Colpo di calore

Nei giorni di gran caldo è necessario mutare alcune abitudini per evitare rischi alla salute. I bambini sono tra i soggetti a rischio, specialmente perché non si rendono conto dei segnali di sofferenza che lancia il loro corpo. Per questo è fondamentale che i genitori siano vigili e seguano scrupolosamente alcune regole.

Prima fra tutte, far bere molta acqua ai piccoli – anche se non sentono sete – per proteggerli dal colpo di calore. In secondo luogo, bisogna prestare attenzione all’abbigliamento dei bambini: è bene far indossare loro abiti larghi, di colore chiaro e cappelli leggeri. Si consiglia anche di limitare l’attività fisica all’aperto nelle ore più calde, di educare i bambini a ripararsi in luoghi freschi e a riposarsi. Sono, questi, solo una parte dei suggerimenti che la Società italiana di pediatria (Sip) ha diffuso per il benessere dei piccoli.   

Come si manifesta il colpo di calore e cosa fare

Il colpo di calore, o ipertermia, è caratterizzato da un rapido aumento della temperatura corporea, che può raggiungere i 40°C. Si manifesta quando il caldo e il tasso di umidità sono elevati e la ventilazione è scarsa. In questi casi, può capitare che il corpo non riesca più a regolare la temperatura, che può salire e causare danni al cervello. Sono necessarie cure mediche intensive e urgenti per scongiurare un possibile decesso.

I piccoli rischiano il colpo di calore se indossano vestiti pesanti o se praticano attività fisica quando fa molto caldo e non ingeriscono abbastanza liquidi. Questo problema può anche verificarsi quando un bambino viene lasciato in auto in una giornata calda. Se la temperatura esterna è di 34° C, la temperatura all’interno di un’auto può raggiungere 52°C in soli 20 minuti.

I segnali da non sottovalutare quando fa molto caldo

Gli esperti della Sip raccomandano ai genitori di seguire le suddette regole e di non sottovalutare alcuni campanelli d’allarme. Interpellare un medico se il bambino accusa:

  • forte mal di testa;
  • debolezza;
  • vertigini;
  • confusione;
  • nausea;
  • accelerazione del respiro e del battito cardiaco;
  • perdita di conoscenza;
  • convulsioni;
  • poca o assenza di sudorazione;
  • cute arrossata, calda e secca;
  • temperatura corporea > di 40 ° C.

«Per mantenere costante la temperatura corporea tra i 35 e i 37 gradi e mezzo, l’organismo genera calore e lo disperde raffreddandosi grazie alla sudorazione. Questo sistema di raffreddamento naturale – spiega la presidente della Sip Annamaria Staiano quando fa molto caldo, può progressivamente andare in crisi. Ciò fa sì che la temperatura corporea raggiunga livelli pericolosi. Il caldo intenso, associato ad altri fattori come umidità, luoghi chiusi, scarsa aerazione, vestiti spessi, possono essere causa di patologie da calore».

Le precauzioni da usare per evitare inconvenienti

È molto importante prestare attenzione agli orari se si è al mare. Sulla spiaggia si può rimanere fino alle 9.30/10 di mattina e dopo le 16.30 del pomeriggio, tenendo sempre conto delle temperature esterne. Fondamentale utilizzare creme solari con fattore protettivo alto e bagnare frequentemente la testa con acqua fresca.

«È bene innanzitutto evitare l’esposizione nelle ore più calde della giornata. Fare una pausa magari in corrispondenza delle ore del pranzo anche nelle giornate trascorse al mare. Un buon modo per difendersi è stare all’ombra, in un luogo se possibile ventilato, bere, evitare pasti troppo impegnativi privilegiando il consumo di frutta e verdura. Queste indicazioni, è bene ricordarlo, valgono anche per gli anziani, un’altra categoria fragile e preziosa da proteggere», conclude Staiano.