cancerogeni individuati su campioni biologici
Indice dei contenuti
Ci sono anche elementi cancerogeni e mutageni umani individuati in altri pazienti sottoposti a screening onco-tossicologici. Le patologie neoplastiche subìte a Crotone, potrebbero non essere ad insorgenza casuale secondo i modelli previsionali di biologia molecolare oncologica e di cancerogenesi applicata alla tossicologia.
E’ necessario dunque uno screening approfondito a Crotone. I pazienti oncologici, infatti, sono sottoposti a probabile impatto ambientale della Pertusola e devono essere sottoposti a screening tossicologici mirati. Paradossalmente, è stato individuato un SIN da elevato impatto ambientale, potenziati i reparti oncologici ma non sono sottoposti a sorveglianza sanitaria i pazienti. Necessari screening onco-tossicologici e analisi biomolecolari mirate, nei pazienti oncologici potenzialmente contaminati.
Ex Pertusola di Crotone, le ricerche del dottor Montilla
Le ricerche dirette dall’oncologo Dr. Montilla, consulente scientifico ONA riguarda la caratterizzazione tossicologica delle patogenesi conclamatesi su pazienti ex militari e civili e la valutazione di trattamenti di decomplessazione degli analiti tossici ad alto peso molecolare.
Le analisi effettuate mediante ICPMS hanno evidenziato nei pazienti nei campioni biologici analizzati numerosi metalli tossici (zinco, cesio, stronzio, alluminio, torio, ferro, cromo, manganese, stagno, titanio, rame, protoattinio, ecc.) la cui concentrazione in molti casi supera e di molto i valori per i soggetti esposti.
Le richiamate evidenze chimiche, considerato lo stato di servizio dei pazienti e dei civili sottoposti ad impatto ambientale, suggerirebbero un ulteriore approfondimento; in termini di presenza di radionuclidi con media/elevata alf-life quale 137Cs, 90Sr, 65Zn, ecc giocoforza residuali in termini temporali attesene le peculiari half-life di ipotetica intossicazione.
Poiché gli studi chimico clinici hanno raggiunto in cancerogenesi una robustezza tale da potere definire i primi risultati; si ritiene che una valutazione sull’eventuale presenza di radionuclidi nei campioni biologici dei pazienti oncologici in area SIN potrebbe fornire gli ultimi tasselli del mosaico ex-Pertusola di Crotone.