Covid - salgono i contagi

IL FREDDO RIACCENDE I VIRUS RESPIRATORI: IN ARRIVO RAFFREDDORE, INFLUENZA E NUOVE ONDATE DI COVID. QUESTA GUIDA TI AIUTA A RICONOSCERE I SINTOMI E CURARTI IN MODO CORRETTO. PREVENZIONE, VACCINI E BUONE ABITUDINI RIDUCONO CONTAGI E COMPLICANZE PER BAMBINI, ADULTI E ANZIANI E A DISTINGUERE I SINTOMI DEL COVID DA QUELLI INFLUENZALI.

Covid e influenza: un inverno ad alta circolazione virale

Con l’autunno alle porte e le temperature in calo, il 2025 si prepara a una stagione intensa per i virus respiratori. Gli esperti segnalano già un aumento dei casi e prevedono un’influenza più aggressiva, con i ceppi A/H3N2 e B/Victoria protagonisti. Dall’Australia e dal Giappone, che spesso anticipano ciò che accade in Europa, arrivano conferme: il virus sarà forte, ma prevedibile.

Negli ospedali italiani, i primi ricoveri per bronchiolite e influenza sono comparsi già a settembre. Tuttavia, la situazione è sotto controllo grazie alle nuove misure di prevenzione, come gli anticorpi monoclonali contro il virus respiratorio sinciziale. L’obiettivo è evitare sovrapposizioni tra diverse infezioni e ridurre la pressione su pronto soccorso e reparti pediatrici.

Le regole base per difendersi: quali sono?

Il modo migliore per proteggersi rimane sorprendentemente semplice. Lavarsi spesso le mani, tossire nel gomito, arieggiare gli ambienti e mantenere un’adeguata umidità dell’aria. Piccoli gesti che, insieme alla vaccinazione e a uno stile di vita sano, possono fare la differenza.

Bere molto, dormire bene e mangiare frutta e verdura aiuta il sistema immunitario a funzionare meglio. Un organismo ben idratato e nutrito reagisce con più forza ai virus stagionali e, spesso, evita del tutto la malattia.

Come distinguere raffreddore, influenza e Covid?

Raffreddore, influenza e Covid-19 possono sembrare simili, ma ci sono segnali che aiutano a distinguerli.

L’influenza inizia all’improvviso. La febbre sale oltre i 38 gradi, compaiono dolori muscolari, brividi, mal di gola e una stanchezza intensa. È quella sensazione di “essere stati presi a bastonate” che la rende inconfondibile. La tosse di solito è secca nei primi giorni e diventa più produttiva dopo. La durata media è di cinque-sette giorni, con un miglioramento progressivo.

Il raffreddore comune, invece, arriva in modo più dolce. Inizia con naso chiuso, gola irritata e un po’ di mal di testa. La febbre, se presente, è lieve. Il fastidio principale è la congestione nasale, che tende a durare più a lungo. È fastidioso, ma raramente pericoloso.

Il Covid-19, oggi, si manifesta in forme molto variabili. Può sembrare un raffreddore con raucedine e naso chiuso, oppure un’influenza con febbre e dolori. Alcuni lamentano perdita di gusto o olfatto, ma questo sintomo è meno frequente rispetto ai primi anni della pandemia. Nei casi più seri, il Covid può colpire i polmoni e provocare fiato corto o tosse persistente.

La differenza più importante? Il Covid può peggiorare lentamente anche dopo alcuni giorni di apparente miglioramento, mentre l’influenza tende a risolversi più rapidamente. Per sciogliere i dubbi, resta indispensabile il tampone, che permette di avviare terapie mirate come gli antivirali, efficaci solo se somministrati entro i primi cinque giorni.

Quando preoccuparsi di una possibile polmonite

Molti confondono l’influenza con la polmonite pneumococcica, ma si tratta di due condizioni diverse. L’influenza è virale e colpisce tutto l’organismo, mentre la polmonite pneumococcica è causata da un batterio, lo Streptococcus pneumoniae, e interessa direttamente i polmoni.

I sintomi iniziano con febbre alta, brividi e tosse profonda. Con il passare delle ore, può comparire dolore toracico, respiro corto e una sensazione di debolezza intensa. A volte la tosse produce catarro denso o colorato.

La polmonite può insorgere dopo un’influenza o un’infezione virale, soprattutto in anziani e soggetti con malattie croniche. Per questo la vaccinazione antipneumococcica è raccomandata dagli esperti: riduce il rischio di complicanze gravi e di ricovero.

Mentre l’influenza si cura con riposo e farmaci sintomatici, la polmonite richiede sempre la valutazione del medico, che può prescrivere antibiotici specifici o accertamenti radiologici.

Le nuove frontiere della prevenzione

Le campagne vaccinali 2025 uniscono più strumenti di protezione. Oltre ai classici vaccini antinfluenzali e anti-Covid, è ora disponibile un vaccino specifico contro il virus respiratorio sinciziale, rivolto a neonati, bambini e donne in gravidanza.

Per gli anziani e le persone con patologie respiratorie, la combinazione di vaccino antinfluenzale e antipneumococcico rappresenta la strategia più efficace per evitare complicanze come bronchiti e polmoniti.

Il consiglio degli esperti è di vaccinarsi in autunno, tra ottobre e novembre, per sviluppare anticorpi prima dell’arrivo del freddo più intenso.

L’automedicazione consapevole: quando basta un farmaco da banco

Molte infezioni respiratorie si risolvono spontaneamente, ma i farmaci da banco possono aiutare a controllare i sintomi.

Il paracetamolo è utile per abbassare la febbre e ridurre i dolori. Le soluzioni saline nasali migliorano la respirazione e riducono la congestione. Il miele, nei bambini sopra l’anno di età, lenisce la gola e calma la tosse.

Tuttavia, gli antibiotici non servono contro i virus. Il loro uso improprio riduce l’efficacia dei farmaci e alimenta il problema della resistenza batterica. È il medico a decidere se servono, dopo aver escluso che si tratti di un’infezione virale.

Covid e influenza: l’importanza di una diagnosi precoce

Riconoscere i segnali d’allarme è fondamentale.

Se la febbre dura più di cinque giorni, se il respiro diventa corto, se compare dolore al petto o il malessere peggiora invece di migliorare, è il momento di contattare il medico o recarsi al pronto soccorso.

Nei bambini piccoli, nei neonati e negli anziani fragili, anche un raffreddore apparentemente banale può evolvere in una bronchiolite o in una polmonite. In questi casi, la prudenza è sempre la scelta più saggia.

Stile di vita e alimentazione: il rinforzo naturale

Mangiare in modo equilibrato, bere molta acqua e dormire regolarmente sono abitudini che aiutano il corpo a reagire meglio ai virus. La vitamina C, contenuta in agrumi, kiwi e peperoni, rafforza le difese. Anche la vitamina D, che si produce con la luce solare, contribuisce a mantenere efficiente il sistema immunitario.

L’attività fisica moderata, come camminare ogni giorno per mezz’ora, migliora la circolazione e riduce lo stress, due fattori che influenzano la risposta immunitaria.

Come riconoscere i sintomi delle principali infezioni respiratorie

CaratteristicaRaffreddoreInfluenzaCovid-19Polmonite pneumococcica
EsordioGradualeImprovvisoVariabileImprovviso, dopo infezione virale
FebbreBassa o assenteAlta (>38°C)Variabile, anche assenteAlta (>38°C), con brividi
TosseLeggeraSecca poi produttivaSecca o persistenteProfonda, con catarro denso
Dolori muscolariLieviIntensi e diffusiVariabiliPresenti, con dolore toracico
Congestione nasaleMarcataPossibilePossibileRara
StanchezzaLeggeraElevataVariabile, spesso prolungataMarcata
Fiato cortoRaroRaroPossibile nei casi graviComune
Durata media5–10 giorni5–7 giorni5–14 giorni10–20 giorni

FAQ – Le domande più comuni

Come faccio a sapere se è influenza o Covid?
Senza tampone è difficile dirlo: i sintomi si sovrappongono. Il test rapido è l’unico modo per esserne certi e per iniziare, se necessario, gli antivirali.

La polmonite può arrivare dopo un’influenza?
Sì, soprattutto nei soggetti anziani o con difese basse. Il virus indebolisce le vie respiratorie e favorisce le infezioni batteriche.

Chi deve vaccinarsi contro la polmonite?
Tutti gli over 65, i malati cronici e chi ha un sistema immunitario compromesso. Il vaccino si fa una volta e protegge per anni.

Il Covid oggi è ancora pericoloso?
Per la maggior parte delle persone provoca forme lievi, ma può essere grave per anziani e fragili. I richiami vaccinali restano importanti.

Gli antibiotici aiutano a guarire prima?
No, se la causa è virale. L’antibiotico va usato solo su prescrizione e dopo diagnosi certa di infezione batterica.

Posso prendere paracetamolo e fare il vaccino insieme?
Sì, ma sempre seguendo le indicazioni del medico. Il paracetamolo aiuta a gestire febbre o dolore dopo la vaccinazione.